Autunno.

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Torino 19 Ottobre 2019


Le storie sono fatte da incontri che cambiano il corso della vita,incontri che avvengono in giorni apparentemente uguali agli altri.

La pioggia incessante cadeva sulla strade torinesi da quasi tre giorni, il freddo autunnale stava mano mano diventato sempre più evidente e gli alberi erano quasi del tutto spogli, i gracili rami erano rivestiti da poche foglie di color marrone o gialle, mentre il restante fogliame era accantonato lungo i marciapiedi delle strade e dei viali di Torino. Eppure Sofia, da poco trasferitasi nel capoluogo piemontese, era rimasta affascinata dal quel atmosfera e dai quei colori, era sempre stata un amante della stagione autunnale. L'autunno torinese l'aveva conquistata con la sua atmosfera così "seducente",come non essere attratti dai colori ambrati e caldi delle sue foglie,dal clima mite, dall'odore di castagne e dalle passeggiate al parco addolcite da un leggero venticello. La giovane donna aveva raggiuntola città di "Turin", come dicono i piemontesi, dopo aver essersi laureata in lingue e letterature moderne presso l'università di un piccolo paese del sud Italia. Il suo trasferimento era scaturito dal desidero di frequentare l'università degli di Torino e conseguire la specialistica in traduzione, infatti, il sogno di Sofia era quello di diventare interprete e specializzarsi in arabo e cinese, sapendo già parlare perfettamente inglese, francese e spagnolo.

Se qualcuno nove mesi fa le avrebbe detto che si sarebbe trovata affacciata alla finestra, del suo piccolo appartamento, a guardare in lontananza la punta della Mole Antonelliana lei sarebbe scoppiata a ridere dall'assurdità. Eppure eccola li affacciata a quella finestra in legno con lo sguardo rivolto a quell'edificio monumentale e un libro di Jane Austen tra le mani, una delle autrici che maggiormente amava, essendo come quasi tutte le donne un'inguaribile romantica.

-"Sei ancora in questa posizione?". La voce di Sabrina, sua coinquilina, la fece sbalzare dal suo stato di trance.

-"Hey Sabry, si scusami stavo pensando".

-"Tu pensi troppo,dovresti leggere di meno e vivere di più cara mia".

-" E tu lo sai,dopo avertelo detto mille volte, che io vivo e solo che adoro leggere, vedi io penso che rifugiarmi e immedesimarmi in questi personaggi mi permetta di vivere le loro storie cosi travolgenti che io non potrò mai avere, poiché le mie giornate sono monotone". La castana era sempre stata innamorata della letteratura, fin da piccola si chiudeva in casa e iniziava a leggere storie di ogni tipo, dai gialli ai romanzi rosa più commerciali. Forse proprio quest'ultimi le avevano convinta a dover ricercare il vero amore, aveva passato gli ultimi anni della sua vita a idealizzare un uomo che mai avrebbe incontrato.

-"Devi staccarti dai libri e vivere le tue storie no quelle dei personaggi, lo sai ti voglio bene ti conosco da 10 anni, da quando avevi ancora l'apparecchio ai denti e i codini rosa, per questo fattelo dire sei una persona rara e speciale, meriti qualcosa di più reale che non sia frutto della tua mente". Le due erano amiche dalle scuole medie e avevano frequentato insieme anche il liceo linguistico,diversamente da Sofia, Sabrina odiava studiare e tutto ciò che assomigliasse ad un libro, ma aveva deciso di seguire la sua amica per poter cercare un lavoro, e fortunatamente era stata subito assunta come commessa in un negozio al centro di Torino.

-"Lo so, lo so,per questo ora ho deciso di andare a fare una bella passeggiata al parco".

-"C'è con tutti i giorni possibili tu vuoi andare ora che ha appena smesso di piovere e il cielo è pieno di nuvole grigie, sai vero che pioverà di nuovo?"

-"Lo so, ma che ne sai magari questa pioggia mi porta fortuna e trovo l'amore della mia vita". Ripose con tono ironico mentre si aggiustava l'enorme sciarpa per poi uscire da quella abitazione il più velocemente possibile. Voleva bene a Sabrina, ma odiava ogni volta dover lottare con lei, nessuno riusciva a comprenderla fin in fondo, si sentiva completamente sola in questo mondo fin troppo affollato.

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