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Non appena fui arrivato a scuola, scesi dalla moto e mi sistemai i capelli leggermente arruffati per il casco.
Potei notare da lontano Sascha che correva dietro di me e imprecava. Era una scena alquanto divertente, ma entrai comunque nell'enorme edificio che mi si piazzava davanti.
Avevo la musica nelle orecchie che rimbombava e sembrava stesse andando a ritmo con il cuore.
In questi ultimi giorni mi si potevano notare le borse sotto agli occhi, causate dalle ripetutamente nottate passate insonnie.
Avrei potuto scriverci Louis Vuitton e venderle , per quanto erano sporgenti e marcate.
Entrai in classe , uno tra i primi, e alcuni ragazzi iniziarono ad avvicinarsi per chiedermi dei pareri riguardo alcuni problemi che erano da svolgere per casa.
Si impietrirono e indietreggiarono leggermente , per poi scattare ai loro banchi, quando li guardai fuggivo. Era uno sguardo freddo , senza emozioni , che suggeriva che volevo solo essere lasciato stare. Mi accasciai leggermente sul banco , pensando a come in questa scuola tutti mi odiano. A come nessuno sia mai riuscito a tirar fuori il lato di me che mi caratterizza. A come tutti , e dico fottutamente tutti, siano stati capaci di lasciarmi mostrare solo il lato irascibile e strafottente. Apatico e manesco.
Pensare che neanche uno di loro riesca a vederti come una brava persona. Felice , normale e socievole. Solo quei pochi amici che ho qui dentro, che sono riusciti a capirmi.
Non mi resi neanche conto che il professore fosse arrivato , tanto che quest'ultimo mi dovette risvegliare dallo stato di trans in cui ero rinchiuso , sbattendo il righello contro il mio banco , provocando una grossa e sonora risata da parte della classe , che fu subito smorzata e andò ad affievolirsi non appena lanciai uno sguardo fulmineo a quasi tutti, i quali si bloccarono e non fiatarono per almeno i 10 minuti successivi.
Trascorsi l'intera ora e anche quella seguente a scarabocchiare sul diario alcune frasi di canzoni che ultimamente mi attiravano. La musica in quel periodo mi aiutò tanto. C'erano giornate in cui sentivo particolarmente la mancanza di mia mamma. Non sono mai stato particolarmente legato alla mia famiglia (nonostante la mia famiglia attualmente sia solo mia mamma) ma diciamocelo. La mamma è la mamma. E vederla una volta a settimana , dopo aver "perso" tuo padre e tua sorella , è un po' triste eh.
All'intervallo non persi tempo e uscì fuggivo dall'aula , mentre nelle orecchie Lil Peep cantava Gym Class, mentre con una sigaretta in mano mi dirigevo verso l'atrio. Fumai fino all'ultimo respiro le ceneri della cig e tornai in classe.

At 14, when I didn't have friends or school
Or when I thought nachos was Italian food
When I thought smokin' cigarettes would make me cool
All the nights that I spent in my room
I guess we could always improve
I miss my family, miss my home
Wish I could visit a little more
The journey's 20 hours, flight too long
I only get to see 'em on my phone
Time does fly
I went from good wine to seein' tears in my mom's eyes
I don't blame her, though
She used to feed me, now I live alone
Doin' things she don't know about
But I'm always her angel (Always her angel)•

Mi ammutolì per le ultime due ore di lezione. Fissavo il vuoto e la campanella di fine giornata mi svegliò.
Andai per prendere lo zaino e mi resi conto che Sascha era fermo dinanzi al mio banco. Alzai gli occhi al cielo e gli feci cenno con la mano in segno di "vieni con me".
Mentre camminano verso il parcheggio gli dissi :
<A casa mia vieni verso le 4. Non pensare di pranzare da me. Portati un paio di ciabatte , non entrare in casa con le scarpe. Porta i quaderni , i libri li ho io.>
Dopo averlo guardato e averlo visto annuire come risposta , salì sulla moto e andai a casa.
Il vento sul viso era la sensazione che più mi piaceva quando andavo in moto. Per non parlare della leggerezza e della padronanza con cui la guidavo.
Arrivato a casa mi tolsi le scarpe e buttai lo zaino nell'entrata. Andai poi in cucina e mi misi a cucinare mentre in TV avevo acceso Netflix e guardavo Élite.
Mangiai un semplice piatto di pasta all'amatriciana e una fettina di carne leggera.
Tra un episodio e l'altro si erano fatte le 4:17 del pomeriggio e quel coglione ancora non era arrivato. Sentì dopo una decina di minuti il campanello e sospirai.
Andai ad aprire la porta e imbarazzato , grattandosi la nuca , mi disse :
<non trovavo le ciabatte> sorrise leggermente e mi fece leggermente ridere. Più che una risata era un misto tra un ghigno e un sorriso.
Lo feci entrare e gli mostrai dove poggiare le scarpe e lo zaino.
Gli dissi di prendere i quaderni per poi chiedergli con quale materia volesse iniziare.
Con voce ferma e leggermente più vicino di prima , disse:
<Te> tentò di sorridere mentre io lo fissavo con la testa leggermente inclinata.
<A che gioco stai giocando> gli chiesi , alzando il sopracciglio cercando di capire cosa volesse davvero fare.
<È un gioco a due verginello>disse mentre si avvicinava. Era alto. Molto alto. Mi sovrastava. Aveva un petto largo e respirava rumorosamente , tanto da rendere il contesto più difficile da analizzare.
<Come pensi che io sia vergine ?> avevo un tono freddo. Io volevo solo studiare ma porca troia.
<O almeno , il tuo culo è vergine. Di te non so. Insomma , tu mi insegni le robacce della scuola e mi fai andare decentemente , e io ti insegno a scopare. Vuoi giocare ?>  parlò lentamente. Scandiva ogni parola mentre le braccia incrociate al petto facevano intravedere quanto si allenasse.
Restai un momento attonito e non sapevo più cosa dire. Esitai qualche secondo e poi dissi:
< Giochiamo. Ma accetto solo perché voglio scopare.> dissi ridendo leggermente. Mi avvicinai a lui e lo guardai negli occhi.
<Sia chiaro. Se fai il coglione , ti rovino la vita. E ne sono capace Burci. Se ti comporti bene , sarai ricambiato. Non sono stronzo se tu non  fai lo stronzo. Mi pare facile da capire questo , no ? Se non ci arrivi puoi anche uscire.>
Fui l'ultimo a parlare. Sorrisi e feci cenno di andare sul tavolo grande in cucina.
<Dunque , con cosa vuoi iniziare ? Seriamente> dissi accennando un sorriso.
<Latino... mh grazie> ricambiò un leggero sorriso e iniziammo a studiare seriamente.

1050 parole
Dopo tanto so tornata. I know , I'm a bitch.
Comunque , mi scuso. Spero vi piaccia.
Per il prossimo :
196 👀
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9💬

Spero vi piaccia , ditemi com'è.
(La canzone sopra è Curious di Rich Brian)
~Manda 🃏

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⏰ Last updated: Jul 29, 2020 ⏰

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