la paura del tempo.

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é il silenzio cullato dal ticchettio delle lancette di un orologio che mi spaventa, il troppo silenzio ed un orologio fermo sempre sulla stessa ora sugli stessi minuti e sugli stessi secondi.
sono i tempi infiniti, nei quali mi sento bloccata perennemente dentro un cubo di ghiaccio che aspetta di essere sciolto dai raggi del sole in una settimana di solo pioggia e freddo.
non ho bisogno delle ore della notte, non ho bisogno di così tanto tempo.
ma amo la notte e l'atmosfera che porta con sé quando il sole cala.
i tempi infiniti mi spaventano, ma quelli finiti forse di più.
quando le lancette girano troppo velocemente, ma non é il momento giusto perche girino veloci.
quei ritagli di tempo dove vorresti che invece il tempo si fermasse, per poter vivere dentro quell, istante, quell'emozione, quella sensazione.
Quel tempo finito che ti fa dire "non c'è tempo, devo muovermi" devo muovermi per occuparlo, per viverlo, non per sprecarlo, perché è un tempo prezioso, un tempo finito, sennò non sarebbe tale.
sono così fragili e sottili che hai paura di lasciarli andare e basta,hai paura di sprecarli, di perderli, di lasciarli scorrere addosso come acqua, ma senza sentirne il calore.
i tempi finiti non vorresti che finissero, sennò non li chiameresti così; o forse si?

-Nicole

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