capitolo 2

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Riuscì a seguire tutte le lezioni e attuare le mutazioni genetiche dei tumori, ora doveva solamente aspettare gli esiti che, se la mutazione avesse avuto successo, si sarebbero presentate tra quarantotto ore.
Era indecisa se tornare a casa ad un orario decente, o se andare allo studio di ballo. Nel dubbio, mandò un messaggio a Sofia, la quale non tardò nella risposta.
Non ti preoccupare, stasera c'è pure Luca, va a riposarti un pochino;)
Sorrise al messaggio e corse per prendere il treno.
Appena varcato il cancello vide che sia la macchina dei suoi che quella di sua sorella non erano presenti nel garage, il che si traduceva in casa libera.
Entrata in casa, si diresse immediatamente in camera da letto. Il rumore tonfo di una coda che colpiva il materasso del letto, era il suo cane, che felice di vederla le si lanciò contro.
«Ciao ciao Zeus, mi sei mancato anche tu, ora scendi che sei pesante.» Dopo un po' riuscì a farlo scendere da lei, era un maschio di Rhodesian Rideback di 3 anni, l'aveva trovato, che aveva poco più 2 mesi, in una bidone della spazzatura che piangeva, probabilmente qualche allevamento che l'aveva scartato. Fin da piccolo è sempre stato più grande della media, ma il vero problema l'avevano capito quando, all'età di 7 mesi, Zeus iniziò ad avere attacchi epilettici, scoprirono che era malato di epilessia idiopatica.
Celeste si cambiò, prese uno dei suoi felponi extralarge che le arrivavano fino a metà coscia e andò in cucina, alzò il riscaldamento, ed accese lo stereo bluetooth alzando il volume al massimo. Mise riproduzione casuale della playlist e iniziò a cucinare.
Mentre aspettava che l'acqua iniziasse a bollire, iniziò ad improvvisare un balletto per la canzone che stava ascoltando, non l'aveva mai sentita, forse era una di quelle che le aveva mandato sua sorella, comunque non era male.
Aiden si era svegliato per via del jet-lag, a Seul sono già le undici di sera, mentre in italia sono solamente le tre di pomeriggio. Era stato svegliato dalla musica assordante che proveniva da qualche zona della casa. Riconobbe subito una delle sue ultime canzoni appena pubblicate, probabilmente Iris era appena tornata a casa.
Scese dal piano di sopra per dirigersi alla cucina, sull'uscio però non vide la sua ragazza, ma sua sorella la quale sta ballando davanti ai fornelli.
Per lo più agitava i fianchi, ma comunque non era male, i suoi movimenti erano molto fluidi, si potevano notare nonostante il maglione informe. Si appoggiò alla porta intento a guardarla, più osservava i suoi movimenti, più gli sembrava famigliare, dove poteva averla vista? Quella domanda gli martellava nella mente dal giorno prima. Continuava ad osservarla e non aveva proprio niente in comune sua sorella, Iris si tiene decisamente di più rispetto a lei, a partire dai vestiti, non avrebbe mai indossato un felpone che non le mettesse in evidenza le forme, i capelli avevano addosso le doppie punte di molte tinte fatte negli anni, e la ricrescita di chi non ne faceva da tempo, beh per non parlare degli occhiali, anche se quelli non erano per colpa sua.
All'ultimo ritornello, fece una giravolta su se stessa, molto lentamente, al ritmo sensuale della canzone, e si bloccò come vide Aiden sulla porta, prese un colpo che la fece sussultare, e non poco.
«Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo fossi fuori con mia sorella.» Cercò di essere più calma possibile, mentre riportava il suo battito cardiaco normale.
«Iris mi ha lasciato dormire, per il fatto del jetlag.» A Celeste non piaceva che desse così tanta confidenza a sua sorella, o almeno in sua presenza. «Che cosa stai facendo?»
«Preparo qualcosa da mangiare.» Si girò e iniziò ad aprire un uovo.
«Avevo una certa fame, cosa prepari?» Celeste si girò verso di lui.
«La pasta alla Carbonara, ma non ho mai detto che sto preparando da mangiare anche per te.» Lo aveva già inquadrato male, e questa non era una buona cosa, quando non prendeva bene qualcuno Celeste faceva fatica a sopportarlo e difficilmente cambiava idea in seguito.
«Sei molto simpatica, lo sai?» Dice ironicamente Aiden.
«Sicuramente, non con te.» Aveva recepito il messaggio, non le andava a genio.
Celeste nonostante le fosse antipatico, non era così cattiva da lasciarlo a digiuno, e siccome non aveva ancora buttato la pasta, raddoppiò la porzione e le dose di condimento.
Servì a tavola due piatti di pasta sotto lo sguardo incredulo del ragazzo. Diede le posate e il bicchiere, e silenziosamente iniziò a mangiare, non intendeva parlare con lui.
«Perché sei così distaccata?» Chiese rompendo il silenzio.
«Perché dovrei essere attaccata? Sei il ragazzo di mia sorella, mica il mio.» Lui pensò che dopo le risposte che dava, il sentimento di antipatia era reciproco.
Assaggiò la pasta e si maledisse per trovarla così buona.
«Buona?» gli chiese, sapendo già la risposta. Lui annuì solamente, cercando di essere il meno soddisfacente possibile, ma la sua voracità e la sua bocca sporta di uovo lo tradirono. Lei ghignò alla scena.
«Cosa?»
«Oh niente, sei solo sporco do uovo fin sotto al mento.» Si pulì tempestivamente.
«Sai, sei molto diversa da tua sorella.»
«Lo so.»
«Lei decisamente è più simpatica.»
«Beh, fino a prova contraria non andrei mai a letto con una persona che mi sta antipatica.» Tuochè, aveva ragione.
«Lei lo è stata fin da subito.»
«Lei è più socievole di me, io sono molto soggettiva, e sicuramente molto caratteriale.»
«Non me ne sono accorto.» Dice ironicamente, ricevendo una linguaccia come risposta. La trovava quasi carina quando riusciva a irritarla.
Mise il suo piatto in lavastoviglie, per poi dirigersi verso la credenza a prendere una pastiglia.
«Zeus.» chiamò il cane, che prontamente si presentò da lei, in attesa di qualcosa. Lei avvolse la pastiglia in un pezzo di prosciutto. «Seduto.» Lui lo fece, e lei le lanciò la fetta, la prese al volo e la mandò subito giù. Probabilmente non ha sentito nemmeno il sapore del prosciutto, penso Aiden. «Good Boy!» Esulto Celeste a braccia aperte, e Zeus le salto addosso sbattendo la coda qua e là. Probabilmente era il primo sorriso che vedeva su quella volto perennemente imbronciato.
«Beh io vado in maneggio.» E si ritirò al piano disopra.
Aiden Mise il piatto in lavastoviglie e sparecchiò, per poi andarsene di sopra anche lui, per andare in bagno, ma mentre passava per l'anticamera incontrò Celeste che frugava nel grande armadio. In intimo. Si impose di non guardare e di non soffermarsi sul suo corpo, ma doveva passarle letteralmente affianco. Celeste nel mentre chiuse l'armadio, avendo trovato i pantaloni da cavallo e i calzettoni, si girò per andare a cambiarsi in bagno scontrandosi con Aiden. Lui, che tentò in tutti i modi di non vederla in intimo, fece esattamente quello che non voleva assolutamente fare. Lei invece imprecò mentalmente, per aver sbattuto il naso contro i suoi pettorali, che si mostrarono inaspettatamente ben scolpiti. Si guardarono.
«Il bagno è libero, mi cambio qui.» Spezzò per prima il silenzio, lui non disse niente, e se ne andò in bagno, cercando di dimenticare il fisico minuto e asciutto di lei, aveva già una ragazza, non gli sembrava corretto pensare a un'altra, a maggior ragione se si trattava di sua sorella. Non l'aveva fatto apposta, nessuno le aveva ordinato di girare mezza nuda, sapendo tra l'altro che c'era un uomo in casa.
Celeste scese velocemente le scale, prese le chiavi e il collare di Zeus.
«Zeus!» arrivò immediatamente, lei gli mise il collare per poi uscire di casa con lui.
Non appena arrivò in maneggio, il cane andò a correre in giro per il maneggio, insieme a quello dell'uomo di scuderia. Salutò Omar, l'uomo di scuderia, e andò a sfasciare Yellow Sky e la portò a sgambare in campo.
Mentre Sky era a sgranchirsi, andò da Apollo.
«Ehi vecchione!» Apollo era il suo cavallo, ormai con lei da sette anni. Non si sarebbe mai separata da lui. «Ci sgranchiamo un po' anche noi?»
Andò a prendere la sella, pulì il cavallo e lo sellò, successivamente andò a prendere Sky per riportarla in box.
Accese la musica in campo e montò su Apollo. Tutto procedette nella norma, le sue solite sgroppate, fatte per giocare, i suoi fugoni al galoppo e i suoi dietrofront. Nonostante avesse tredici anni, Apollo continuava a comportarsi peggio di un puledro di tre anni.
Seguirono altri cavalli da montare dopo Apollo, e un puledro da muovere con la sella per la prima volta. Omar di tanto in tanto le dava una mano pulendo i cavalli e mettendoli ai rispettivi box.
Arrivò un messaggio da Iris.
Ore 21:00 al Pink's. Ci sono tutti, vedi di essere puntuale.
Beh, se Celeste non sapeva cosa fare quella sera, sua sorella le aveva dato la risposta, non poteva dirle di no dopo tanto tempo che non la vedeva.

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⏰ Last updated: Mar 28, 2020 ⏰

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