Ma perché quel pagliaccio di mio fratello non se ne sta a casa sua senza impicciarsi nella mia vita?Perchè fa la bella faccia davanti a papà quando potrebbe benissimo starmi lontano?
Non lo sopporto.

«come fa a dirlo?» dico
«perché ti ha visto male,poi ha detto che tremavi,piangevi.»
«e allora?»
«e allora mi sto preoccupando,caro»
«Emanuele» lo chiama Katia.Si guardano un attimo e poi spostano di nuovo lo sguardo su di me.

Sghignazzo.

«mo ti preoccupi..»mormoro
«si» dice «mi preoccupo si.Perchè non ti voglio rivedere in quello stato»

Vedere.

«si,okay» rido
«Edoardo sono serio.È di te che stiamo parlando.Se veramente soffri ancora di ansia dobbiamo assolutamente prendere provvedimenti.Per questo siamo venuti prima.»
«e che vuoi fare?» chiedo.

È arrivato il genitore.

«ricontatterò la psicologa,anzi,io e Katia avevamo intenzione di chiamarlo già oggi.»

Ma che gli prendono a questi?
No,davvero non so cosa dire.
Devo fare come i bambini che si lamentano,che non lo vogliono lo psicologo?Che vogliono fare tutto da soli?
Ora che ho quasi ventidue anni potrei decidere,no?A dodici non potevo decidere,ero un bambino.
Solo un bambino.
E ora?

Deglutisco «non-»
«è Anna Guglietti,la stessa psicologa che ti seguiva quando eri piccolo»
«mi spieghi perché?»chiedo alzando la voce
«perché hai bisogno di aiuto!» esclama

Scuoto la testa.
Quando fa così è meglio non guardarlo in faccia.In teoria quando fa così è serio.
Forse gli interessa?

«perché non riesci ad essere d'accordo con me una volta,una volta sola,anche quando si sta parlando di te stesso,Edoardo»
«perché non mi interessa»
«cosa non ti interessa?»
«me.Non mi interessa stare bene»

Katia si tocca il petto,guardando papà.Esagerata.

«Anna ti aiuterà di nuovo.Hai avuto una ricaduta.» si alza e si avvicina,toccandomi le spalle.
Lo guardo negli occhi.Non posso dire di non vedere paura nei suoi occhi,ma la realtà che in questo momento non riesco a pensare.

Mi allontano ed esco dalla cucina lentamente.
Riesco a sentire papà dire «non c'è niente di male nel chiedere aiuto»

Avrà pure ragione,ma adesso lasciatemi in pace.
Volevo pure mangiare ma mi si è rivoltato lo stomaco.Forse dovrei dormire ancora.

Mi butto a peso morto sul letto,di nuovo.
Sono stanco di avere questa sensazione,fa schifo.Sentirsi sempre questo groppo in gola salire per la gola,gli occhi lucidi e la faccia calda.
Non deve diventare un'abitudine,però.

Devo distrarmi.Qualunque cosa,basta che non pensi a me stesso.Devo pensare a qualcos'altro.

Prendo il cellulare e vado su Instagram.
Non c'è niente di nuovo,è tutto troppo noioso.Vado su Whatsapp.Uguale.
Ritorno su Instagram,Maria che posta una foto con Chicco,poi Whatsapp.Fede ha scritto «c'ho sonno » alle 4.30 del mattino.
Un'altra occhiata ad Instagram,si Rocco che posta foto del suo cane,Whatsapp,Instagram,Whatsapp aspetta.
Whatsapp.

Eleonora?
Eleonora.
No si,vedo bene.È lei,si.

Apro il messaggio.
Me lo ha inviati ieri sera alle 22.00,io ero già crollato a quell'ora.

«Ciao Edoardo.Scusami se ti disturbo,ma Eva ha dimenticato a casa tua la sua felpa,solo che lei é in vacanza e mi ha chiesto se posso passare a casa per venirla a prenderla.Tra l'altro sto facendo un lavoro vicino a Villa Borghese,non avrei nessun problema a passare nel pomeriggio.Grazie!»

Felpa?
Non sapevo ci fossero felpe non mie in casa mia.Sono tanto rimbambito da non essermene accorto?Possibile eh.

Okay ma Eleonora vuole venire a casa mia?

No coglione,deve venire.

Già,si.
No,non iniziare a sognare perché deve venire a casa solo per ritirare una felpa tra l'altro non sua.
Sarà meglio risponderle subito.

Ma mi ha davvero scritto?Si.
Si,quello si.

Mi sei mancata digito sulla tastiera ma lo cancello dopo due secondi,che sei impazzito?
Puoi venire quando vuoi Ele scrivo ma ricancello pure quello.
Facciamo i seri.

«ciao!Certo,puoi venire quando vuoi.Intanto vado alla ricerca della felpa di Eva Brighi,spero di non essermela messa addosso per sbaglio»

Inviato.

Sto sorridendo.Mi sono distratto bene.

ROMA DI NOTTE- incantava Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon