Those eyes found each other.

756 13 14
                                    

<<Faccio una chiamata, torno subito.>>

Uscii dal locale, o almeno ci provai.

"Stupida porta difettosa.

Per quale inspiegabile motivo scrivono 'Tirare' se poi quando tiri, non si apre?"

Decisi allora di usare la mia solita delicatezza.

Crak!

"Porta quasi sradicata, posso dire di avercela fatta."

Passai una mano tra i capelli soddisfatta, mentre accedevo alla Rubrica del mio smartphone.

Alzai lo sguardo.

Una figura maschile era seduta su un muretto, proprio di fronte a me, con un ghigno disegnato sul suo volto.

"Cazzo ridi?", pensai io.

Mantenne quell'espressione odiosa mentre sembrava intenzionato a non togliermi gli occhi di dosso.

Scorsi la Rubrica, sbuffai e successivamente avviai la chiamata.

Alzai gli occhi in attesa della risposta alla mia chiamata.

Incrociai lo sguardo di quello sconosciuto.

<<Pronto?>>

Mi sentivo quasi imprigionata in quello sguardo, non riuscivo ad uscirne.

Aveva qualcosa di familiare.

<<Pronto, Joey?>>

Era uno sguardo caldo, profondo.

<<Joey?!>>, sentii esclamare con tono preoccupato.

Solo pochi istanti dopo realizzai che una voce aveva risposto dall'altro capo del telefono.

<<Mamma, scusa, non prendeva molto bene la linea.>>

Decisi di voltarmi.

Basta perdere tempo con tizi misteriosi e idioti come quello.

<<Mamma, come ti viene in mente che ho bevuto?>>

Iniziai a passeggiare, calciando qualche sassolino.

<<Ho solo diciotto anni e sono in un locale dove comprare un cocktail è d'obbligo soltanto per entrare>>, ironizzai.

Mi lasciai andare in una risata nel sentire la voce di mia madre per metà indispettita e per metà divertita.

Mi voltai.

Quel ragazzo, a testa bassa, cercò di contenere una risatina senza successo.

"Non si può neanche più parlare in santa pace qui.

Ma la Privacy dov'è finita?"

C'incrociammo di nuovo.

<<Non devi preoccuparti. Stasera niente modalità silenziosa, capiterò ogni tuo singolo messaggio o chiamata.>>

Il cellulare, utilizzato con quella modalità, è sempre stato l'incubo di mia madre, o forse quello di ogni genitore.

<<Hai una figlia-modello.>>

Tu tu tu.

<<Mamma?>>

Tu tu tu.

<<Mamma, ci sei?>>

Chiamata terminata.

Schermo nero.

L'ordine degli sguardiWhere stories live. Discover now