Cap 11

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Riku P.O.V

Avevo la vista appannata dalle lacrime e non riuscivo a vedere il suo viso.

Ho sentito bene? No me lo sarò immaginato.

Kimiko non può amare uno come me.

Io sono un distratto, goffo, noioso, timido.

Invece lei è bella, simpatica, gentile, coraggiosa, solare e potrei elencare un miliardo di suoi pregi.

"Hai capito Riku. Io ti amo ok? Non so se tu possa ricambiare i miei sentimenti ma non lascerò la presa per nessuna cosa al mondo quindi afferra la mia mano e ti prego trova le forze per salire".

Allora non avevo sentito male.

Afferrai la mano di Kimiko.

Ma lei non aveva abbastanza forze e tirandomi i ruoli si invertirono e lei cadde.

La vedevo cadere come se fosse a rallentatore.

Non sapevo cosa fare stavo per mettermi a urlare e piangere ma mi venne un'idea.

Attivai il mio quirk e feci una ragnatela di fili.

Purtroppo la ragnatela no era abbastanza lunga.

Ma la ragnatela non servi Kimiko si era già creata un mega cuscino col suo quirk.

È davvero incredibile.

Cosa credevo di fare.

Lei è molto più forte di me.

Se solo il mio quirk fosse più forte avrei potuta salvarla io.

Invece sono sempre il solito incapace.

Come può una ragazza come lei amare uno come me...

Arrivarono I miei e i genitori di Kimiko, la polizia, medici.

E come se non bastasse si affollo un sacco di gente visto che i nostri genitori sono supereroi famosi.

Arrivarono anche i paparazzi.

Kimiko venne lodata da tutti venne anche intervistata lei stava bene.

Era quello l'importante.

Sorrideva alle telecamere come non aveva mai fatto.

Io al contrario venni sgridato per aver tentato il suicidio.

I miei genitori erano disperati,
piangevano in un modo che non avevo mai visto.

Venni intervistato anch'io ma scappai a causa di una domanda.

La domanda in questione era:"Per quale motivo hai tentato il suicidio?".

In realtà non sapevo rispondere neanche io a quella domanda.

Perché? Perché l'avevo fatto?

Ero nascosto in un bagno.

Sentivo dei passi avvicinarsi non avevo idea di chi fosse ma lo potevo immaginare.

E come pensavo era lei.

" Ehi perche sei scappato?"

"Se fossi riuscito a fare qualcosa... Se fossi riuscito a utilizzare il mio quirk per bene come qualsiasi ragazzo della nostra età..." scoppiai a piangere.

Io e kimiko eravamo abbracciati stesi per terra piangevano entrambi.

"Sai ho creduto di poterti perdere veramente..." mi confido lei.

"Anche io" gli risposi guardandola negli occhi.

Si asciugo gli occhi e alzandosi disse:"Dai adesso andiamo nostri genitori saranno in pensiero"

Mi alzai anche io e prima che aprisse la porta la fermai tirandola per un braccio.

"Kimiko in realtà anche io ti a-"

Non fini neanche la frase che le nostre labbra si toccavano.

Ci staccammo subito e mi prese per mano e si mise a correre.

Arrivammo fuori.

Tutti ci guardarono.

"Allora ascoltate tutti" urlò.

"Se qualcuno prova a raccontare questa storia in giro gliene farò pentire amaramente, ma visto che non possiamo lasciare i giornalisti senza uno scoop"

Mi prese per la maglia e mi baciò.

"Questo potete metterlo dove vi pare e piace"

Co scattarono varie foto e solo dopo una settimana era su tutti i giornali.

"I FIGLI DEI 4 SUPEREROI PIÙ FAMOSI SI FREQUENTANO?"

Può sembrare una cosa strana ma di solito i figli dei supereroi non si frequentano mai.

La notizia aveva fatto ormai il giro della città, lo sapevano tutti.

La scuola era iniziata.

Anche se non avevamo fatto i primi due mesi a causa dell'incidente riuscimmo a recuperare in fretta.

Facemmo subito amicizia.

Conoscemmo anche altri figli di supereroi famosi.

La nostra classe era la stessa dei nostri genitori

La 1A.



A Story of tododeku-kiribaku/ The Continue Onde histórias criam vida. Descubra agora