Capitolo 12

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"Cosa sta facendo?" gridò Polissena alzandosi in piedi di scatto e sporgendosi dalla mura. Andromaca le andò dietro senza dire una parola, il richiamo venne da re Priamo.

"Polissena, figliola, ritorna a sedere".

Ma lei non si mosse, guardava la distesa di Troia impegnata nella battaglia e più in là vedeva Achille, lo vedeva anche se era lontano, intuiva quello che stava facendo. Era nudo, si era tolto l'armatura, si vedeva che brillava vicino a lui, buttata e impolverata dalla sabbia.

"No!" gridò Polissena, "non è possibile!"

Andromaca le strinse il braccio in segno d'affetto.

"Achille è un uomo senza cuore, tesoro" disse con voce pacata.

Polissena non la guardava, aveva gli occhi fissi su quella distesa interminabile, ansimava, le lacrime le cominciarono a scendere docili.

"Non è possibile" scuoteva il capo, "non può farlo veramente, non può! Non è così, non può essere così! Achille è buono, la guerra lo ha fatto diventare cattivo, è colpa della guerra!".

"Ci credi ancora? Smettila di giustificarlo" mormorò Andromaca, "come puoi giustificare questo stupro con la guerra?"

"Io l'ho visto nella sua tenda, non era così, era buono, gentile, generoso..."

"Quella sera ti ha fatto vedere quello che ha voluto, ha finto per farti credere che fosse diverso" disse la moglie di Ettore alzando la voce, "ma in realtà è e sarà sempre un mostro, una bestia!"

Pronunciò quelle parole cariche d'odio dividendo sillaba per sillaba per renderle ancora più pesanti.

"No!" continuava a dire Polissena, non voleva crederci, le lacrime le scendevano ormai copiose sulle guance, non riusciva a frenare il dolore.

"Come no?" disse Andromaca prendendole il viso tra le mani e asciugandole un po' di quelle amare lacrime, "Cara, devi aprire gli occhi. Questo è Achille, questo! Te eri innamorata di un sogno, solo un sogno, di una persona che non esiste!".

Polissena non sapeva che rispondere, era chiaro, cristallino che si era sbagliata, che era caduta nella sua trappola, adesso il suo cuore era in frantumi.

Diede uno strattone ad Andromaca e se ne andò, corse via per le scale incurante delle grida di Priamo che la chiamava per nome e la implorava di rimanere, correva in direzione del palazzo, non diede spiegazioni a nessuno perché non ce n'era bisogno, tutti pensavano che piangesse per Pentesilea e per la sorte di Troia che non era destinata a stare in piedi tanto a lungo.

Si rifugiò nella sua stanza e si gettò sul letto, cominciò a singhiozzare forte tra le coperte, i suoi occhi versavano instancabili calde lacrime, dalla sua bocca uscivano gemiti di dolore, ogni tanto tirava su con il naso, ma non smetteva mai di piangere, distesa.

Andromaca la guardava correre via con un'espressione di affetto e di compassione, sapeva che con le sue parole crude le aveva spezzato il cuore, ma pensava che fosse un bene, prima o poi avrebbe dovuto sapere la verità.

Quando la battaglia finí, Achille era lì con Pentesilea, la guardava ancora ammirato e ogni tanto la baciava preso da un nuovo ma minore impeto di passione. Non si era rivestito dell'armatura, ma solo della tunica, non gli era neanche passato per la testa l'idea di ritornare in battaglia.

Tutti i comandanti gli andarono vicino per contemplare il cadavere, ormai violato, della bella Amazzone e per decidere cosa farne.

"Buttiamola nello Scamandro" propose Diomede guardandola di sbieco con aria truce, "in pasto ai pesci".

"Io direi di sconciarle per bene il cadavere e poi di farla sbranare dalle cagne" disse Aiace d'Oileo, "che le serva da lezione, le donne non devono combattere".

"No!" gridò Achille, "nessuno toccherà il suo corpo, mai! La restituiermo ai troiani e loro le faranno un funerale degno di una donna così coraggiosa e intrepida".

Tutti rimasero interdetti, quello non era neanche pensabile per loro.

"Perché Pelide dici queste cose?" gridò con aria di scherno Tersite* che si era fatto avanti zoppicando, "cos'hai adesso? Ti sei innamorato di un cadavere? Il tuo piccolo cuore non è riuscito a frenare i battiti e la passione di ha spinto così avanti da fare l'amore con una donna morta! Ti abbiamo visto tutti Pelide!"

Achille lo guardò pieno d'ira, non poteva sopportare di essere preso in giro in quel modo soprattutto da quell'uomo vile e inutile per l'esercito. Gli tirò un pugno che fece cascate Tersite indietro morto, gli aveva spaccato la bocca e il naso.

Tutti guardarono confusi prima il cadavere dell'uomo e poi Achille, nessuno osò proferire una parola.

"Fatevi avanti!" gridò Achille, "chiunque si opponga alla restituzione del corpo della ragazza farà la sua stessa fine!"

Tutti rimasero in silenzio e così il corpo di Pentesilea venne reso ai troiani. Priamo approfittò di questa gentilezza per chiedere una tregua.

"Sai com'è, o re dei Mirmidoni" disse un po' impacciato ad Achille, "fra poco arriva l'inverno, il freddo ed è difficile procurarsi il cibo sia per noi che per voi, il mare è in tempesta e per le navi che portano sostentamenti è complicato arrivare fino a qui con la guerra. Voi Achei accettate una tregua?"

Achille scosse il capo in segno di assenso.

"Farò in modo che ad Agamennone vada bene" disse, poi rivolse lo sguardo verso l'alto dove la famiglia reale aveva assistito alla battaglia, "dov'è tua figlia?".

"Polissena si è disperata con la morte della regina delle Amazzoni" rispose Priamo, "ed è corsa via in lacrime".

Il cuore di Achille venne perforato da una fitta, si era lasciato prendere dalla lussuria invaghendosi di un cadavere e aveva dimenticato lei, Polissena, che aveva amato alla follia. Ebbe dei sensi di colpa, qualcosa gli diceva che la ragazza aveva visto quell'atto terribile.

"Priamo" mormorò Achille per non essere udito da altri che non fossero il re, "noi abbiamo una cosa in sospeso".

Priamo capí che so trattava del matrimonio con Polissena e annuí.

"Sistemeremo tutto" disse e Achille se ne andò.

Angolo autrice
Ho sempre voluto sottolineare uno dei grandi problemi di Achille cioè la lussuria e con quest storia credo di avercela fatta :)
Polissena ha il cuore spezzato, tutto l'amore che aveva cominciato a nutrire per il Pelide si trasformerà in odio, vedrete cosa succederà ;)
Al prossimo capitolo!
Elena

PolissenaWhere stories live. Discover now