CIAO

14 1 0
                                    

ciao interiez. e s. m. [voce di origine veneta, da s-ciao, s-ciavo, propr. «(sono vostro) schiavo»]. – Forma di saluto amichevole, un tempo frequente soprattutto nell’Italia settentr., ora di uso internazionale;

ciao.

4 lettere, solo 4: tre vocali ed una consonante.

Eppure, è una delle parole più usate da tutti quanti, nonostante non valga niente.

Niente.

Un ciao non vale niente.

Un ciao lo usi per salutare le persone che ti salutano.

Le persone ti guardano, ti sorridono e ti salutano, come se ti conoscessero da sempre.

Non ti conoscono, non ti conosceranno mai.

Tu non ti conosci, non ti conoscerai mai.

Conoscere è impossibile: più credi di comprendere qualcosa, più essa prenderà le tue finte certezze e le getterà via, come si getta via un fiammifero dopo aver acceso una sigaretta.

Un fiammifero viene lanciato per terra quando ancora la fiamma è viva.

Noi ammazziamo le fiamme dei fiammiferi con le nostre scarpe sempre alla moda.

In fondo, noi vorremo essere al posto di quelle braci.

Sì, in fondo sì.

Perchè quando qualcuno ci saluta, capiamo che nessuno può conoscerci.

Perchè quando qualcuno ci saluta, capiamo che non possiamo conoscerci.

Che senso ha quindi vivere se non si sa chi si è?

Che senso ha continuare a convincerci che prima o poi il nostro "io" ; possa raggiungere una quadra? Che prima o poi il senso della vita appaia casualmente come un fiore bianco in un campo di violette?

Noi non siamo fiori bianchi. Noi non siamo fiori. Noi non siamo niente.

Tu non sei un fiore bianco. Tu non sei un fiore. tu non sei niente.

E ora, soltanto ora, soltanto dopo che tutto ciò in cui credevi oramai non ha più nessun valore, che guardi chi ti guarda, sorridi a chi ti sorride, saluti chi ti saluta: "ciao".

L'INSIGNIFICATO DELLE PAROLEOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz