∆ Chapter Twenty Five ∆

Start from the beginning
                                    

- Dov'è andata?! -

- Peter, starà bene. Fossi in te mi preoccuperei di quello che sta succedendo fra quelle due. Devi aiutare Cindy. -

- Hai ragione. -

[...]

Ember si materializzò all'incrocio. Vide a distanza di metri una persona che si lanciava da un'illuminazione all'altra intenta a seguire una ragazza.

- Sophie? Guarda tu che sorpresa inaspettata. -

Si incamminò verso di lei con le mani innalzate.

Sophie venne colpita da un'ondata d'urto. Non appena si riprese si rese conto che non si trovava più a New York: si guardò attorno e fu spaventata dal non riconoscere quella realtà.

- Chi sei?! - urlò contro la figura che le si avvicinava.

La sua figura diventò nitida, rivelando l'identità di Ember. Sophie restò a bocca aperta.

- Ember?! Che diavolo è tutto questo? -

- Qui non esistono le leggi della natura, nemmeno quelle della scienza. Non puoi scappare. -

- Che diavolo stai dicendo?! -

Tutto ciò che le circondava si stava cristallizzando. Sophie provò a distruggere i cristalli grazie ai suoi artigli, ma non concluse molto.

- Ho capito. Questa è una realtà alternativa. Non pensavo fossi cosi forte. -

- Non lo ero. Ma adesso non riuscirai a battermi. -

- Sai perché invece lo farò? Io non solo sola. -

Ember non ebbe il tempo di metabolizzare le parole che venne scaraventata in mezzo alla strada.
Si rialzò e vide i graffi sulle braccia sparire in un batter d'occhio. Sorrise meschinamente e si rialzò.

- Hai sbagliato con noi. -

Adesso era Hector a parlare. Teneva Sophie per il polso mantenendola dietro la sua figura.

- No. Siete stati voi a sbagliare del tutto con me. -

Ember concentrò la forza sui palmi delle mani e la rilasciò sui due.
Hector cadde a terra. Riscontrò difficoltà nel muoversi a causa delle scariche elettriche ancora in circolo dentro il suo corpo. Sophie riuscì a schivarle in qualche modo ma non si accorse delle ragnatele di Silk, che la catturò con le sue ragnatele.

- Ember Quade. Mi sorprendi sempre di più. - disse la ragazza mascherata.

- Vorrei poter dire lo stesso di te ma non so chi tu sia. -

Ember ignorò le due e si concentrò su Hector; esercitò una forza sul suo corpo e lo sollevò in aria.

- Nonostante le circostanze posso dire che rimani fantastica. -

- Sta zitto, idiota. Dimmi quali erano le vostre intenzioni. -

- Perché mai dovrei dirtele? Non sono lo stupido boss malvagio che rivela i suoi piani al prigioniero mentre lo tortura. -

- Forse non ti è chiara la situazione; sono io che torturo te adesso. -

Ember generò diversi anelli di energia rossa attorno ai polsi, le caviglie e il collo, in modo da non lasciargli fare il minimo movimento.

- Che razza di poteri sono i tuoi?! -

Ember si elevò in aria e gli si parò davanti.

- Non credo ai miei occhi. -

- Non sto più influenzando la realtà, credici. -

Ad un tratto Hector sentì come se le forze lo stessero abbandonando.

Chromium.Where stories live. Discover now