la sperenza di un nuovo giorno

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Mi svegliai di soprassalto e mi guardai intorno: non era per me la prima volta fare sogni del genere.

<Ehi, ragazzina, va tutto bene?> Mi girai verso colui che mi aveva posto la domanda. Lo esaminai per un istante: un uomo di non più di sessant'anni, magro, sembrava molto atletico per uno della sua età; Aveva la barba bianca, abbastanza lunga e i capelli un po' spettinati. Ma ehi, questa è l'apocalisse!

<Sì, sto.. Bene... Credo. Chi siete voi? E.. Dove siamo?> dissi balbettando mentre fissavo lo sconosciuto che avevo davanti.

<Una domanda alla volta, prima di tutto abbiamo appena sorpassato Roswell.> disse indicando un cartello dietro di me, mi girai e riuscii a leggere il nome della città appena menzionata. <Dunque, io sono Doc, e la rossa affianco a me è Addy.> Ella mi rivolse un sorriso amichevole e ricambiai con uno palesemente intimorito. Doc si girò verso il vetro che ci divideva dagli altri:

<Il tizio al posto di guida è Diecimila, mentre quello al suo fianco è Hector. Poi i due ragazzi nei posti anteriori sono: al centro puoi notare Murphy e la ragazza al suo fianco è il tenente Roberta Warren. E invece tu, ragazzina, come ti chiami?>

Cercai di capire come potessero essere i ragazzi di cui Doc aveva appena citato il nome, dato che da dove stavo io si scorgevano solamente i capelli. <Io... Sono Amelie... Amelie McAlister> dissi distogliendo lo sguardo dai ragazzi.

<Doc, quando mi avete trovata c'era altra gente con me?> Lo guardai. <A parte qualche 'z' qua e là... Direi di no, perché?> Rispose con voce rassicurante. <Prima che avessimo avuto quest'incidente d'auto, viaggiavo con delle mie amiche. Forse dopo lo schianto per paura se ne saranno andate...>

Chinai la testa dopo le parole che pronunciai, ero sull'orlo di piangere. <Se sono ancora vive le ritroveremo> mi rassicurò Addy appoggiando la sua delicata mano sulla mia spalla. <Già.>Risposi guardandola. <Se non vi dispiace devo fare una cosa...> la rossa tolse la mano dalla mia spalla e indietreggiò, appoggiandosi al vetro che ci divideva dal resto del gruppo.

Presi il mio zaino e tirai fuori una radio munita di microfono, Doc e Addy mi guardarono stupiti ma non ci feci molto caso. Accesi la radio e presi il microfono:

<Sono Amelie McAlister, mi ricevi?> <Oddio, Amelie! Ti ricevo forte e chiaro, come stai? E gli altri sono con te? Vi ho persi dal satellite due settimane fa...> I due ragazzi rimasero a bocca aperta appena sentirono la voce dall'altro capo:

<Cittadino Z!> esclamò Addy. <Lo conoscete già?> Chiesi guardandoli, annuirono di tutta risposta. <Amelie, chi c'è con te?> Mi domandò la voce del ragazzo. <Sono con un gruppo di sopravvissuti... Dicono di conoscerti.> <Come si chiamano?> <Addy, Doc, Warren...>Il ragazzo mi interruppe: <Oddio! Sono ancora vivi! Grazie al cielo. Amelie devi stare con loro, ti porteranno in un laboratorio in California. Ripeto sta' con loro.. capi..>

La trasmissione raggiunse il capolinea senza che io abbia avuto del tempo per salutare il ragazzo. <Beh... Amelie, benvenuta nella missione> Disse Doc, sorridendo. Presi lo zaino e ci ributtai dentro la radio.

<Ragazzina, non te l'ho ancora chiesto: quanti anni hai?> mi chiese Doc <Quindici anni... Credo... In realtà ho perso il conto> contestai ridendo. <Sai usare una pistola?> Mi chiese guardandomi. <Cavolo se so usare una pistola!> Risposi con tenacia, Doc prese un fucile di fianco al suo braccio: <Illuminami allora.> Disse allungandomi l'arma.

<Wow, un Mauser 98k!> Mi alzai, presi il fucile e appoggiai il calcio sopra alla spalla; lo ricaricai e posai il mio dito sul grilletto.

Notai uno zombie correre verso di noi, era a distanza di cento metri, puntai la canna verso il "non-morto", presi un bel respiro e sparai.

Avevo preso dritto in testa a quella creatura. Mi girai verso Addy e Doc i quali mi stavano guardando a bocca aperta. Riappoggiai l'arma mentre loro stavano impalati a fissarmi.

Mi sedetti di nuovo. Ero un po' delusa dalla loro reazione, ma ero lo stesso felice per avrer dimostrato che alla mia età fossi brava con le armi da fuoco.

Poco dopo il veicolo su cui viaggiavamo iniziò a fumare: <Che diavolo succede?> Domandai preoccupata. <Non lo so...> Rispose Addy. La macchina si fermò: <È meglio scendere> disse Doc.

Noi tre saltammo giù dal retro del Pick-Up, mentre altri tre ragazzi scesero dalla macchina e iniziarono a fissarmi, tutti tranne il guidatore che rimase dentro al veicolo.

<Che problema ha la macchina, Warren?> Domandò Doc alla ragazza di colore. <Non lo so, a breve Diecimila dovrebbe scendere a guardare il cofano dell'auto.> Disse Warren continuando a fissarmi.

<Diamine!> esclamò l'uomo con la pelle blu dirigendosi verso la portiera della macchina , ma Warren lo fermò.

Il ragazzo in questione uscì dalla macchina e si avvicinò a me: <Da come vedo ti sei svegliata, piacere, Diecimila> mi porse la mano <Amelie> aggiunsi ricambiando la stretta del ragazzo.

Ci guardammo entrambi negli occhi, come per studiare chi realmente fosse la persona davanti, poi Murphy interruppe quel momento:

<Presentazioni a parte, cos'è successo a questo rottame?> <È il radiatore, manca l'acqua quindi si è fuso> rispose il ragazzo.

Rimasi a fissarlo, grazie al cielo non se ne accorse. Aveva gli occhi azzurri e questo mi fece ricordare mia madre: fù uno dei primi zombie che vidi e dovetti abbandonarla per questo.

Doc mi fece una domanda poco azzardata: <Allora Mel, posso chiamarti Mel, vero? Dobbiamo trovarti un fucile, ho visto che te la cavi> <già...> Gli altri si girarono verso di noi:

<È stata lei a sparare prima?> Domandò Diecimila, io e Doc annuimmo. <Sembra che abbiamo un altro prodigio qua, vero ragazzo?> L'uomo diede una pacca sulla spalla del cecchino: <Credo proprio di sì>aggiunse lui pensieroso.

Ero abbastanza imbarazzata.

Gli altri ragazzi stavano pensando a come fare, dato che l'auto era andata a puttane.
Io e Diecimila eravamo in disparte, lui prese in braccio il suo fucile e con il mirino individuò qualcosa. Si avvicinò a Warren e disse: <ho visto un benzinaio, se vuoi posso controllare se c'è qualcosa di utile> <si, ma non da solo. Amelie, puoi accompagnare Diecimila?> La ragazza si rivolse a me.

Pensai un attimo <Certo... Ma non ho un'arma...> Il corvino si avvicinò a me: <tieni> disse porgendomi un coltello da caccia <grazie>.

lost in the apocalypse // ~ZNation~Where stories live. Discover now