I0. Giornata libera

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Partì una risata di gruppo.

«Ricordate, alle nove precise e non sbronzatevi che domani ci sarà da visitare, dovrete essere in forze» aggiunse l'altra professoressa che ci aveva accompagnato.

Dopo poco, la mia classe si era già dileguata e rimanemmo solo io e i soliti quattro.

«Dove andiamo y/n?» domandò Anna.

«Non saprei, giriamo per i vari negozi? Qui vicino c'è un posto che vende costumi tradizionali, li proviamo?» proposi.

«Si! Voglio scattare un sacco di foto a Marco vestito in modo imbarazzante!» esclamò Sofia prendendomi sotto braccio.

«Hey!» la rimproverò lui venendoci dietro insieme ad Anna e Giacomo.

°•°•°•°

Dopo aver già speso quasi la metà dei suoi soldi, Anna decise di sedersi per riposare e noi stremati decidemmo di assecondarla facendo lo stesso «Ho fame!» si lamentò.

«Ho un'idea assurda» annunciai smettendo di respirare affannosamente per quanto ero stanca.

«Spara» mi rispose Giacomo.

«Karaoke!» dissi euforica.

«Karaoke?» ripeté Marco poco convinto.

«Già, possiamo andare lì per mangiare e intanto ci divertiamo cantando» ammiccai cercando di convincerli.

«Ci sta!» urlò Sofia e gli altri furono costretti in qualunque caso a venirci dietro un'altra volta.

Passammo circa due ore al Karaoke ad ingozzarci di ramen e kimchi, che sembrarono essere stati apprezzati dai miei quattro amici, finché non decidemmo di uscire dal locale.

«Emozionante» disse Marco una volta fuori scoppiando a ridere mentre i passanti ci rivolgevano occhiate strane.

«È stato un disastro! Avete storpiato tutte le parole delle canzoni coreane» risi.

«Be' almeno c'erano anche canzoni americane» scoppiammo a ridere come scemi dopo che Sofia aveva parlato dato che erano riusciti a storpiare anche quelle.

«Ragazzi, io vorrei tanto andare a salutare Jin e Hyunjin» ricordai loro.

«Vuoi che ti accompagniamo?» chiese Sofia premurosa.

«No, posso andarci anche da sola»

«Il prof ha detto di non andare in giro da soli» mi ricordò Marco.

«Conosco questa città come le mie tasche» risposi ovvia.

«Non mi interessa, io ti accompagno» mi sorrise lui sistemandosi in spalla lo zaino.

«Ma non vuoi visitare Seul?» mi sentii subito in colpa.

«Sono stato a Shanghai due anni fa, non mi stupisco più di tutta questa tecnologia... non ho bisogno di girare Seul più di tanto» mi rispose sicuro.

«D'accordo, ma voi ragazzi restate ancora in giro okay?» mi preoccupai per gli altri tre.

«Sì, ora andate» ci cacciò Sofia e così io e Marco salutammo gli altri, poi lo presi per un braccio portandolo con me.

«Allora... vedremo di nuovo Hyunjin?» mi domandò lui una volta soli.

«Si! Non sai quanto sono felice!»

«Va bene, ma calmati» rise portandosi una mano sulla bocca.

Ormai eravamo quasi arrivati, alla prossima fermata saremmo dovuti scendere.

«Senti un po'... ma cosa sono tutti questi studenti? Fino a poco fa non si vedeva un solo ragazzo della nostra in giro...» mi domandò spaesato lui.

«Sono le quattro passate, alcune scuole sono terminate... staranno tornando a casa» ipotizzai.

«Certo che queste divise sono davvero carine» mi guardò lui con sguardo perverso dopo aver osservato una studentessa giusto davanti a noi.

«So che avresti voluto vedermi con una di quelle addosso» lo sfidai.

«Sono fidanzato io!» mi rispose a tono.

«Ora che ci penso, qui potremmo sembrare una coppia di forestieri... potrei farti sembrare un maniaco senza difficoltà» risposi facendolo ridere «Questa!» lo presi poi per mano e lo trascinai giù dal treno constatando che eravamo giunti a destinazione.

Camminammo per meno di dieci minuti e finalmente ci ritrovammo davanti alla casa di Seokjin «È qui che vive quel Hyunjin?» chiese colpito.

«No, qui vive Jin e lì Hyunjin invece» gli indicai la casa affianco.

«Tutti 'jin' si chiamano qui... wow, belle dimore» commentò poi mentre ci avvicinavamo.

«Stupido» risi trascinandomelo dietro.

Suonai il campanello della casa di Seokjin con il cuore in mano per l'emozione e dopo poco la porta si aprì come speravo.

Ma sapete quando siete sotto la doccia e aprite il getto d'acqua senza esservi resi conto di non aver girato la manopola verso il lato dell'acqua calda e vi arriva un getto congelato su tutto il corpo?

Be' era così che mi sentivo in quel momento ad avere lui lì, davanti ai miei occhi.

Be' era così che mi sentivo in quel momento ad avere lui lì, davanti ai miei occhi

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𝑴𝑰𝑲𝑹𝑶𝑲𝑶𝑺𝑴𝑶𝑺 | kim taehyung • readerWhere stories live. Discover now