Capitolo I, sezione 1

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"La luce calda del tramonto" trilogia del Sogno Americano

VOLUME PRIMO

CREPUSCOLO

"Dalla tua bocca usciranno le parole dei tulipani

e saranno i petali a tramutare i pensieri in gesti,

i battiti in brividi,

steli verso sera.

Ma non a cambiar l'intento, agile, fresco come di vento.

Non correrà il tempo, si placherà l'aria.

E staremo in quel silenzio bianco come un lenzuolo, stracciato ancora dalla nostra assenza.

Petali...

Dove l'eterno ha avuto luogo."

WALT WHITMAN

PARTE PRIMA

I TRAMONTI DELL'OVEST

"Se non avessi visto il sole

avrei potuto sopportare l'ombra,

ma la luce ha reso il mio deserto

ancora più selvaggio."

EMILY DICKINSON

****

Da maggio a settembre ero una libellula solitaria che volteggiava tra i raggi del sole, toccando per brevissimi istanti l'acqua sotto di me. Ero inafferrabile, sfuggevole, ma felice di ingannare la gravità e di salutare la prima luce di luglio con la mia livrea.

Ero la prima rondine e l'ultimo gelsomino. Ero la brezza che soffia al tramonto estivo. Impossibile da trattenere come l'Oceano Pacifico, l'audacia dei miei giovani anni.

Un tempo sono stata molte cose, un tempo sono stata come te. Un tempo sono stata quel che gli altri credevano che io fossi, ciò che più faceva loro comodo.

Oggi sono solo una donna come tante, nata il giorno 10 di un caldo e assolato martedì aprilino, e ciò che sta per aprirsi davanti ai tuoi occhi è stata l'estate della mia vita, la mia estate del 1945.

Avevo diciassette anni e ricordo tutto, come se a dividermi da quei momenti ci fosse solo una luna.

****

CAPITOLO I

Pasadena, California

10 giugno 1945

Quando conobbi il capitano Jones, alla fine di quello stesso giorno, compresi il reale significato della parola "chimera": un'illusione, un'utopia, un sogno. Ma pensando anche al mostro col corpo di leone, la testa di capra che gli sbucava dalla schiena e il serpente che si ritrovava per coda, mi resi conto che nient'altro al mondo avrebbe potuto descriverlo meglio; qualcosa di tanto affascinante quanto temibile. Del resto l'umanità intera poteva definirsi un'unica, grande chimera, perché come dimostravano gli accadimenti di quell'ultimo decennio, persino le più belle utopie di un popolo potevano tramutarsi nell'incubo senza fine di un altro.

Ma adesso andrò con ordine, per quanto trovi assurdo il fatto che certe questioni partano sempre da un punto ben definito. Un punto e a capo.

Come per ogni inizio che si rispetti, potrei parlare del sole californiano che anche quel giorno dominava il cielo terso dell'estate, che splendeva come sempre di una luce immortale e senza rivali sulla San Gabriel Valley. Potrei tessere la bellezza delle agili rondinelle che volteggiavano sopra di me, cantando le melodie dell'ultima caccia nell'umido tepore della sera, e non mancherei di descrivere anche la mia immensa gioia nel ricordare di aver appena dato inizio alle vacanze dopo il diploma. Però, esattamente come per ogni principio degno di essere definito tale, inizierò col raccontare questa storia partendo da una grossa disgrazia: mia sorella Mary esisteva ancora.

La luce calda del tramontoWhere stories live. Discover now