La fuga

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17:47, 5 Setembre 2014, interno della banca

Lily sta seriamente prendendo in considerazione l'idea di correre fuori da lì, raggiungere la stazione più vicina e scappare, non sa dove andare ma è convinta di volerlo fare.

Ha appena scoperto che quella stupida, superba, leziosa e leccapiedi sgualdrina di Penny Holmes andrà a Berkely, con lei. Ce l'avrà tra i piedi in quelli che avrebbero dovuto essere i primi quattro anni di libertà della sua vita.

Bello, bene, benissimo... voglio dire, ha aspettato quel giorno per l'intera vita e ora scopre che tutto verrà distrutto da una troietta col cervello di uno scarabeo, avrebbe voglia di spararsi in testa.

Una cosa che generalmente la calma in queste situazioni critiche è pensare a vari modi atroci in cui tutti i presenti, conoscenti o no, potrebbero morire, è l'unico modo che ha per non impazzire... ma una ragazza che immagina improbabili situazioni in cui il soffitto di un edificio centenario si sbriciola come un craker non è forse pazza? Certo, almeno riesce a non piangere, non sopporta piangere, non ne è capace, è da anni che non scende una lacrima su quel viso determinato, inoltre sua madre si è arresa e le ha restituito gli auricolari, quindi Lily infila le cuffie in fondo nelle orecchie per non sentire più nemmeno il suo respiro, fa partire una canzone a caso e inizia a immaginare morti atroci per tutti i presenti.

Insomma, è lì che pensa a come potrebbe scoppiare un incendio all'interno del caveau e a come questo potrebbe propagarsi all'intero edificio quando le viene in mente il modo più semplice per schiattare in una banca: una rapina! Non fa in tempo a formulare l'ipotesi che le robuste porte di legno scuro si spalancano dietro di lei e tutte le sue certezze vengono sconvolte.

Anche la sua vita sarà sconvolta da quel momento ma ancora non lo sa.

Nello stesso istante nella stessa banca

John Parker respira la paura e la trasforma in adrealina.

Sa cosa deve fare e sa che non ha bisogno di pensarci, le rapine gli vengono del tutto naturali, è nato per vivere quei momenti. Quando tiene in mano una pistola non c'è nessun'altra cosa che conti minimamente, il suo corpo si muove con grazia nella banca senza che sia lui a coordinarlo.

Preso da un impeto di entusiasmo prende la ricorsa e sale sul grande banco marmoreo dove lavorano gli impiegati.

Nel punto in cui si trova Lily

Lily non vede e non sente, ha ancora gli auricolari nelle orecchie e dà le spalle all'entrata, ma improvvisamente davanti a sè una ventina di persone si buttano a terra, per qualche decimo di secondo pensa che siano tutti impazziti poi si volta verso l'entrata e vede cinque uomini armati e mascherati: i Filosofi.

Ha sentito parlare di loro ma non pensava di poterli vedere di persona un giorno, tantomeno quella mattina.

-Questa è una rapina! Tutti a terra con le mani sulla testa.

Urla uno dei cinque criminali, Lily non capisce chi è dei cinque. Si toglie gli auricolari, con riluttanza si adagia lentamente a terra, appoggia la fronte sul pavimento freddo e incrocia le mani sulla nuca come i cinque criminali ordinano. Avrebbe la visuale completamente impedita in teoria ma piegando la testa solo di qualche centimetro a destra riesce vedere quello che succede intorno a lei. Quasi tutti i presenti sono nella sua stessa posizione, pancia a terra con le mani sulla testa, molti tremano, qualcuno piange, lei è relativamente calma.

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