VENTIQUATTRESIMO CAPITOLO

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Sveglia ma era evidente che qualcosa non andasse, mi guardavo intorno ed era come se mi trovassi in una dimensione parallela, la nebbia era così fitta da non riuscire a vedere ad un palmo dal mio naso, camminavo senza vedere dove mettere i piedi, per un po' continuai così, a vagare senza una meta, quando mi ritrovai di fronte ad un bivio, adesso toccava a me e al mio sesto senso scegliere la strada da proseguire, di una cosa ero sicura tutto questo non era reale ma di sicuro mi avrebbe portata dove volevo. La scelta da me presa fu quella giusta, infatti poco dopo la nebbia si dissolse e dinanzi a me solo alberi e lapidi, ero in un cimitero.. Avevo brividi lungo la schiena, avevo una delle mie sensazioni a pelle che mi avvertiva che da li a breve sarebbe successo qualcosa, poi una voce che continuava a ripetere il mio nome, non riuscivo a credere alle mie orecchie, quella voce era di mio padre, mi giravo, mi guardavo intorno cercando, non so cosa, quando mi ritrovai mio padre, era li di fronte a me accompagnato da mia nonna. Sconvolta continuavo a guardarli senza pronunciare parola, ero completamente in panico. Farfugliavo cose senza alcun senso, iniziai pure a balbettare, assurdo dovevo sfruttare questa occasione invece sembrava quasi che delirassi Mio padre per quanto fosse difficile anche per lui provò a calmare il mio stato di totale confusione "Angel, ascoltami, va tutto bene e grazie a te e alle tue capacità se siamo riusciti a metterci in contatto, non immagini neanche di cosa tu sia capace, adesso ti prego abbiamo poco tempo prova a spiegare" Continuavo a piangere, non c'era alcun verso di fermarmi, ma dovevo raccontare, senza perdere altro tempo, così singhiozzando " I vampiri, hanno quasi ucciso Damian, sanno tutto, vogliono me, noi, uccidere tutti, dovete informare chi di dovuto, siamo in pericolo!" "Calmati, penseremo a tutto noi, ma ricorda chi sei e che nessuno può farti del male, basta solo che tu non gli e lo permetta" Il suo tono di voce era deciso, tranquillo sapeva il fatto suo, ma nonostante ciò io non riuscivo a calmarmi e senza sapere in che modo mi ritrovai catapultata alla realtà, si perché sentivo la voce del mio angelo che continuava a ripetere il mio nome. Riuscita ad aprire gli occhi incontrai finalmente i suoi, era preoccupato ed io ero stremata, ma non potevo sprecare altro tempo, dovevo raccontare tutto e subito. "Alex, sono solo stanca, ma sto bene" "Io vedo, ma adesso hai bisogno di riposare, parleremo dopo!" "Come puoi pensare che io adesso possa riposare, non abbiamo molto tempo a nostra disposizione, anzi non ne abbiamo proprio, devi ascoltarmi e subito!" "Ti ascolto, ma prova a calmarti!" "Mi sono ritrovata in un cimitero tanto per cambiare, poco dopo mio padre e mia nonna erano insieme a me, ero come bloccata, non vedevo mio padre da così tanto tempo.. " Riuscii a dire solo questo e scoppiai a piangere, non volevo questo, volevo provare ad essere forte, ma non ci riuscivo "Angel, non immagino neanche come tu possa sentirti, ma so che sei abbastanza forte da affrontare e superare ogni cosa, sei così speciale" "Speciale? Al momento mi sento solo confusa, forse felice, hanno detto che penseranno a tutto loro presto mi diranno cosa fare, come muoverci" Arrivata ormai al culmine non riuscivo a smettere di piangere e solo grazie alle sue braccia forti e al suo profumo riuscii a placare il mio stato d'animo. "E' brutto solo pensarlo, ma credo che se loro non mi avessero nascosto ogni cosa, adesso magari non saremmo arrivati a questo punto" In silenzio continuava a tenermi stretta,avrei tanto voluto vivere la mia adolescenza come tutti i ragazzi della mia età, ma in cuor mio sapevo che io non ero una comune mondana e ciò che desideravo era impossibile. "Angel, ascoltami riposa io ti preparo una bevanda calda " Di replicare non avevo nessuna voglia, damian era rimasto li insieme a noi senza dire alcuna parola, ma uscito da quella stanza Alex , il fratello si avvicinò deciso come suo solito "Angel, ascolta con noi al tuo fianco non può succederti nulla ma tu devi avere più fiducia in te stessa e nelle tue capacità! " Strano pensarlo ma iniziavo davvero a credere che fosse dalla nostra parte, non sapendo cosa dire sorrisi debolmente. Si era venuta a creare una strana situazione di disagio, che interruppe Alex con il suo arrivo e la sua bevanda. Come da lui mi aiutò a bere quell'intruglio poco gradevole e subito dopo anche se a fatica riuscii a tirarmi su. "Dannazione, non riesci mai ad ascoltare, hai bisogno di riposare, lo vuoi capire?" "Non capisci, sei tu che devi smetterla, non sono una malata terminale, voglio fare una doccia, non credo di dover chiedere il permesso a nessuno! " Non riusciva a capire che tutta la sua apprensione iniziava a starmi stretta, avevo bisogno dei miei spazi, della mia libertà e senza un motivo preciso gli urlai contro "Lasciami respirare, non sono una bambina, sto bene! " Di certo non mi aspettavo che Damin dicesse la sua ma così fece "Basta! Lasciala vivere, sbagliare, non sei suo padre!" Senza volerlo avevo innescato una bomba pronta ad esplodere che dovevo disinnescare prima che potesse scoppiare una guerra e al momento non era il caso, rivolgendomi ad entrambi urlai "Smettetela, credete di sapere tutto ma non avete capito nulla, provate a fare una cosa? Lasciatemi in pace e chiudete quella bocca, io vado a fare una doccia" Senza dare loro la possibilità di replicare, salii su e mi chiusi in bagno. Sotto il getto dell'acqua mi rilassai, ne avevo bisogno anche se nella mia testa sempre le stesse domande mi perseguitavano, come sarei riuscita a mettermi di nuovo in contatto con loro? Perché tenermi all'oscuro di tutto, avrei potuto tenermi in contatto con loro prima ed invece nulla.. Avevo passato le giornate a parlare con delle lapidi quando avrei potuto viverli comunque.. Quanto tempo trascorsi sotto il getto dell'acqua non lo quantificai, ma a distogliermi da tutti quei pensieri il continuo bussare alla porta "Angel, hai bisogno di qualcosa?" "Si, potresti passarmi per favore un telo?" Fece come gli era stato chiesto, dalla doccia mi passò il telo con il quale avvolsi il mio corpo. Uscita dalla doccia con i capelli bagnati mi guardava con una luce intensa piena di voglia e desiderio, poi come a voler distogliersi dai suoi stessi pensieri chiese "Hai paura?" "No, con te al mio fianco nulla mi spaventa" "Con me? Al momento mi sento così inutile" "Non sai nemmeno quello che dici, senza di te io non esisterei" "Non è proprio così!" "Credi che per me sia diverso? Stare qui ad aspettare cosa? Non so nemmeno come io ci riesca!" Con uno dei suoi modi gentili e dolci mi attirò a se stringendomi forte a lui, in quel preciso istante persi conoscenza, forse era grazie a lui se riuscivo ad avere questi contatti con loro..

NOTA AUTORE

Scusate, so che il capitolo non è lunghissimo

ma ho preferito così.. Spero che torniate a leggere e dire

cosa pensate.. Ci tengo!

The dark side of an angel (IN REVISIONE) SEQUELWhere stories live. Discover now