∆ Chapter Twenty Four ∆

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- Perché hai fretta di andartene? Siamo appena arrivate. - disse Michelle.

- Mi sono ricordata di fare una cosa... -

- Puoi farla dopo. - sentenziò Peter - Rimani. -

Potrei giurare di aver visto i suoi occhi brillare.
Deglutii il cappuccino e abbassai lo sguardo.

- Ember mi ha appena rivelato che sta facendo uno stage all'Avengers Tower. Adesso voi due vi incontrate anche a lavoro, si direbbe fortuna... - cominciò Michelle scrutandoci - Se non fosse per il fatto che non parlate. Nella nostra scuola non si fa altro che parlare della tua scenata, Ember. -

- Non me ne può fregare nulla di cosa parlano. - risposi secca.

- Lo pensavo. -

- Nella mia scuola invece ci sono persone peggiori... - iniziai mantenendo lo sguardo in basso.

- Che intendi dire? Bulli? -

- Approfittatori. -

Alzai lo sguardo verso Peter e sentii la sua mano stringere la mia sulla superficie del tavolo.

- E anche gli stupidi, come me, che credono alle prime voci di corridoio e che si sfogano su chi non merita. - continuai - Io mi sento così stupida... Non merito la fiducia delle persone se io non sono la prima a riporla in loro. -

Mi alzai dal posto e Peter fece lo stesso.

- Resta. Io devo andare ragazzi, vi auguro una buona merenda. - sentenziai duramente.

In un batter d'occhio mi allontanai e mi nascosi in un vicolo cieco.

- Perfetto, qui potrebbero anche derubarmi. Ma si da il caso che... -

Realizzai di star copiando le parole di Stephen e sorrisi. Alzai la testa e vidi Peter: si avvicinò sempre di più al mio viso, lo afferrò tra le mani e baciò delicatamente la mia fronte.

- D-Dovevi restartene al tavolo. -

- Due giorni fa sono andato in un negozio. - iniziò con le lacrime agli occhi - Ho trovato la tua amica Sophie, colei che ti ha imbrogliato tutto quanto, che con la scusa di un vestito mi ha fatto rimanere con lei. -

- Lo so. E per di più quel vestito lo avevo già scelto io. -

Peter sorrise fra le lacrime. Le sue iridi erano arrossate. E se avesse pianto tanto per colpa mia?

- Le ho consigliato lo stesso vestito. Mi ha colpito. Indossato da te sarebbe stato magnifico, ne sono certo. -

Arrossii alle sue parole.

- Quello che sto cercando di dire è: sono entrato in quel negozio sicuro di trovarti lì, volevo parlarti. Semplicemente mi mancavi. Ma devi essere uscita un attimo prima e quando ti ho rivista... Con le tue parole mi è cascato il mondo addosso e mi sentivo colpevole anche se ciò che dicevi non aveva un senso logico. -

- M-Mi dispiace di averti fatto soffrire Peter... - dissi col pianto in gola.

- Dispiace a me. Ma una colpa in effetti la ho e-

- No Peter no. Tu sei così buono e io sono stata stupida a dubitare di te. Spero solo tu possa capire le mie ragioni. -

- Tranquilla. -

Si avvicinò e mi attirò verso il suo corpo. Mi strinse forte a sé come non mai. Ogni sua carezza scaturì un brivido lungo la mia spina dorsale.

- Stavo dicendo che una colpa in effetti la ho. - sussurrò al mio orecchio - Pensavo la timidezza potesse essere una buona scusa ma non lo è, la verità è che sono codardo e non ho mai avuto il coraggio di dirti cosa provo. -

- Peter, non devi giustificart-

- Invece si. - disse lui guardandomi negli occhi - Ho sbagliato anche io e per questo ti ho quasi persa. Se tu pensi di essere stupida per aver dubitato io lo sono di più per aver dato tutto per scontato. -

- Non ti ho mai sentito parlare così... Stai bene? -

- Benissimo, ho solo deciso di dormire meno e agire di più. -

Dette quelle parole abbassò lo sguardo sulle mie labbra e lo vidi avvicinarsi.
Iniziai a sentire parecchio caldo.

- C-Che fai? -

- Agisco. - sussurrò.

Afferrò il mio viso fra le mani e si avvicinò: in quell'istante poggiò le sue soffici labbra sulle mie in un bacio puro, innocente, lento. In quell'attimo percepii di tutto.

- Non sei mai stata mia ma mancavi come se lo fossi - disse per poi riprendere a baciarmi.

- Peter, io-

Mi interruppi da sola e lo guardai, prendendomi nei suoi occhi. Sorrisi e trattenni le lacrime di gioia agli occhi.

- Io ti amo. - disse prima che potessi farlo io. Realizzò ciò che aveva appena detto e abbassò leggermente lo sguardo.

- Peter, stavo per dirti che anch'io ti amo. -

Sollevò il viso e sorrise.
Si avvicinò e mi baciò ancora una volta.

- Non sai quanto ho temuto di non sentire queste parole. -

- Dimmi che non hai pianto per me. -

- E per chi avrei dovuto piangere se non per la donna che desideravo proteggere con tutto me stesso anche se lei non voleva vedermi? - rispose tutto d'un fiato - Sono contento. Non potrei aver avuto ragione migliore per piangere. -

- Oh Peter... -

- Va bene cosi. Sto benissimo adesso, tu sei con me. -

- Oh si, puoi dirlo forte. -

- LEI STA CON ME! - urlò uscendo dal vicolo. Lo seguii e tentai di fermarlo.

- Peter, non intendevo quest-

- Finalmenteee! - esclamò Ned. A giudicare dall'espressione di Michelle direi che anche lei se lo aspettava. Quella a non saper nulla ero proprio io.

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