Chapter one.

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Avete presente quando sei nel tuo letto, sotto le coperte calde a fare un sogno stupendo dove sei rilassata e da cui non ti vuoi svegliare mai perché è la vita perfetta? Ecco, avete presente poi che proprio mentre sei nella parte migliore... tua madre entra in camera tua dicendoti di svegliarti perché devi andare a scuola?! Ecco. Io si. Quella mattina fu proprio così.

<<Mel alzati, devi andare a scuola>> disse scostando le tende facendo entrare la luce fioca del sole di settembre.

Mugugnai e affossai la faccia nel cuscino. Mia madre, come sempre molto apprensiva, si avvicinò e mi diede una sculacciata facendomi urlare. 

<<Mamma!>> dissi indignata mettendomi ritta sul materasso. Inutile dire che il sogno si era dissolto nell'aria. 

<<Sbrigati, ti preparo la colazione>> disse uscendo. Sbadigliai e ricaddi all'indietro sul letto stiracchiandomi per bene. Con la lentezza di una tartaruga impedita mi preparai indossando un paio di jeans chiari, una maglietta a maniche corte e una felpa. I capelli li lasciai sciolti stile amazzone. Presi il mio zaino, ormai distrutto da cinque lunghi anni di scuola, e scesi. 

Lo lasciai in mezzo alla cucina una volta scesa e poi mi sedetti con nonchalance su una sedia. Afferrai la scatola dei cereali e li versai nella ciotola di latte fumante mentre mia mamma guardava la TV sorseggiando il suo caffè latte. 

<<Allora emozionata?>> mi chiese sorridendomi. 

<<Mamma la regola del 'non si parla a Melanie la mattina' la ricordi?>> chiesi alzando le sopracciglia. 

Scosse la testa con un sorrisetto e tornò a guardare la TV.

<<Mi raccomando vai piano>> 

<<Si mamma, ciao>> mi salutò con la mano e chiuse la porta mentre io mi infilai il casco e con maestria salii sulla mia Kawasaki ninja bianca. Misi in moto e partii. 

Quando arrivai posteggiai la moto, misi l'allarme ed entrai a scuola sotto alcuni sguardi curiosi. 

Mentre mi dirigevo in classe, sentii una mano afferrarmi il fianco. Mi girai di scatto, pronta a tirare un pugno a questo maniaco, ma mi fermai trovandomi con sorpresa il mio migliore amico. 

<<ZAYN!!>> urlai saltandogli addosso.

<<Ciao piccola ninja>> disse stringendomi.

<<Mi sei mancato un sacco!!>> dissi tornando a terra.

<<Anche tu, ma...ehi! Vedo che non sei cambiata affatto in questo mese>> disse guardandomi. 

<<No, sempre la stessa. Tu invece? Che hai fatto al tuo povero ciuffo?>> chiesi toccandogli il ciuffo di capelli che prima era, come il resto della chioma corvino, e adesso biondo dorato. 

<<Ho fatto il colore>><<Sono carini...certo non c'entrano un corno con il tuo colore però...>> rise e io con lui. 

<<Sempre la solita>> 

Zayn per me era come un fratello, era l'unica figura maschile con cui avevo una totale confidenza da quando i miei si erano lasciati e mio padre era andato a vivere a Oxford.

Entrammo in classe e tra saluti, abbracci e baci arrivò il prof che ci chiese di sederci. 

<<Bentornati ragazzi, passate buone vacanze?>> ci chiese posando la sua valigetta di pelle a terra. Alcuni risposero altri come me non fecero proprio niente. 

<<Allora piccolo discorso prima di iniziare l'anno scolastico. Sapete che quest'anno è l'ultimo, di conseguenza ci sono gli esami. Io vi chiedo di prenderli sul serio, di impegnarvi perché io personalmente ci tengo che passiate tutti>> disse guardandoci serio. Annuimmo alle sue parole. 

Loving HimDove le storie prendono vita. Scoprilo ora