2. Brade

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Casa odorava di sugo caldo e farina, anche alle due di notte. Sentivo Fay e Alex ridacchiare ed ero felice di essere tornato. Il letto era ancora bagnato e la chiazza d'acqua attorno al mio corpo m'inumidiva la schiena ma non m'importava, erano i residui di quella che sarebbe potuta diventare una notte fantastica e che alla fine si era ridimensionata dopo la doccia fredda che avevo fatto. La mia camera era rimasta la stessa, perfino l'odore dei miei diciassette anni era ancora impregnato nelle pareti color beige. Le coppe vinte durante gli anni del liceo, i migliori della mia vita, erano impolverate sulle mensole, la televisione era stata tolta ma gli armadi conservavano ancora i graffi subiti negli anni, non erano stati sostituiti; anche tutti i poster attaccati alle pareti resistevano contro il tempo e la gravità.

Respirai affondo il dolce profumo di lenzuola pulite, non dormivo in un letto tanto comodo da quasi due anni. Dentro la comodità delle coperte, le mie gambe si agitavano e non riuscivo a prendere sonno, nonostante la serenità che mi stava accompagnando e il dolce ritorno a Denver, che amavo.

Un paio di occhi chiari, azzurri come il cielo in primavera, mi stavano tormentando e una chioma bruna si scuoteva davanti alle mie iridi come una pellicola in movimento. La rivelazione di solo un paio d'ore prima mi aveva sconvolto quanto entusiasmato. Dopo ore seduto in un puzzolente treno, avevo bisogno di una bibita che mi desse la carica per tornare dalla mia famiglia dopo tanto tempo di assenza. Non potevo non tornare al Dive, mi ero ripromesso che sarebbe stato il primo luogo dove avrei messo piede, prima ancora che a casa mia. Non avevo nulla con me, né un telefono, né un borsone, né un paio di chiavi. Solo qualche spiccio per comprare da bere e da mangiare. Il Dive non era cambiato, nulla lo sembrava da quando avevo messo piede nella stazione al mio ritorno. JJ era ancora il gestore del locale che aveva contribuito a rendere la mia adolescenza un'avventura e, anche se speravo di rivedere mio fratello, ero stato felice di aver incontrato al suo posto un'aitante giovane donna pronta ad accogliermi con le migliori intenzioni. Avevo riconosciuto subito Caelie Aaron e scoprire che vivesse ancora a Denver fu una piacevole sorpresa. Non potevo immaginare che fosse pronta a conquistare un ragazzo in un bar nel quale anni prima si rifiutava persino di mettere piede. Ricordavo ancora vividamente tutte le avventure indirette vissute negli anni condivisi della nostra giovinezza: il suo lavoro da postina, il suo imbarazzante outfit prémaman, il suo rifiuto categorico per la socializzazione, il suo amore per i bambini. La mia immensa cotta per lei. Facevo di tutto per attirare la sua attenzione: durante il pranzo facevo partire le battaglie con il cibo, durante le feste facevo di tutto per coinvolgerla nel mio gruppo di amici, durante le estati la invitavo sempre al mare con noi. Era tutto inutile, mi rifiutava sempre.

Il mio materasso tremò sotto la mia risata. Stavo per andare a letto con Caelie Aaron, quella notte; se solo non fossimo stati interrotti, avrei potuto realizzare il sogno del me diciassettenne. Che opportunità sprecata!

°°°

Fu il grido di mia madre a svegliarmi la mattina dopo, e poi le sue braccia. Mi strinse con così tanta forza che credetti si trattasse in realtà di mio padre.

Fay aveva fatto la spia prima che potessi presentarmi dai miei amabili genitori in cucina con solo un paio di pantaloncini addosso, come avevo sempre fatto quando vivevo ancora con loro.

Mia madre mi tempestò di domande, dalle più banali alle più complesse, mi diede talmente tanti baci che dovetti togliermi la sua saliva con il retro della mano. Mio padre osservò la scena sorridendo sotto i baffi scuri e con le braccia incrociate al petto, lo sguardo fiero negli occhi che mi avevano sempre fatto sentire il migliore, un vincente.

«Adesso devi raccontarci tutto, ragazzino» mi ammonì quindi la giovane donna che mi aveva dato alla luce e io scostai le coperte, pronto per ricevere la colazione come era una volta e immaginando che il tempo lontano da loro in realtà non fosse mai esistito.

Brade || 1Donde viven las historias. Descúbrelo ahora