inizia il calvario

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buon pomeriggio a tutti, ieri pubblicando l'ultimo capitolo mi è arrivata una notifica in cui diceva che la mia storia è arrivata al primo posto nella categoria del bullismo, grazie grazie e ancora grazie, perchè questo traguardo lo devo solo a voi, vi giuro che ero esaltata ma allo stesso tempo volevo piangere dalla commozione, vi prometto che d'ora in avanti mi impegnerò ancora di più nel continuo di questa storia e di altre future che ho già in mente, grazie ancora di tutto ma, prima di ripartire una piccola avvertenza, come avrete intuito dal titolo questo capitolo sarà incentrato sulle angherie e violenze (pscicologiche e anche fisiche) ai danni del povero yugi e di Marik....vi avviso già che conterrà omofobia e razzismo a tutto andare, quindi se siete troppo sensibili e o vi sentite a disagio per qualsiasi motivo, oppure se siete vittima di queste cose, vi chiedo di non continuare a leggere, perchè io ci tengo a voi anche se non vi conosco e non voglio turbarvi in nessuno modo, però voglio dirvi che non siete sbagliati, che siete belli e soprattutto che non siete da soli...ad ogni modo, riuscirà yugi a reagire a tutto questo, o verrà schiacciato? 

- eravamo rimasti a yugi che in preda ad una crisi emotiva aveva preso le sue cose ed era tornato in fretta e furia a casa, anche se era nel bel mezzo delle lezioni, ma vediamo il tutto dalla prospettiva di Marik-

Marik: "non potevo credere a ciò che avevo appena visto e sentito, l'unica cosa che ho provato a fare è stata quella di cercare di consolare il povero yugi, che si era inginocchiato e aveva iniziato a piangere disperato, volevo tanto andare li e spaccare la faccia a quel verme ma, non volevo aggravare ancora di più la situazione così sono rimasto accanto a lui,che continuava a chiedere scusa con un filo di voce" yugi cosa dici, non è affatto colpa tua, non lo ascoltare "gli dissi stringendolo forte a me, mentre sentivo le sue lacrime che mi bagnavano leggermente la divisa"

Marik: "anche Tomoko e altri della classe ci hanno supportato ma niente, yugi non riusciva a calmarsi e continuava chiedere scusa tremando come una foglia, allora io provai a stingerlo ancora di più ma improvvisamente mi allontanò, facendomi quasi cadere a terra" y-yugi ma che- "non finii la frase che lo vidi entrare di corsa in classe, con Tomoko che gli correva dietro chiedendogli spiegazioni e provando a farlo ragionare, senza riuscirci, allora mi rimisi subito in piedi e corsi in classe per vedere cosa stesse facendo, e lo trovai al banco che in fetta furia stava ritirando le sue cose con le lacrime che sgorgavano come un fiume in piena" yugi cosa vuoi fare, le lezioni non sono ancora finite "

yugi: "urla disperato" non mi importa, non voglio rimanere qui!

compagno: ma yugi....Marik ha ragione...

Tomoko: ti prego yugi,calmati "spaventata"

Marik:" yugi era fuori controllo, il suo sguardo era confuso, arrabbiato, che si guardava in torno quasi angosciato, come se oltre al nostro aiuto cercasse disperatamente qualcun'altro su cui appoggiarsi, senza successo, ed è qui che mi incazzi letteralmente ancora di più, tutti rimanevano a fissarci senza intervenire, al massimo bisbigliavano o facevano dei video con i telefoni, persino il prof non riusciva a tenere a bada la situazione, e non provò neanche a fermare yugi mentre se ne andava, l'unica cosa che il prof fece di intelligente fu di urlare ai ragazzi coi telefoni di cancellare i video e spedire i tre coglioni dal preside, mentre mi chiese (visto che ero il suo amico più intimo) di andare a riprenderlo, anche se ormai era troppo tardi...era già uscito dalla scuola, allora amareggiato e dispiaciuto tornai in classe, vedendo che quei tre non avevano intenzione di andare dal preside e continuavano a giustificarsi"

Reiji: prof era solo uno scherzo "preoccupato" è lui che ha esagerato

???: già noi volevamo solo divertirci un po

Marik: "queste affermazioni mi fecero ribollire il sangue dalla rabbia e sbottai anche io urlandogli addosso" volevate solo divertirvi!non prendetemi per il culo! siete voi che avete esagerato, non lui!

insieme nel futuroWhere stories live. Discover now