Il tracollo ci fu quando lui cominciò a bere.

Perché la vita da Auror non faceva per lui.

Perché l'intero mondo non lo voleva.

Perché non trovava un lavoro che lo soddisfacesse.

In realtà Ronald non lo aveva neanche cercato.

Era fatto così.

Si arrendeva al primo ostacolo.

A volte diventava violento.

Ricordo il primo schiaffo come se fosse ieri.

Il giorno dopo le sue lacrime.

Ma era una routine che si ripeteva ogni mese.

Lo amavo.

Volevo aiutarlo.

Lui però non era dello stesso avviso.

Lo trovai a letto con un'altra.

Una tipa ubriaca quanto lui.

Nel nostro letto.

Fu lì che compresi.

Che tutto fu più chiaro.

Io dovevo pensare a me stessa.

Smettere di voler aiutare gli altri ad ogni costo.

Di volerli salvare.

Sempre.

E me ne andai in quel momento esatto.

Senza valigie.

Con il cuore spezzato.

Tornai nella mia vecchia casa a Londra.

Quella che i miei genitori avevano lasciato.

I primi giorni furono un inferno.

Il dolore logora l'anima.

Ma dicevano col tempo passa tutto, passa anche l'inferno*.

Così fu.

Mi rimboccai le maniche.

Trovai questo piccolo negozio vuoto.

Era da sistemare ma aveva potenziale.

Harry e George si occuparono dei lavori.

In qualche mese riuscimmo a ristrutturarlo.

La mia libreria.

Jane's Corner.

Perché questo nome?

Perché la mia scrittrice preferita è Jane Austen.

E poi perché sta proprio nell'angolo della via.

Mi sembrava carino mescolare le due cose.

A tutti era piaciuto subito.

Ricordo che all'inaugurazione erano presenti persino i Weasley.

Tranne Ron ovviamente.

Non volevo neanche incontrarlo per caso.

Figuriamoci ad un evento del genere.

A distanza di tre anni posso affermare che questa piccola libreria mi ha dato soddisfazioni.

Ho organizzato anche qualche serata a tema.

Come la serata a tema Sherlock Holmes.

O la volta in cui avevo invitato un giovane autore francese a parlare del suo libro.

Dagli occhi non scende più nienteWhere stories live. Discover now