CHAPTER 3

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Prima lezione
Pov's of Chiara.
Erano le 7:57 quando mi svegliai, avevo impostato la sveglia alle 6:30 ma non suonò così mi alzai immediatamente e cercai di trovare un outfit coordinato e all'altezza del primo giorno. Iniziai a tirare fuori dall'armadio vestiti, gonne, sciarpe, t-shirt e altri mille capi d'abbigliamento. La stanza era di nuovo in dispordine e tutti i sogni di Greta di tenere la camera ordinata grazie a me andarono subito in frantumi. Uscii di casa in fretta e furia e mi diressi nell'aula d'arte. Arrivai con il fiatone e mi sedetti in 2 fila vicino ad un ragazzo. Dopo circa 2 minuti (il tempo giusto per sistemarmi un po il make up e togliermi la giacca) entrò la Professoressa. La signorina Elizabeth Jenny Teames. Si presento dicendo che con lei durante l'anno avremmo approfondito la scultura e la pittura ad olio su tela. Iniziò la lezione dicendo di metterci in coppie e fare uno il ritratto dell'altro. Mi voltai e capii che dovevo fare il ritratto del mio vicino. Si girò pure lui e si presentó. Il suo nome era Edward. Edward Saller, un bellissimo ragazzo con occhi blu, capelli neri, muscolatura perfetta e uno stile molto particolare proprio come piace a me! Dopo di lui pure io ovviamente gli dissi il mio nome. Mi rispose dicendo che ci saremmo dovuti mettere subito al lavoro. Iniziai a mischiare i vari colori per ottenere altre sfumature così incominciai a pennellare su tutta la superficie, dipinsi i capelli, gli occhi e tutto il resto. Dato che finimmo per primi, e non volevamo disturbare uscimmo dall'aula e ci dirigemmo in caffetteria.
Io presi la cioccolata calda con l'aggiunta extra di panna, mentre lui decise di ordinare un tradizionale caffè macchiato. Appena arrivò da bere, iniziammo a parlare un po di tutto a partire dalla nostra passione per gli stessi pittori, gli stessi cantanti ecc... Mi resi conto che avevamo molte cose in comune e questo mi rese molto felice. Dato che avevamo intrapreso la conversazione, mi scordati di bere la cioccolata calda che ormai era diventata congelata. Così la sorseggiai tutta d'un fiato e ricominciai a parlare. Lui si mise a ridere anche se inizialmente non capivo il motivo ma bastò specchairmi nel riflesso della tazza in alluminio per capire che avevo tutto il labbro superiore ricoperto di panna. Arrossii e con un fazzoletto decisi di levare i risidui di panna ma non feci in tempo perché Edward con un pezzo di stoffa che teneva nella tasca posteriore dei jeans, mi tolse dolcemente tutto il bianco dalle labbra. Per un minuto rimasi ferma, molto imbarazzata, per cercare di cambiare discorso guardai l'orologio e... O CAVOLO!
Ci eravamo dimenticati di guardare l'ora, era da trentacinque minuto che eravamo fuori dall'aula così Edward pagò (pure la mia cioccolata calda) e tornammo in aula. La professoressa ci disse che i nostri ritratti erano risultati i migliori della classe e dato che la nostra collaborazione aveva portato i suoi frutti, per tutto il semestre saremmo stati una "coppia".

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