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Per il contest di
MissDragonballizzata
Avevo in mente già da tempo questa storia e ho voluto scriverla per il tuo contest.
Spero ti piaccia.

Chiudi gli occhi, questo è solo un incubo

Quel giorno pioveva forte, un acquazzone intero aveva deciso di andare contro la città di Tokyo.
Alcuni lampi, seguiti dai loro tuoni, accompagnavano l'inizio della giornata scolastica.
Shino (Shinon) era arrivata a scuola prima di tutti, era fradicia la pioggia l'aveva colta in pieno senza ombrello, fortunatamente negli spogliatoi aveva, come tutti, un cambio. Si cambiò le scarpe al suo armadietto e entrò nella classe, sedendosi sul suo banco e poggiando i gomiti sulle ginocchia mentre aspettava qualcuno.
La classe mano a mano si riempì di persone.
Certe come lei avevano i capelli bagnati ed erano ancora più brutti di prima, secondo lei. I ragazzi della sua scuola erano tutti brutti. Ovviamente c'era chi spiccava, ma pochi.
Il suo sguardo, come quello di altri, fu catturato su un ragazzo dai capelli bagnati metà rossi e metà bianchi che entrò nella stanza affianco alla professoressa.
Tutti si sedettero ai loro posti.
<Buongiorno ragazzi, come va? Vedo che avete posato subito gli occhi su questo bel ragazzo affianco a me. Questo è il vostro nuovo compagno di classe. Presentati pure.>
<Piacere sono Shouto Todoroki.>
<Ah. Sintetico. Va bene. Va a sederti affianco alla ragazza con i capelli bianchi.> così fece, e si sedette affianco a lei.
Era una ragazza molto bella, dai lunghi capelli bianco candido, una lunga ciocca era raccolta in una treccia altrettanto lunga, erano accompagnati da occhi viola pastello, freddi e disinteressati, aveva le mani dentro dei guanti grigi che erano dell'esatto colore della divisa della scuola. Due e tre bottoni non erano stati abbottonati e mettevano il rischio che un ragazzo guardasse qualcosa in più, sembrava molto una provocazione quella.
Allo sguardo del ragazzo caddero i pantaloncini, anzi, boxer, che la ragazza portava sotto la gonna.
<Che guardi, pervertito?>
<Scusami se ti ha infastidito. Non volevo.> la sensei nel mentre scrisse il nome del ragazzo alla lavagna.
<Per non scordarvelo.>
La lezione cominciò, la professoressa era come sempre pimpante. Shouto notò che la ragazza non prendeva appunti.
<Signorina Enoshima vedo non prendi appunti, ancora, allora dimmi in che data si è svolto ciò che ho appena spiegato.>
Le due si scambiarono uno sguardo.
<E togli i piedi dal banco, non è rispettoso.>
I piedi furono tolti.
<Abbene? Questa data?>
<1945. E la correggo. È stato tra 1 e il 2. Non è una data precisa. Non può dire l'1 perché tra uno e due e meglio il primo.>
La prof rimase in silenzio, poi si riprese e continuò a spiegare indignata.
La ragazza rimase indifferente come prima.
<Qual è il tuo nome?> la ragazza si girò un attimo a guardarlo negli occhi, cadde il silenzio e Todoroki non si aspettava una risposta ormai, ma essa arrivò.
<Shino.>
<Piacere di conoscerti, Shino Enoshima.> <Piacere pervertito.>
Per il resto dell'ora rimase il silenzio tra il nuovo e la ragazza.
Quando arrivò la pausa pranzo, lei uscì per i fatti suoi, probabilmente andava verso la mensa. Shouto, nonostante molti lo avessero per presentarsi o fargli domande, li lasciò stare e seguì la ragazza alla mensa.
Arrivato, prese una teglia mettendoci sopra un piatto di soba e una bottiglietta d'acqua. Guardando i tavoli però, notò con dispiacere che erano tutti occupati. Cominciò a camminare tra essi, fino ad arrivare a forse il tavolo nell'angolo migliore, tristemente occupato da delle ragazze che se la tiravano fin troppo.
Continuò a camminare, ma quando sentì una delle ragazze parlare ad una dalla voce più bassa più lenta e sgarbata, con un vocabolario ampio di parolacce, si fermò. Si girò di nuovo e notò che Shino si stava sedendo al tavolo e le ragazze se ne stavano andando indignate. Il tavolo era praticamente vuoto, ci sedeva solo l'albina con di fronte la sua teglia con un piatto di Ramen.
Si avvicinò, la ragazza parve non notarlo.
<Posso sedermi?> passarono alcuni istanti, in cui Shino non parve averlo sentito, nel chiasso, ma poi rispose.
<Come ti pare.>
Si sedette di fronte a lei, non lo calcolava minimamente e continuava a starsene lì, osservando l'esterno dalla finestra.

Iniziò a mangiare tranquillamente.
<Hey tu. Succhiapalle, alzati.> <Vattene Bakugo.> la risposta arrivò secca e veloce, Shouto alzò lo sguardo sul ragazzo. Era nella sua classe, lo aveva visto, era dietro Shino.
'succhiacazzi'?
Era un orribile soprannome.
<Ho detto che ti devi alzare o non ci senti cogliona?!> la ragazza si alzò, superava di alcuni centimentri il ragazzo, lo guardo con il suo sguardo indifferente. Prese la sua cartella, con tranquillità. Fece un sorriso tradito dagli occhi folli e cominciò a far penzolare la borsa. Quei forse meno di un metro che li separavano furono solcati dalle lunghe braccia e la borsa, che colpì in pieno viso il ragazzo, facendolo cadere. Imprecò e si alzò, ma poco prima che la attaccasse un professore entrò nella mensa e vide il ragazzo arrabbiato.
<Allontanati subito dalla signorina!> gridò, dopo chiese cosa fosse successo. Bakugo disse come erano andati i fatti e di come lo avesse colpito con la borsa. Ma il professore credette alla versione della povera ragazza maltrattata dal gruppetto.
Il biondo furente fu portato in presidenza, mentre la ragazza prese la sua bottiglietta d'acqua e la mise nella borsa, poi prese la teglia e poggiò tutto via sui trasportini.
Shouto fece lo stesso pochi minuti dopo.
All'uscita della mensa, si guardò attorno.
<Non ti ricordi dov'è la classe?> guardo dietro di se e vide Shino.
Credeva fosse uscita. Lo aveva spaventato.
<Si.>
La ragazza lo superò e svoltò a destra, il ragazzo le andò dietro dopo alcuni secondi.
Gli rivordava la madre da dietro, solo che lei aveva i capelli molto più lunghi, fino alle caviglie, era in divisa scolastica e aveva le mani in tasca. La sua figura dritta pareva imponente. Era alta per essere una ragazza, era di altezza come Shouto, forse lo superava pure.
Dopo un po' arrivarono all'imponente porta della 2-A. La ragazza non disse niente e Shouto la ringraziò dell'aiuto ma lei parve ignorarlo totalmente, si preoccupò solo di aprire la porta ed entrare per sedersi.
Shouto si mise, come gli era stato imposto prima, affianco a lei.
<H-hey, ciao.> alzò lo sguardo su un ragazzo dai capelli folti verdi.
<Ciao.> <Io sono Izuku Midoriya, piacere.> <Piacere mio.> <Volevo chiederti... tu sei il figlio di Enji Todoroki?>
Lo sguardo della ragazza si spostò su di lui, ma nessun altro muscolo si mosse per spostare le gambe dal tavolo o girarsi.
<Si.> rispose, seccato.
<Oh, figo.> sorrise il ragazzo, il professore entrò e disse a tutti di andarsi a sedere, Shino prese a guardare la finestra.

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