This is the start of something beautiful

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Era davvero carino. E minuto.

Specialmente se ricoperto da quello stretto paio di leggings verdi che non lasciavano niente all'immaginazione e da una lunga camicia dello stesso colore che era ovviamente stata fatta per qualcuno che non aveva nemmeno l'ombra di un culo così sorprendente, dato che era così stretta sui fianchi da far sembrare il tessuto sul punto di strapparsi.

I suoi capelli color caramello erano acconciati in una frangia che incorniciava gli occhi blu intenso, e sulla testa indossava un piccolo cappellino verde con due campanelline in cima che tintinnavano delicatamente ogni volta che il ragazzo si muoveva usando il cellulare.

Harry doveva averlo fissato a lungo, perché all'improvviso la testa del ragazzo si sollevò di scatto, guardandolo come se si fosse appena ricordato dove fosse, con le deliziose labbra sottili tirate in un ghigno sicuro di sé in un labirinto di morbida barba corta.

"Dov'è Babbo Natale?" chiese Quinn, guardando suo padre con il muso. Prima che Harry potesse fare un passo avanti e spiegare a sua figlia che Babbo Natale si era dovuto allontanare per sbrigare delle urgenti faccende natalizie o altre stronzate simili, il ragazzo-elfo si accovacciò vicino alla bambina e le sorrise.
"Ciao tesoro! Io mi chiamo Louis, e tu?" le domandò teneramente, e Quinn si aggrappò stretta alla gamba di Harry, nascondendosi dietro di lui.
"È tutto a posto, presentati, amore." le sorrise Harry, mettendole un po' in disordine i capelli con una mano.p
"Io sono Quinn." rispose lei, dopo aver guardato suo padre un'altra volta per essere sicura.

"È un piacere conoscerti, Quinn." rise Louis, guardando Harry con un luccichio malizioso negli occhi. "Babbo Natale è uscito per occuparsi di una grave crisi nella sua bottega. Ci sono delle cose che solo lui può fare." le sussurrò con fare cospiratorio, come se fosse un loro segreto esclusivo. Harry ridacchiò piano, sentendo quel tipo di valore nel cuore che sentiva ogni volta che sua figlia affascinava qualcuno.

"Cos'è successo?" chiese lei, curiosamente.
"Uno dei macchinari magici che producono i regali si è rotto." rispose Louis, imbronciandosi come se fosse stata la peggior notizia ricevuta nell'ultimo anno.
"Quindi qualcuno non riceverà nessun regalo?" sussultò Quinn, portandosi le manine al viso.
"Non preoccuparti, amore! È per questo che hanno chiamato Babbo Natale. Lui la sistemerà e si assicurerà che tutti abbiano i propri regali." la rassicurò lui.
Prima che Quinn avesse la possibilità di parlare, una ragazza bionda con l'uniforme da elfo si mise accanto a Louis con un caloroso sorriso sulle labbra.

"Ciao a tutti!" disse, alzando un po' la voce per farsi sentire da tutti i presenti nella fila. "Se i vostri bambini sono stanchi di aspettare, abbiamo uno spazio giochi con alcuni giocattoli per tenerli occupati finché non torna Babbo Natale." propose, guardando ognuno di loro con curiosità.
"Papi, posso andare?" domandò Quinn, battendo le mani emozionata. Harry guardò verso lo spazio giochi, che non solo era chiuso su tre lati, ma era anche abbastanza visibile dal suo posto in fila, perciò si inginocchiò a fianco a lei per darle un bacio sulla testa e "Certo, piccola, ma ricordati di stare dove posso vederti, va bene?" le chiese seriamente.
"Va bene, papi. Ti voglio bene!" canticchiò lei, per poi prendere la mano della ragazza bionda che la stava aspettando.

"Anche io te ne voglio, fiorellino." rispose, guardandola mentre camminava verso un tappeto che sembrava soffice con alcuni giochi sopra. La prima cosa che fece una volta lì fu prendere un pallone e dargli qualche calcio.
"Una ragazza che la pensa come me!" sentì dire da un ragazzo, o meglio, da Louis.
"Come?" chiese, fissandolo con sguardo assente.

Perché doveva sempre fare la figura del cretino davanti a quel meraviglioso ragazzo?

"Vestitino rosa e pallone da calcio." chiarì, facendo cenno a Quinn. "Una ragazza che la pensa come me."
"Farò finta che l'immagine di te con indosso un vestitino rosa non sia mai entrata nella mia testa." Harry ribatté, riflettendo l'espressione di Louis.
"Interessante." notò. "Avresti potuto pensare alla divisa da calcio. Sto benissimo con i pantaloncini." lo rassicurò. "Eppure eccoti qui, con la testa già proiettata sul vestito rosa." schioccò la lingua, fingendo di essere disgustato.

This is the start of something beautiful || Italian translationWhere stories live. Discover now