*CAPITOLO 2*

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*ERICK POV'S*

Entrando, un senso di calore mi avvolse mentre la sensazione di essere a casa mi mi fece sentire bene, e con essa il classico odore antico di quel locale.

-Ben arrivato...- mi disse Sarah, con un sorriso. Era la caposala, si occupava diciamo di tutto. È stata lei a propormi di venire qui; eravamo amici oramai.

-Hey, come va?- dissi io sorridendo, mentre lei puliva i tavoli. Sono capitati giorni in cui, non si è presentato nessuno e noi restavano fino alla chiusura, parlando e scherzando insieme. Era una bella ragazza; aveva un viso piccino, gli occhi azzurro chiaro, e una cascata di capelli biondo scuro, che le arrivava all'incirca a metà schiena; ma le regole del locale vietavano le relazioni tra colleghi, e soprattutto quelle con i clienti. La aiutai a pulire, fino a quando non sentii il classico rumore del campanello, di quando aprono la porta. Mi avvicinai al gruppo di ragazzi che erano entrati, e li accompagnai al loro tavolo.

-Cosa posso portarvi? - chiesi gentilmente, mentre una delle ragazze mi rivolgeva un sorriso. Presi le ordinazioni e le portai in cucina. Sembrava strano dirlo, ma per quanto timido possa essere, mi piaceva parlare con le persone.
***
Libertà! Dopo essere passato a casa a cambiarmi e a salutare mamma, mi diressi verso casa di Chris. Nonostante stessi morendo di sonno, decisi comunque di andare. Davanti alla porta di casa sua, suonai al campanello. Mi aprì sua madre, sorridente.

-Oh ciao Erick..- disse la donna con dolcezza. Sorrisi timidamente.

-Ero venuto per stare con Chris. Posso entrare, disturbo?- chiesi cortesemente. Nonostante fossero anni ormai che conoscevo Chris, venire a casa sua mi metteva sempre un po' di ansia.

-Lo sapevo. Entra caro, accomodati; Chris è di sopra che si sta sistemando, vuoi qualcosa da bere?- chiese lei con voce dolce, guardandomi sempre con quel sorrisone. Ci pensai per un momento, sentendomi strano all'improvviso; avevo voglia di succo, ma chiederglielo mi sembrava scortese.

-No grazie, per ora va bene così...- dissi con voce cordiale, mentre vedevo il mio amico andare da lei e darle un bacio sulla guancia. Sorrisi, felice che fosse arrivato, e aspettai che finisse di fare merenda. Quel ragazzo mangia sempre...
***
La cosa strana è che nonostante la stanchezza, andare allo skate park con Chris, mi fece rilassare parecchio. Eravamo seduti su una panchina, mangiando il nostro panino, sotto una albero enorme. Cominciava a fare fresco, il sole stava lentamente calando, e io cominciavo a sentire il bisogno di farmi una dormita.

-Grazie di essere venuto...- disse lui, spezzando il silenzio che si era creato da qualche minuto. Io gli sorrisi, senza sapere che aggiungere e rimasimo uno accanto all'altro semplicemente, poi lui parlò di nuovo.

//FEELS// -JOERICKWhere stories live. Discover now