6° Capitolo

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Magdalene tornò nella sua camera come se avesse le ali ai piedi. Sentiva il cuore in subbuglio e la mente vuota, memore soltanto del bacio che Warwick le aveva dato.

Stava albeggiando e nel palazzo si sentivano i rumori che annunciavano il risveglio della servitù e, per paura di essere scoperta, Magda accelerò la sua già rapida andatura.

Arrivò davanti alla porta della sua camera, trafelata, ed entrò chiudendosi la porta alle spalle appoggiandovisi sopra. Era la seconda volta che compiva quel gesto nel giro di un'ora, ma in quella stanza non c'era un magnifico predatore pronto a rubarle un bacio, bensì sua sorella che la stava aspettando passeggiando ansiosamente per la stanza.

≪Sia lodato Dio, Magda! Finalmente sei tornata! Sono stata in ansia come non mai. Ma cos'hai?≫, domandò alla sorella, accortasi che stava appoggiata alla porta con gli occhi chiusi e il viso teso, ≪Che ti è successo?≫, il pensiero che il conte di Warwick avesse approfittato di lei la paralizzò, ≪Oh mio Dio! Non avrà osato... ≫.

≪Stai tranquilla.≫, la rassicurò Magda, ≪L'unica cosa che ha osato è stata quella di prendermi in giro e rifiutarmi il suo aiuto sbattendomi fuori della sua camera, senza troppe cerimonie.≫, mentì, non volendo sorbirsi la paternale della sorella. In seguito si sarebbe confidata ma non in quel momento. Voleva serbare per sé la travolgente esperienza di quella notte. Ancora non era pronta a condividerla con nessuno. Come poteva rivelarle che un perfetto sconosciuto l'aveva baciata e che a lei era piaciuto? Il solo pensare al conte le faceva tremare le gambe.

≪Quindi mi stai assicurando che non ti ha mancato di rispetto?≫, sospirò Emily, sollevata che tutti i suoi cattivi pensieri si fossero rivelati solo tali.

≪Ha mancato di rispetto solo al mio amor proprio quando mi ha chiarito che non aveva nessuna intenzione di stare al mio gioco≫.

Ha preferito baciarmi, pensò. E che bacio!

Si staccò dalla porta e andò a sedersi di fronte allo specchio della toilette. Prese la sua spazzola e cominciò a pettinarsi i lunghi capelli con gesti meccanici, fissando se stessa senza in realtà vedersi, mentre i suoi pensieri vagavano lontani.

≪Meno male. Forse questo conte non è poi così cattivo e dissoluto come lo descrivono.≫, sospirò portandosi una mano al petto, contenta che la sorella non si fosse compromessa.

≪Già. Forse non lo è.≫, rispose istintivamente.

≪Dai, adesso cambiati e mettiamoci a letto. Domani... no... oggi è Natale e sarà una lunga giornata. Mi hanno rivelato che la cugina Catherine ha in serbo un regalo per tutti i suoi ospiti.≫, cinguettò felice che la sorella fosse tornata incolume dalla sua avventura notturna.

Magda non rispose, ancora troppo turbata per fare conversazione spensieratamente con la sorella. Raccolse i capelli in una lunga treccia e si spogliò. Indossò una castigata camicia da notte di flanella color menta e, augurando la buona notte a Emily, si sdraiò fra le lenzuola gelate rabbrividendo.

Naturalmente, Morfeo decise di abbandonarla lasciandole così, il tempo per riflettere e pensare. Lei, aveva già ricevuto il suo regalo. Aveva avuto il suo primo bacio la notte di Natale, dall'uomo più bello e dannatamente mascalzone presente sulla faccia della terra.

No. Non resisteva più. Non poteva coricarsi senza confidarlo al suo diario. Doveva descrivere i fatti e le emozioni, prima che sbiadissero. Se fossero mai sbiaditi.

Si sedette allo scrittoio e, preso il piccolo quaderno foderato di pelle bianca che portava sempre con sé e usava come diario, iniziò a scrivere: dopo circa mezz'ora di descrizioni scrupolose in perfetto italiano e il disegno accuratamente fatto a matita dell'ispiratore del suo scombussolamento emotivo, terminò sospirando e, portandosi una mano alle labbra, chiuse il diario.

Si alzò dallo scrittoio e andò alla finestra, dove una tonda luna piena illuminava con la sua soffusa lucentezza tutta la campagna circostante, rendendo il paesaggio, ammantato di neve, ancora più bello e fantastico. Sembrava di essere sospesi su di una nuvola. Forse in realtà era il suo cuore a essere sospeso su un sentimento a lei ancora sconosciuto. Si staccò dai vetri appannati e si mise a letto rabbrividendo, desiderando che due forti braccia la stringessero e le riscaldassero corpo e anima.

Ci volle molto tempo perché si addormentasse e, quando ciò accadde, il Conte di Ghiaccio ne invase prepotentemente i sogni.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 30, 2023 ⏰

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