Divisioni e primi allenamenti

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File di cultori erano posizionati ordinariamente su di un lato del campo con dietro le tende dei loro accampamenti. Diversi i colori che si susseguivano, non avevano ancora una veste unica che li distinguesse come parte di un unico esercito con Il medesimo obiettivo e, di conseguenza, apparivano come una sorta di arcobaleno disomogeneo ma comunque bello da poter vedere. Il nobile clan dei Jin era accanto a quello dei Nie che, a loro volta, avevano accanto quello dei Jiang con il suo unico elemento a fare da semplice sfondo a quelle che erano decisamente le sette con più elementi all'attivo. Jiang Cheng non spiccava così tanto, il colore viola della sua divisa appariva come un granello di sabbia in mezzo a una distesa di neve, eppure il suo sguardo era comunque fiero e non traduca mai un senso di inadeguatezza. Wei Wuxian era posizionato di pochi passi indietro rispetto ai "fratelli maggiori" e dalla sua visuale poteva scorgere meglio il viso del suo fratello effettivo. Gli dispiaceva non potersi avvicinare, mettere accanto a lui, prendergli la mano e assicurargli che sarebbe andato tutto bene. Così vicino ma, ancora, troppo lontano. Il perché Wei Ying era più indietro fu presto detto: avevano accanto il clan Wen e, considerando la discussione di poco prima, non volevano dare a Wen Chao di attaccare briga ancora una volta. Jin Zixuan li aveva osservati da lontano e li aveva accolti con sguardo severo e le braccia incrociate al petto. In particolare, si era rivolto a Wei Wuxian dicendogli che non doveva osare provocare il figlio minore del Capo Wen e di non creare altri problemi, soprattutto a lui. Il futuro marito di sua sorella era proprio un palo in culo, pensò. Com'era possibile non prendere neanche mezza difesa nei confronti dei componenti della sua stessa famiglia? Che non li accettasse pienamente? D'altra parte, a giudicare dalle parole di Mo Xuanyu, non era da molto che lui è Jin Guangyao erano stati accolti all'interno del clan, probabilmente Zixuan non ha mai saputo della loro esistenza fino a quando non se li è ritrovati davanti quindi, potrebbe starci la sua iniziale ritrosia nei loro riguardi. Jin Guangyao lo capiva, ecco perché era giunto lui in suo soccorso non appena l'aveva visto in difficoltà.


Voci varie cominciarono a dissolversi non appena dei passi cominciarono a risuonare nell'area, passi provenienti dall'uomo dalla veste bianca e dallo sguardo severo che poco prima aveva evitato che Wei Wuxian finisse infilzato dalla spada di Wen Chao. Eppure, non era da solo; accanto a lui si ergeva la figura di un altro uomo di bianco vestito, un po' più alto e dai tratti un più maturi rispetto al primo. Una lunga cascata d'ebano gli cadeva sulla schiena, fronte libera da possibili ciuffi che, invece, ricadevano dritti dall'attaccatura delle orecchie. Lo sguardo, color nocciola chiaro, traspariva calma e gentilezza, un voler mettere le persone a proprio agio con la forza di una semplice occhiata. Anche lui era una sorta di angelo etereo vestito interamente di bianco, e la divisa era un po' più aperta sul petto rispetto alla persona al suo fianco mostrando con un certo orgoglio quel tatuaggio a forma di nuvola azzurra vicino al punto dove batteva il nucleo d'oro. Lo stemma del clan Lan di Gusu, la famiglia imperiale, un simbolo che stava anche all'esterno della lettera di convocazione. Quei due erano fratelli e si capiva dalla bellezza piuttosto speculare.

«La vostra presenza non è stata richiesta per un felice evento, ma per lottare contro una comune minaccia. Vi ringrazio per il coraggio che avete dimostrato nell'accettare questa convocazione.»

Cominciò l'uomo dal gentile sguardo da cui si riusciva a intravedere anche della serietà mista a dispiacere, non doveva essere facile nemmeno per loro, forse era la prima guerra che gestivano in un modo tanto attivo e con la responsabilità di tante persone sulle loro spalle.

«Ad ogni modo, io sono Lan Huan, Lan Xichen! Accanto a me, mio fratello Lan Zhan, Lan Wangji. Siamo i comandanti della prima e della seconda divisione dell'esercito imperiale. In quanto tali, saremo severi, esigenti, vi porteremo al limite delle vostre capacità fisiche per valutare il vostro valore e quanto possiamo insegnarvi in questo poco tempo. Ci prenderemo la responsabilità di rimandarvi a casa qualora i vostri standard non raggiungano quelli richiesti. Vogliamo la vittoria, ma con meno perdite possibili.»

Chi sono e chi saròWhere stories live. Discover now