My name is Veronica

capitolo 21

Marco's pov

Ho appena sentito i miei zii, mi hanno detto che la partenza è stata anicipata, quindi domani sera dovrò partire. Purtroppo ancora non ho notizie di Vero, e nemmeno Luca mi ha chiamato per farmi sapere com'è andata ieri mattina; l'unica soluzine è aspettare, almeno finchè ne sarà possibile. Intanto io vado al bar a parlare con Carla dei soldi per il bambino.

Appena entro la vedo seduta ad un tavolino con una tazza di caffè in mano, e un cappuccino dall'altra parte del tavolo, per me suppongo.

"Ciao Marco, accomodati" mi dice con tono guardingo.

"Carla, come stai?"

"Tutto bene, ma questo dovrei chiederlo a te, so che sei nei guai con la mia piccola cuginetta, povera piccola, l'hai fatta soffrire molto, sembra proprio che ti piaccia far stare male noi fanciulle di famiglia."

"Senti, Carla, non sono qui per parlare di questo, sono problemi miei. Piuttosto parliamo del bambino, come sta?"

"Lui benissimo, io di meno, ho bisogno di piu soldi Marco."

"Scordatelo! Non ti daró nemmeno una lira in più, anzi ho pensato di diminuire la cifra perchè i soldi mi servono e il bambino è cresciuto non ha bisogno di tante spese"

"Cosa?! No Marco, io sono senza soldi, se abbassi la somma come faccio a vivere?" mi dice con la faccia triste

"Sarebbe ora che ti trovassi un lavoro, le tasse devi pagartele tu non io, perchè io ho il compito di aiutare per il bambino, non devo dare nulla a te."

"Perchè tu stai lavorando? A me non sembra proprio, se non lo fai tu perchè dovrei farlo io?"

"Non sai nulla di me, sta zitta Carla, il mio lavoro e la mia vita sono affari miei."

In un momento di silenzio sento il cellulare squillare, forse sarà Luca... È lei.

VERO'S POV

Lo chiamo, devo sapere quando partirà.. Al terzo squillo mi risponde:

"Veronica"

"Marco" istanti di silenzio imbarazzanti occupano il tempo che sembra infinito, ascoltare la sua voce dopo tutto questo tempo è una medicina contro ogni male.

"Volevo parlarti." dico con voce fredda

"Cinque minuti e sono da te." Risponde e chiude la chiamata senza darmi modo di rispondere. Dopo qualche secondo il cellulare squilla.

"Pronto?"

"Ti amo" mi dice la sua voce piena d'amore e tristezza, e così chiude una seconda volta la chiamata.

La sua voce, quella voce maledettamente bella, provoca al mio cuore ferite e allo stesso tempo mi guarisce, solo lui puó farmi questo. Solo lui puó farmi sentire un bruco morente e l'istante dopo una farfalla variopinta al suo primo volo. Cerco di sistemarmi nel migliore dei modi e mi vesto semplicemente con una t-shirt e un leggins. Sembrano passati esattamente 5 minuti dalla chiamata ed infatti lui, preciso come sempre, suona alla mia porta.

Scendo giù e lo apro. Ed eccolo li. Dannatamente bello. Bello da ucciderti. Lo guardo negli occhi, quegli occhi tanto caldi e sensuali, quel suo verde-marrone che emana benessere al primo sguardo. Cado nei suoi occhi, inciampo, come ho fatto nel suo cuore, cado. Cado nell'amore che provo per lui. E in quel momento nulla mi importa, cosa ha fatto, con chi, perchè, non mi interessa più nulla. Non c'è più nessuno. Solo io e lui. Solo gli occhi e l'amore.

"Ciao" mi dice dopo un lasso di tempo interminabile, e Dio la sua voce da così vicino mi procura spasmi in tutto il corpo.

"Entra" gli dico spostandomi per farlo passare.

Marco cammina verso il divano e ci si siede aspettando che vada vicino a lui, ma la sua vicinanza mi distrae, cosi mi siedo di fronte.

"Vero sono stato uno stronzo" dice ma cerco di interromperlo.

"No non mi interrompere" continua " devo dirti tutto." Inspira profondamente come per prendere coraggio e poi si passa le mani tra quei suoi meravigliosi capelli, che sembrano morbidi e setosi solo alla vista. " quella sera, io non so cosa mia sia preso. Durante l'intervallo Angela mi ha portato fuori e non so per quale intento, all'improvviso mi sono visto assalire, mi baciava e toccava dappertutto. Ma tu hai visto altro, e ora ti starai dicendo io ho visto te in azione non lei, beh si. C'ho messo anche il mio, mi sono lasciato trasportare, ma ti giuro che mi faceva schifo al solo pensiero, perchè io volevo e voglio te, non lei. Angela mi sta attorno da anni, non credi che se mi sarebbe piaciuta mi ci sarei messo molto tempo prima? Cosa ci avrei guadagnato facendo soffrire te? Nulla. Sarei stato un uomo di merda. E se tu pensi che lo sono cazzo, Vero, io ti do ragione. Hai ragione su tutto ció che pensi, tranne sul fatto che per me abbia significato qualcosa o che non ti ami, perchè io ti amo più di quanto abbia mai amato in vita mia. Perdonami ti prego!"

A quel punto le lacrime sul mio volto stanno già scorrendo da un bel po' e le mani di Marco stringono le mie in un calore quasi soffocante.

"Marco io... Sono stata male. Molto male, e Luca lo sa se non ci credi, lui veniva ogni giorni qui a controllare che avessi ancora una vita, un briciolo di sangue, un po di cervello così da non permettermi di fare pazzie. Mi ha detto che devi partire.."

"Domani sera, andró a Londra, purtroppo i miei zii hanno deciso per me."

"Capisco." silenzio...il silenzio è quello che rimane tra noi. E in questo momento mi chiedo cosa fare, mentre guardo i suoi occhi colmi d'amore, tristezza, sincerità.

"Marco io sono pronta a perdonarti, ma non riesco a tornare con te, facciamo passare questo mese, magari quando torni da Londra riparleremo da vicino e decideremo cosa fare"

"Va bene, tutto il tempo che vuoi." si alza e mi abbraccia forte prendendomi in braccio, e io muoio. Muoio crogiolandomi nella dolcezza infinita di quell'abbraccio. Si stacca di me, mi bacia gli occhi asciungandomi le lacrime e con un "a presto amore mio" se ne va lasciandomi nell' immenso amore disperato che provo per lui, nella speranza di ricominciare e nella tristezza di dover stare tanto altro tempo senza di lui.

#ragazzeeee sono tornataaa. Finalmente e dico FINALMENTE ho aggiustato il pc e anche il cellulare e quindi aggiorneró piu spesso. Vi chedo immensamente scusa per l'attesa ma spero di non avervi perse. Vi voglio bene❤️❤️