Capitolo 2: I'm your dad

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Capitolo 2: I'm your dad

-Toglimi le mani di dosso figlio di puttana! -urlò Crystal con tutte le sue forze. Era lì dentro da sette fottutissimi giorni, sette giorni dove avevano provato a sottometterla, senza farle male fisico ma ora che era il settimo giorno potevano benissimo farle male, e che cosa volevano farle quegli stronzi? Stuprarla, dopo averla umiliata, perché giustamente era normale in quella cavolo di prigione che osavano definire "accogliente casa". La portarono sul retro dell'edificio e mentre uno di loro la bloccava l'altro stava cercando qualcosa

-Sai Crystal hai dei bellissimi capelli color pece, o forse è meglio dire avevi? -chiese ridendo il Bruno con occhi neri cercando probabilmente un rasoio, molte ragazze avevano capelli corti lì e non era perché volevano visto come si erano spente e come i loro occhi fossero vuoti, sapeva benissimo che aveva le ore contate ma avrebbe opposto resistenza a ogni costo

-Non osare figlio di puttana! -gli urlò lei, non era vanitosa ma i capelli e i suoi occhi erano quelli del padre, erano neri con delle sfumature di Bordeaux scuro prese dai capelli rossi della madre, l'unica cosa che sapeva di suo padre, il suo unico collegamento con lui

-Sta buona- disse l'altro, gemello del primo- che dopo avrai molto da urlare e sangue da perdere

Lei prese fiato e si mise a urlare più forte che poteva

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Aaron parcheggiò nell'ingresso e vide Alexis litigare con un ciccione pelato dagli occhi da topo. Stava per raggiungerli quando sentì urlare e senza pensarci due volte sia lui che Alexis corsero in direzione delle urla. Nonostante il direttore cercasse di fermarli. Ciò che vide fu una ragazza bloccata a novanta con le mani dietro la schiena a un tavolo da un uomo il doppio di lei, e un altro che si stava avvicinando con un rasoio. Senza pensarci intervenne

-Allontanatevi da lei ora- disse mettendosi tra lei e quello "armato"

-Si Levi- disse il tipo provando a colpirlo. Peccato per lui che Aaron praticasse Boxe tra le varie cose e che non era estraneo al fare a botte. Neanche a dirlo i due gemelli finirono al tappeto. Crystal si passò una mano tra i capelli e con enorme sollievo li ritrovò tutti al loro posto.

Alexis arrivò con faccia da topo, così l'avrebbe chiamato Aaron, pochi istanti dopo.

-Che cazzo ha fatto?! Io la denuncio- minacciò l'uomo

-No IO la denuncio, e farò chiudere questo fottuto istituto, quanto è vero che mi chiamo Aaron BlackDiamond, lei e chiunque coinvolto non uscirete dalla prigione vivi- disse freddo Aaron digitando subito il numero della sua squadra di sanguisughe, anche chiamati avvocati. Mentre lui parlava con il "capo" di loro, Alexis era corsa da Crystal

-Dio santo- disse abbracciandola

Alexis aveva quasi trentanove anni, un anno e mezzo in più rispetto a Aaron, con capelli corti color pervinca e occhi celesti- mio Dio ti prego dimmi che non ti hanno fatto male piccola ti prego

-Ci hanno provato, ma non hanno fatto molto, già per portarmi qui gli ho fatto patire le pene dell'inferno, e per loro sfortuna non sono riusciti a fare la prima cosa che fanno sempre, ovvero rasare i capelli, quindi non hanno fatto nulla. Grazie a mister cavaliere nero- si sforzò di sorridere Crystal, non era il tipo di ragazza che si sarebbe disperata a piangere, anche se dopo una settimana era davvero sul punto di piangere- tra parentesi il tipo è?

-Crystal- appena Alexis disse il nome Aaron sobbalzò, aveva appena salvato sua figlia- lui è Aaron BlackDiamond, tuo padre

-Fermi tutti...lui è cosa?! -disse Crystal guardando negli occhi Aaron.

Hello, Hell-oh, I am your DaughterWhere stories live. Discover now