3. Nonna

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Mia nonna non e una nonna come tutte le altre.
Per prima cosa, cucina malissimo.
La sua specialità è il minestrone di verdure colte  dal suo amato orticello che coltiva in montagna.
Lava, sminuzza e trita tutto, per poi condirlo con acqua calda e sale.
Lo serve  con orgoglio a tutti i suoi nipoti e aspetta paziente che ognuno di loro dica che sia il migliore mai mangiato, anche se non è vero.

Veste spesso con vestiti larghi e coperti di fiorellini durante il giorno;  mentre la sera si trucca gli occhi con un ombretto turchese, le labbra piene con del rossetto rosso, e ovviamente non si dimentica mai la cipria! Indossa scialli con perline e pantaloni neri o colorati e si avvia tutta fiera al bar del paese con suo marito che, timido, non può fare altro che scostarsi accanto alla  vitalità e vanità di mia nonna.

Ama il gelato 'coppa del nonno', e io da piccola ero curiosissima di sapere che sapore avesse, ma non volevo mai assaggiarlo perché credevo che solo i nonni potessero mangiarlo.
In realtà è solo gelato al caffè.

Non è molto fine; è nata e cresciuta  in montagna, sulle Alpi, precisamente in Carnia,
e in quei luoghi si va avanti coltivando i campi e mangiando pane e salame; quindi non è una sorpresa trovarla intenta a mangiare yogurt alla banana con il dito, intinto direttamente dentro al barattolo, mentre il povero Antonio, che era un militare, sbianca e guarda da un'altra parte.

È una donna tanto energica, che potrebbe passare tutto il giorno nel suo orticello a vangare e piantare senza mai stancarsi.

Passo almeno una settimana a estate da lei in montagna, e le abitudini sono sempre le stesse: svegliarsi tardi tra i suoi rimproveri, pranzare con pasta e ragù (sfortunatamente fatto da lei), girare per il paese in libertà, sotto al sole, alla natura, tra i boschi e le casette di legno; la sera andare con lei alle serate del bar del paese, dove puoi prendere un gelato o un ghiacciolo alla Coca Cola  e infine andare a dormire, con lei che rimane in salotto fino a tardi a guardare la televisione, mentre all'ultimo piano della grande casa io sento il sottofondo della televisione e del chiacchiericcio di mia nonna e così mi rilasso, mi sento in pace.

Se non riesco a dormire, nonna mi prepara una camomilla, con i veri fiori di camomilla, che sembrano piccole margheritine, triturati e sciolti nell'acqua calda.
Rimane in piedi ad aspettare che io abbia finito, poi mi spedisce a letto.
So che tornerà a controllare, difatti dopo qualche minuto sento il suo respiro affannoso risalire le scale e la vedo affacciarsi alla porta della camera, che scricchiola inesorabilmente.

Esuberante com'è, non finisce mai di litigare con mia zia, che è fatta della stessa pasta, mentre mio padre ascolta indifferente, forse un po' divertito. Raramente si intromette, preferisce lasciarla brontolare finché le passa.

Nonostante tutti i diverbi, alla fine ci ritroviamo tutti a Natale a casa sua, quando ritorna in città e lascia la fredda casa di montagna chiusa.
Prepara sempre lo stesso menu: minestra di patate, patatine fritte bruciate, spezzatino e polenta.
La polenta non è male, la fa a mano.

Si ride, si scherza, la si prende tanto in giro, perché è un personaggio, non lo si può negare.

I nipoti ricevono i loro 20€ e del panettone, la zia della Nutella -di cui va matta- , e il papà soldi o altri dolci.

Tutti si ripete anche a Pasqua, ma al posto del panettone, ci sono uova di Pasqua con le peggiori sorprese di sempre.

Mia nonna ama raccontare storie, anche se alla fine, gira che ti rigira, sono sempre le stesse.
Dalla nascita dei suoi figli, alla sua infanzia (che però ho sempre trovato affascinante, insomma lei ha vissuto la guerra!) e perfino il suo memorabile primo incontro con Antonio, che poi diventò suo marito, dopo la morte di mio nonno. Di una cosa sono sicura, mia nonna sa come farsi notare e la cosa le piace.

Anni fa volevo un cane. Lo volevo tantissimo, ma ne sono allergica.
Con le mie ricerche, scoprii che esiste una razza di cane 'anallergica', che non perde il pelo.
Tentai di convincere mio padre, ma lui non aveva tempo di avere un cane, per via del suo lavoro, così gli venne l'idea di convincere mia nonna.
Lei era assolutamente contraria: aveva sofferto troppo dopo la morte del suo primo cane (Lila, un bastardino dai denti storti con la passione per ringhiare ed essere antipatica, che però mia nonna adorava) e non voleva che la cosa si ripetesse.
Ma alla fine, mi fece il regalo più bello di sempre e adottò Lucky, il miglior cane che potesse esistere, che per di più non mi faceva venire le bolle in faccia o il naso colante.

Il suo istinto materno rinacque con quel piccolo cagnolino bianco e riccio.
Lo pettina, lo lava, lo accarezza e se lo porta ovunque.

Ma è tanto affettuosa anche noi noi nipoti, tenta di non fare preferenze, anche se so che per  molto a lungo la mia sorellina era ritenuta la sua principessa.
Ma almeno preferisce me agli altri due cugini, maschi e turbolenti, sempre a litigare e fare disastri.
Si arrabbiava spesso con loro, e con me quando mi lasciavo coinvolgere.
Urlava, urlava e sbraitava, poi correva in casa a misurarsi la pressione con la sua macchinetta per farci sentire in colpa.

Far venire i sensi di colpa le riesce benissimo. Almeno una volta a settimana mi ritrovo un suo messaggio (si esatto, ha il cellulare, con Facebook e whatsapp), dove mi ricorda la sua esistenza e il suo probabile fallimento come nonna. Rigorosamente firmati come 'nonna' alla fine, come fosse una lettera.
Oppure mi chiama, viva voce sempre attivo, e devo tentare di capirla e farmi capire.
Oppure ancora, mi ritrovo la galleria del telefono piena di video del 'buongiorno' che raffigurano solo fiori che sbocciano.

È pazza, è permalosa e orgogliosa, ma ci ama, siamo i suoi tesori, le sue "stelle" come dice lei.
E anche se prima di chiamarci con il nome giusto elenca tutti nomi dei membri della famiglia, so che ognuno di noi ha un posto speciale nel suo cuore.

E anche se ogni tanto mi lamento di lei, so che non potrei avere una nonna migliore.

Ti voglio bene nonna.

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(Dedicato alla nonna più assurda è più speciale che si possa trovare; mi mancherai tanto, ma so che mi starai comunque sempre accanto. Addio nonna❤️)

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