capitolo 35

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IL GIORNO DOPO
qualcosa di umido sulle mie guance mi fa aprire gli occhi, tiro un sospiro annoiato volendo ancora dormire, mi rendo conto che sono le labbra di davide. "mhh, perché mi hai svegliata?" domando con la voce rotta dal sonno, lui mi guarda "è tardi piccola, eppure ieri non abbiamo fatto niente nella vasca, non capisco perché sei così stanca" una risata fuoriesce dalle sue labbra screpolate. mi metto seduta sul letto in disordine e gli passo un dito sulle labbra, "vieni" lo prendo per mano portandolo in bagno, lui mi guarda senza dire niente per cercare di capire cosa voglio fare. prendo del burro di cacao e cerco di applicarglielo sulle labbra, ma mi ferma subito "aspetta, che stai facendo e cos'è quella roba?" fa qualche passo indietro. ridacchio per la sua reazione esagerata e lo faccio avvicinare nuovamente a me, "è del burro cacao, è perché hai le labbra screpolate" gli mostro il piccolo contenitore di plastica. "ma dopo posso baciarti vero?" chiede osservando il burro cacao tra le mie mani, nego con la testa piano, "dopo finisce tutto sulle mie labbra, non sulle tue".
sbuffa "allora" mi bacia dolcemente e io lo lascio fare, quando gli mordo il labbro inferiore mi ricordo che aveva le labbra screpolate.. mi stacco e noto un po' di sangue che scorre lentamente. "oddio scusa" sospiro imbarazzata prendendo un fazzoletto bagnato, e passandolo sul labbro, "tranquilla" prova a dire nonostante la pressione del mio dito. quando ho finito gli spalmo delicatamente il burro cacao, perfino sulle estremità della bocca, "okay finito" dico allontanandomi. "è appiccicoso" accenna un sorriso mentre torniamo nella nostra camera, "che facciamo?" chiedo buttandomi a pancia in sù sul letto, dalla finestra proviene una leggera luce che basta ad illuminare metà della stanza. molto meglio difronte a ieri dove c'era una tempesta in corso, "non volevi andare a comprare tutte quelle cose per i bambini?" mi ricorda mentre dall'armadio prende dei vestiti puliti, "oddio è vero" salto in piedi. "non ho la minima idea di cosa comprare..ti da fastidio se chiamo mia madre per aiutarci?" faccio mentre cerco il mio telefono, e lo trovo sotto le lenzuola, "okay, non mi da fastidio" fa spallucce mentre si toglie i pantaloni. resto a fissare il
suo amichetto che si intravede dai boxer per qualche secondo, lui se ne accorge e accenna una risata maliziosa, io roteo gli occhi mentre avvicino il telefono all'orecchio. "pronto?" fa eco mia madre dal cellulare, "mamma, sono io", "oh si come stai? come stanno davide e i bambini?" domanda di fretta, "si stiamo bene, e a proposito dei bambini, dovremmo comprare tutte le cose..non è che potresti darci una mano visto che non sappiamo da dove partire?". "sisi certo, ci vediamo tra un'ora in piazza duomo" conclude prima di staccare, davide si è già vestito, mi avvicino a lui "ha accettato, tra un'ora dobbiamo essere in piazza duomo" faccio mentre gli sistemo i capelli arruffati che gli sono finiti sul viso. prendo anche io dei vestiti puliti, niente di che, una felpa con un pantalone, il mio ragazzo si siede sul letto mentre mi scruta pensando che io non me ne accorga. sorrido e mi sfilo la sua felpa enorme che avevo addosso, mi vesto velocemente e infilo le scarpe, "andiamo?" gli chiedo vedendo che si è steso e ha chiuso gli occhi, sentendo la mia voce si alza in piedi. "hai sonno?" faccio mentre chiudo la porta di casa alle nostre spalle, "nah", ci incamminiamo e lui mi prende per mano, sorrido leggermente, adoro quando camminiamo e mi prende per mano. dopo circa cinque minuti vediamo mia madre dirigersi verso di noi, oggi è vestita in modo diverso dal solito, è più.. sportiva, casual, mi piace. "oh ciao cari" sorride fragorosamente abbracciando prima davide e poi me, "allora andiamo?" afferma lei già pronta per fare acquisti, ridacchio leggermente e annuisco. "ti annoierai, ma tranquillo, farà tutto lei" sussurro al mio ragazzo. entriamo nei primi negozi e ovviamente come avevo previsto è mia mamma a scegliere tutto, non mi da fastidio, l'ho chiamata per aiutarmi, e almeno così non devo sforzarmi troppo. usciamo dal terzo negozio con già un sacco di buste, "abbiamo quasi finito, solo le ultime cose" annuncia mia madre che è così entusiasta per i suoi nipoti. "io devo andare un attimo..in un posto" dico a davide mettendogli una mano sul braccio, "vengo con te" quasi non mi fa finire la frase, "no tranquillo, resta con mia madre, sbuffa rumorosamente. "mi devo preoccupare?" domanda voltandosi per guardarmi meglio, nego con la testa "guarda che me ne accorgo se mi segui, torno subito" rido leggermente e mi avvio. ho intenzione di fargli un regalo per il suo compleanno, non ho un'idea precisa di cosa regalargli, però ho pensato a qualcosa con inciso il nome del suo disco.. però non so cosa. entro in un negozio che avvisto mentre cammino per le vie sommerse di gente di milano, mi guardo intorno..e vedo un regalo che mi piace un sacco, quindi decido di prenderlo. vado alla cassa, la commessa mi sorride gentilmente e pago il regalo. quando ho finito ed esco dal negozio decido di metterlo in borsa per non fargli sospettare nulla, ritorno dove avevo lasciato davide e lo trovo lì con mia madre a parlare. "eccomi" dico alzando il tono di voce per farmi notare tra tutta la confusione, "bene, allora queste sono tutte le cose necessarie, ora vi aiuto a portarle fino a casa" dice mostrandomi almeno una decina di buste, annuisco e faccio per prenderne tre.
"che fai? non devi prendere nulla, lo sai che non ti devi sforzare" mi blocca il mio ragazzo afferrando le cose che avevo tra le mani, sbuffo e lo fulmino con lo sguardo "mi tratti come una bambina! almeno una la posso tenere?". "lo sai anche tu che non devi sforzarti, però tienine una" sospira porgendomela, "volevo solo aiutare nulla di che" sorrido leggermente mentre ci avviamo verso casa nostra. pochi minuti dopo arriviamo, cerco le chiavi di casa nella borsa e fortunatamente le trovo senza far intravedere il regalo, apro la porta ed entriamo tutti e tre. "finalmente" sospira di sollievo mia madre posando tutte le cose in salotto, "vuoi rimanere?" le chiedo buttandomi sul divano, "mi farebbe piacere ma ho un sacco di altre cose da fare, vi verremo a trovare in questi giorni anche con tuo padre. ora vado sennò farò tardi" fa un sorriso dispiaciuto salutandoci con un cenno di mano prima di uscire. davide si stende accanto a me facendomi posare la testa sul suo petto, "ora ho davvero sonno" sbadiglia e noto che chiude gli occhi..

-lo sai che sei uno stronzo? -si ma questo stronzo ti ama.Where stories live. Discover now