IL FUGGITIVO

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E' notte. Mi ritrovo in aperta campagna, ho seminato quei sbirri, ma ora devo cercare un posto sicuro dove nascondermi.

M'imbatto in un sentiero, sicuramente mi porterà in un paese vicino. Lo percorro e noto quegli strani alberi dal tronco violaceo con foglie rosse che si muovono anche senza vento, sento un aspro odore che entra nel mio naso con prepotenza.

Proseguo ed entro in questo piccolo luogo fatto tutto di pietra dalle strade strette alle case con tetti appuntiti, tutte le strade portano a una piazza a forma circolare, devo nascondermi ma dove?

Non c'è nessun pub o posto simile ancora aperto, così cammino per trovare qualche soluzione, attraverso la piazza centrale e mi avvio verso il lungo viale in discesa sulla destra, tutte le finestre sono sbarrate con assi di legno, vuoi vedere che è un posto abbandonato?

Mi avvicino a una porta di legno, appena metto la mano, la porta si apre. Avvolto nell'oscurità, riesco a intravedere le sagome di qualche tavolo e armadio; il posto sembra perfetto e ne approfitto per riposarmi, trovo un letto coperto di polvere, mi distendo...

Degli scricchiolii, dei passi e dei versi mi svegliano, forse c'era qualcuno in casa, ma no è da fuori il rumore.

Mi alzo, sposto un'anta della finestra e li vedo, sembrano delle persone, hanno un viso umano senza naso, ma con grossi occhi bianchi che sbucano dal cranio, corpi scheletrici ricoperti da una pelle ruvida e camminano a quattro zampe sui tetti. Sono tanti, uno di quei mostri è sul tetto della casa che ho occupato e lo vedo scendere dal muro come un gigantesco ragno, si ferma accanto alla finestra, mi allontano silenziosamente, vedo quella mano con unghie appuntite prendere l'altra anta della finestra e aprila, mi nascondo sotto il letto; appena in tempo, quel coso entra nella stanza e la osserva, poi se ne va.

Sento un fruscio, mi affaccio e vedo migliaia di quei mostri che corrono verso la piazza centrale.

Aspetto qualche minuto, poi esco dalla casa e vedo un grande falò e un uomo vestito con una tunica bianca e col viso dipinto di rosso che parla una strana lingua, i mostri sembrano ipnotizzati.

Non mi piace questa situazione, me ne vado quando sento...

<<L'umano>> mi giro, quel prete punta il dito verso di me <<abbiamo l'umano, prendetelo>>.

I mostri scattano come un fiume in piena, corro come un matto, alcuni saltellano da un tetto all'altro con molta elasticità, ritrovo la strada principiale, la gola mi brucia perdo il controllo delle gambe e cado, mi rialzo e vedo l'auto della polizia, escono due poliziotti e mi arrestano. Guardo indietro e quel maledetto luogo è scomparso. Dove sono stato? Cos'erano quelle cose? Chi era quell'uomo vestito di bianco? Era vero o era solo una mia fantasia?

Domande che da due settimane mi tormentano in questa piccola cella di pietra.

SANTA CTHULHU IS COMING TO TOWN!Where stories live. Discover now