Alone Together

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«Scrivigli», sbottò Ned, e lui si risvegliò da quei pensieri, scuotendo la testa.

«No, non servirà a niente.» Reclinò la testa all'indietro e incontrò il muro. Alzò lo sguardo verso il soffitto e, sbuffando, chiuse gli occhi. Si odiava e se anche Tony provava lo stesso, aveva ragione. Pensava con estrema dolcezza e malinconia a tutte le volte in cui avevano passato pomeriggi interi solo a guardare film sul divano, abbracciati, scambiandosi baci innocenti che poi diventavano altro. Le notti passate a fare l'amore, dove ogni polpastrello di Tony che incontrava il suo corpo, era un brivido acuto che gli martellava la testa come una melodia struggente. Come quando un violino stride, ma è infinitamente dolce. Ecco cos'era Tony: un insieme di arroganza e malizia, capace di mostrare cose migliori di gesti discutibili e frasi pungenti. Tony era anche premura e dolcezza, goffa sì, ma dannatamente efficace, su uno come lui. Peter sapeva benissimo che non era innamorato di lui solo perché non si mettevano in pericolo ma lo affrontavano insieme o perché con lui poteva essere sia Peter che Spider-Man, rimanendo la stessa persona – una cosa che, comunque, succedeva solo con lui – ma perché Tony lo aveva preso per mano, quella volta a casa sua, quando si erano conosciuti, e gli aveva insegnato a non scindersi del tutto, a rimanere sia l'uno che l'altro e, soprattutto, non lo aveva lasciato solo e Peter, prima di quel giorno, ci si era sentito anche troppo.

E ora... ora era di nuovo in quel limbo, solo che era arrabbiato perché non era più abituato, a sentirsi così.

«Dovresti. Ti manca e sei insopportabile, per questo. Sono certo che capirà, se glielo spiegherai. Ne sono sicuro. Ma tu non lo sarai mai, se non ci proverai nemmeno, a parlarci.»

Rimase in silenzio e si guardò le scarpe. Ned non si aspettava una risposta, sicuramente, ma Peter era certo di aver capito che, dopotutto, aveva centrato il punto. Lasciare così le cose significava perdere ogni occasione di chiarire, nel bene e nel male, con Tony. Così, invece, era solo un ripieno di congetture e paure. Nulla più di quello. Nulla più che un ragazzino impaurito dal mondo circostante.

«Ti lascio solo. So che vuoi stare solo.» Peter annuì e Ned si alzò in piedi, reprimendo visibilmente l'impulso di dargli una pacca sulla spalla. Lo vide arricciare le labbra e stringere una mano alla spallina dello zaino, poi se ne andò. Era più di un amico. Peter ne poteva contare pochi, di amici, ma Ned era come un fratello, e gli era grato per la pazienza infinita che gli dedicava. Senza sforzo, senza farglielo pesare, senza farlo sentire diverso, emarginato, come invece lui si sentiva, costantemente. Si strinse le ginocchia al petto. Guardava i suoi compagni giocare a palla nella palestra; i ragazzi che facevano gli scemi con le ragazze, che le prendevano per i fianchi e loro fingevano di non apprezzare. Vedeva quella spensieratezza alla quale lui aveva rinunciato da tempo e che, a volte, gli faceva una rabbia infinita, non poterne godere come tutti. Vedeva coppie appena nate, di ragazzi coetanei che non avevano altri problemi oltre quelli di dover superare l'anno e preservarsi un futuro. Un futuro che, per Peter, era sempre incerto. Vedeva i suoi coetanei vivere la vita al passo con i tempi, e lui aveva già bruciato le tappe. Amava un uomo, per giunta più grande, che lo faceva sentire diverso, ma mai inadeguato e lui... e lui l'aveva scansato, e Tony non l'aveva più tollerato. Perché Tony non poteva tollerarlo, se lo teneva fermo in un punto, statico, senza andare avanti. Non riusciva a stargli dietro, certe volte.

Non mi ama più. Forse non mi ha mai amato.

Infilò la testa fra le ginocchia e sospirò. Tony gli aveva dato mille possibilità, e avrebbe dovuto sentirsi fortunato di quel fatto, siccome era raro, per uno come lui, concederne così tante. Sì sentiva amato, e allo stesso tempo non più. Si sentiva capito, ma anche incompreso. Aveva bisogno di un abbraccio, ma l'idea di riceverne uno lo spaventava a morte. Era un guscio semivuoto; e, quella semivita vissuta sul filo della paura e dell'illogicità, era quanto di più umiliante potesse provare. Si chiuse di più e, da lontano, sentì una catena strisciare sul pavimento, pronta ad imprigionarlo per sempre in quella gabbia.

Everything Works Out In The End [Starker - Tony Stark X Peter Parker - Raccolta]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora