Capitolo 41

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"Ginecologia potrebbe essere la mia strada" ridacchia Rob tenendomi aperto il portone dell'edificio. Alzo gli occhi al cielo ridendo ed esco fuori.

"Pensavo che la tua strada fosse ortopedia" rido prendendolo in giro.

"Assolutamente no" scuote la testa energicamente. "Quel reparto non mi avrà mai"

"Eppure mi sembravi così entusiasta mentre facevi il tirocinio qualche mese fa" continuo a prenderlo in giro mentre oltrepassiamo il cancello dell'università.

"Jane, non si scherza su queste cose" trattiene una risata per fingersi spaventato dalle mie insinuazioni. Rido prima di dargli una leggera spinta al braccio e scuotere leggermente la testa. Porto lo sguardo davanti a me e trovo Harry appoggiato di schiena alla sua auto con le braccia incrociate al petto. Appena lo vedo gli sorrido e vedo lui fare lo stesso. Oggi è più bello che mai, indossa una giacca di pelle marrone scuro, una camicia bordeaux a fiori e dei jeans neri. Niente di speciale, ma per qualche assurdo motivo su di lui sta tutto benissimo. Mentre io sono presa a fare queste considerazioni con lo sguardo fisso su di lui, Rob si congeda con un "ci si becca a lezione". Annuisco in risposta e mi avvicino alla macchina di Harry.

"Ciao" dico solamente sorridendo.

"Ciao" risponde passandosi una mano tra i capelli per sistemarli. Non so dove sto trovando l'autocontrollo in questo momento, vorrei solo saltargli addosso, oggi è veramente troppo per me.

"Cosa ci fai qui?" chiedo sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Mi sono accorto che io e te non abbiamo mai avuto un primo appuntamento" ridacchia mostrando le fossette. "Per cui perché non farlo ora"

"Ma di solito non funziona che prima si chiede e poi in caso si va ad un appuntamento?" ridacchio incrociando le braccia al petto.

"Mi sono stancato di aspettare, perché non andiamo subito senza troppi preamboli?" alza un sopracciglio accennando un sorriso malizioso. A che gioco sta giocando?

"Okay, ma di solito non si fanno di sera, andando al cinema o a cena fuori? E' a malapena l'ora di pranzo" controbatto ridendo. Lo vedo alzare gli occhi al cielo, scansarsi dalla macchina e aprirmi lo sportello.

"Sali" mi esorta accennando una risata. Faccio finta di essere infastidita dalla sua insistenza alzando anche io gli occhi al cielo, per poi salire in macchina. Lo vedo fare il giro e prendere posto sul sedile accanto.

"E poi.." continuo le mie considerazioni a riguardo ".. tu sei vestito bene, io sono in jeans e con la prima maglietta che mi sono trovata davanti stamattina"

"Quanto sei polemica" sbuffa mettendo in moto la macchina e cominciando a guidare. "Non c'è bisogno di essere eleganti nel posto in cui stiamo andando, infatti anche io non sono vestito bene, ma apprezzo che tu abbia pensato che lo fossi" ridacchia voltandosi per qualche secondo verso di me facendomi l'occhiolino.

"Ma cosa ne hai fatto del mio Harry? Chi è questo ragazzo sfacciato che mi ha appena rapito davanti l'università?" rido guardandolo mentre guida. Anche lui ride continuando a guidare. Dopo circa una mezz'ora si ferma in zona Piccadilly, parcheggiando. Scendiamo entrambi dalla macchina e mi conduce verso un bar. Sorrido vedendo che si tratta del bar del nostro primo incontro.

"Questo è il bar dove abbiamo preso il caffè per la prima volta" sorrido entrando nel locale. Annuisce mentre mi guida verso un tavolo a due vuoto, lo stesso di quella volta.

"Spero tu non abbia la nausea anche questa volta" ride prendendo posto davanti a me.

"Simpatico" dico facendogli la linguaccia. Oggi siamo entrambi irriconoscibili. Il cameriere ci raggiunge portandoci i menù. Ordiniamo entrambi un hamburger, ovviamente io senza verdure.

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