Un nuovo inizio

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Lasciare il pianeta Groot fu semplice ora che Eres aveva un patto con Loki. Dirigersi sulla terra, aiutarlo, proteggerlo e soprattutto restituirgli il Tesseract senza una garanzia, senza sicurezze, non sarebbe stata una mossa troppo furba. Aveva già rischiato abbastanza lasciandosi trascinare in quell'avventura senza lieto fine. Indurì lo sguardo mentre Loki le poneva la mano sulla spalla, scomparendo insieme a lei dal pianeta Groot.

Arrivati si ritrovarono in un vicolo, sporco, puzzolente e poco accogliente in ogni suo aspetto.

-Santo cielo- Storse il naso la ragazza.- non potevi scegliere un posto più carino.

-Non è il caso di dare nell'occhio, non ancora. L'uomo latta, Thor, i dannati Avengers...Hulk- Si morse convulsamente un labbro camminando lungo l'angusto vicolo.- Al momento non posso rischiare che un singolo terrestre possa pensare che non sono chi dico di essere. Se prendessimo il posto di qualcuno sicuramente ci faremmo notare, amici, parenti. Anche solo l'1% di possibilità in questo momento è una percentuale troppo alta.

-Chi saremo allora? Di chi prenderemo il posto, Loki.- Eres gli sorrise incrociando le braccia e Loki le aprì teatralmente.

-Di nessuno, solo l'aspetto. Non hai che da scegliere, strega. Una persona a caso fra la folla inferocita di New York. Che sia di bella presenza.

-Scelgo io? Oh- Eres rimase un po' interdetta, ma con un moto di eccitazione nello stomaco.

Il dio storse le labbra.- Sono stato così tante persone che...

-Lui.- Disse lei da dietro un cassonetto, indicando le strisce pedonali lievemente sulla destra.- Lui.

-Lui?- Alzò gli occhi al cielo, prendendo le sue sembianze.- Sei stata fin troppo tempo con sole donne.- Eres, nonostante conoscesse Loki e i suoi poteri non poteva che stupirsi ogni volta ed era sicura che fra mille falsi, Loki lo avrebbe riconosciuto al primo colpo, troppo spavaldo. Il dio si alzò dalla posizione accucciata e, pulendosi la orribile camicia bianca troppo larga le chiese da quanto era da Reghal, la strega rossa. La chiamavano così per via di tutte le cacce ai Mangiaossa  sul pianeta Septum che faceva e per altre brutte azioni, in realtà.

-Cinquecento anni, anno più, anno meno.- Eres scosse la testa notando che portava ancora addosso la polvere di Septum.- Ero una novizia circa duecento anni prima, ora beh non proprio. Necessito di abiti puliti, un bagno e un letto.- Esordì esausta di vedere nuvolette di polvere rossa apparire ogni volta che toccava le proprie vesti.

Loki ascoltò interessato.- Avrai imparato molte cose, ma avremo il tempo di esplorarle più avanti. Andiamo, ho un posto dove possiamo nasconderci.

*°*

Loki usò il Tesseract ancora una volta, ma rispetto al vicolo non era poi tanto meglio. Il solo ed unico lato positivo era che non c'era anima viva in giro. La sera si stava avvicinando e le temperature scendevano in fretta. Loki aprì un portone a scorrimento in metallo per poi salire delle scale e scassinare la serratura di una porta dall'aspetto più civile.

-Non è proprio una casa, ma per ora ci accontenteremo.- Sospirò scoprendo dalla plastica un divano impolverato. – Anche se sono il fottuto dio dell'inganno, sta volta me l'hanno fatta.- Disse con voce ferma tornando al suo aspetto base.

Eres gli si affiancò alla finestra scorrevole chiusa e fin troppo sporca; dava sul fianco di un palazzo in mattoni rossi, appena sopra un negozio di alimentari cinesi. – Ho sempre creduto in te, nonostante tutto. Però ti ho odiato. L'ultima volta che ci siamo visti ti avrei ucciso.

-Eppure sei scappata con me.

-Eppure mi sei venuto a cercare. Sapevi cosa rischiavi.

-Speravo avessi placato la tua ira.- Ridacchiò poggiandosi allo stipite.

Universo alternativo 02- La fuga di Loki e la strega dell'OvestDonde viven las historias. Descúbrelo ahora