- Dov'è andata?! -
- Peter, starà bene. Fossi in te mi preoccuperei di quello che sta succedendo fra quelle due. Devi aiutare Cindy. -
- Hai ragione. -
[...]
Ember si materializzò all'incrocio. Vide a distanza di metri una persona che si lanciava da un'illuminazione all'altra intenta a seguire una ragazza.
- Sophie? Guarda tu che sorpresa inaspettata. -
Si incamminò verso di lei con le mani innalzate.
Sophie venne colpita da un'ondata d'urto. Non appena si riprese si rese conto che non si trovava più a New York: si guardò attorno e fu spaventata dal non riconoscere quella realtà.
- Chi sei?! - urlò contro la figura che le si avvicinava.
La sua figura diventò nitida, rivelando l'identità di Ember. Sophie restò a bocca aperta.
- Ember?! Che diavolo è tutto questo? -
- Qui non esistono le leggi della natura, nemmeno quelle della scienza. Non puoi scappare. -
- Che diavolo stai dicendo?! -
Tutto ciò che le circondava si stava cristallizzando. Sophie provò a distruggere i cristalli grazie ai suoi artigli, ma non concluse molto.
- Ho capito. Questa è una realtà alternativa. Non pensavo fossi cosi forte. -
- Non lo ero. Ma adesso non riuscirai a battermi. -
- Sai perché invece lo farò? Io non solo sola. -
Ember non ebbe il tempo di metabolizzare le parole che venne scaraventata in mezzo alla strada.
Si rialzò e vide i graffi sulle braccia sparire in un batter d'occhio. Sorrise meschinamente e si rialzò.- Hai sbagliato con noi. -
Adesso era Hector a parlare. Teneva Sophie per il polso mantenendola dietro la sua figura.
- No. Siete stati voi a sbagliare del tutto con me. -
Ember concentrò la forza sui palmi delle mani e la rilasciò sui due.
Hector cadde a terra. Riscontrò difficoltà nel muoversi a causa delle scariche elettriche ancora in circolo dentro il suo corpo. Sophie riuscì a schivarle in qualche modo ma non si accorse delle ragnatele di Silk, che la catturò con le sue ragnatele.- Ember Quade. Mi sorprendi sempre di più. - disse la ragazza mascherata.
- Vorrei poter dire lo stesso di te ma non so chi tu sia. -
Ember ignorò le due e si concentrò su Hector; esercitò una forza sul suo corpo e lo sollevò in aria.
- Nonostante le circostanze posso dire che rimani fantastica. -
- Sta zitto, idiota. Dimmi quali erano le vostre intenzioni. -
- Perché mai dovrei dirtele? Non sono lo stupido boss malvagio che rivela i suoi piani al prigioniero mentre lo tortura. -
- Forse non ti è chiara la situazione; sono io che torturo te adesso. -
Ember generò diversi anelli di energia rossa attorno ai polsi, le caviglie e il collo, in modo da non lasciargli fare il minimo movimento.
- Che razza di poteri sono i tuoi?! -
Ember si elevò in aria e gli si parò davanti.
- Non credo ai miei occhi. -
- Non sto più influenzando la realtà, credici. -
Ad un tratto Hector sentì come se le forze lo stessero abbandonando.
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Chromium.
Science FictionEmber Quade è nata a Reno, nello stato del Nevada. A pochi mesi di vita, dopo la scomparsa improvvisa del padre, lei e la madre furono costrette a trasferirsi a Detroit, dai genitori di lei. Dopo la loro morte fu la volta di Washington per questioni...
∆ Chapter Twenty Five ∆
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