All Access Pass

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Affrontare un trasloco non è mai facile, specialmente se si deve lasciare una città importante per te, dopo aver abitato una casa, averla vissuta e sentita per quasi vent'anni . Fare le valigie, scegliere quello che ti porterai dietro ed inscatolarlo a dovere, per poi riporlo in un angolo della stanza, dove resterà fino a che tutto sarà terribilmente troppo vero e vicino per poter tornare indietro.
Prendere e partire da una città a cui devi tutto, che ti ricorderai per sempre e terrai per sempre in un angolo di cuore.
Casa.
Da lì a poco, quella casa che non mi ha vista crescere ma maturare, sarebbe tornata ad essere un semplice insieme di muri e stanze vuote e silenziose; proprio come era in quel lontano Settembre, quando potei finalmente permettermi un mutuo e la feci mia.
Quegli stessi muri videro nascere la mia prima ed unica figlia, Sophie, fecero da sfondo ad una madre single alle prese con le prime vere responsabilità e gli innumerevoli ostacoli che mi trovai a affrontare, da sola.
Quella casa c'era per me, quando finivo col piangere a notte fonda per i problemi con l'affitto e le bollette da pagare e quando Lui se ne andò per sempre dalla mia vita lasciandomi un vuoto dentro che avrei fatto fatica a riempire.
Quando pensavo che non ne sarei uscita viva.
Eppure eccomi qui, mentre apro l'ennesimo scatolone scuro e lo riempio  con tutto ciò che mi capita a mano dai cassetti della cucina.
Ero sola in casa, Sophie giocava rumorosamente fuori, in giardino con una sua amica di scuola, le sarebbe mancata parecchio.

La mia camera da letto, con il grande letto matrimoniale al centro, non sembrava più la stessa, privata dagli arredi che prima la adornavano, tra cui alcuni quadri che mi regalò mia madre quando mi trasferì qui a Londra da sola a 18 anni .
Intravidi una scatola sotto al letto, curiosa mi chinai e la portai insieme a me sul comodo materasso, coperto da un semplice lenzuolo azzurro.
Una piccola scritta era coperta da qualche millimetro di polvere, che si intrufolò tra i miei sensi mentre con la mano cercavo di pulire per leggere.
Una parola sola.
"Lui"
Un sospiro uscì dalla mia bocca, quasi come un gemito.
Qualcosa mi si formò alla base della gola mentre con le mani, tremolanti, aprivo quella vecchia scatola controllandone il contenuto.
Mi accorsi di star trattenendo il respiro solo quando davanti a me trovai un vecchio diario nero, era rigonfio di fogli annessi e altro, tanto che l'elastico per tenerlo chiuso si era rotto e penzolava senza vita dalle mie mani.

Quasi me n'ero dimenticata...

Tenevo un diario quando ero più piccola, era praticamente il mio unico amico, dopo Serena la mia migliore amica storica. Diciamo che non ho mai avuto una vita facile, e veramente poche persone con cui confidarmi veramente. Il mio diario fungeva da valvola per lo sfogo, in quelle pagine scrivevo tutto ciò che mi passava per la testa, tutto quello che ho passato e provato, ed era lì adesso, tra le mie mani.
Tremai e lo aprì all'ultima pagina.

07.2021
"Caro diario,
Questa sarà l'ultima volta che ti scrivo, non solo perché sono arrivata alla tua ultima pagina, ma perché oggi Sophie ha compiuto tre anni , questa piccola non fa che crescere, mi sembra nata solo ieri.
Voglio e ho deciso di lasciarti, perché ogni volta che ti prendo in mano mi tornano in mente momenti che preferirei non ricordare, e la colpa non è tua, ma mia. Scriverti mi ha sempre aiutata moltissimo, ma solo ora mi accorgo che, finché ti scriverò, non riuscirò mai a superare certe cose che ti ho confessato.
Non mi pento di nulla, ma vorrei essere una brava madre per Sophie, una madre felice. Voglio dimostrarle, che nonostante gli ostacoli che si possono incontrare nel cammino che è la vita, si può sempre trovare la forza per rialzarsi e ricominciare.
E quindi io oggi ricomincio, ricomincio da me, per Lei, lei sola"
Una lacrima scappò al mio controllo e scivolò giù dalla guancia fino a precipitare sulle parole appena lette facendole offuscare poco.

Non avrei letto altro, avrebbe fatto troppo male.

Chiusi il diario in fretta e mentre lo stavo per riporre al suo posto, per riprendere l'attività che stavo svolgendo prima, notai qualcos'altro.
Un piccolo oggetto lucido giaceva sotto ad alcune polaroid sbiadite sul fondo della scatola.

Assurdo come un semplice badge possa farti tornare indietro.
I ricordi cominciarono a riaffiorare dai meandri più lontani della mia memoria, dove li avevo relegati tempo indietro.

5SOS
SOUNDS LIFE FEELS LIVE
2016 WORLD TOUR
MY VALE
VIP GUEST
ALL ACCESS PASS

Eh beh, come posso spiegare tutto ciò che mi tornò in mente in quel momento?

La stanza si fece improvvisamente piena di rumori e movimenti in backwards, tutto iniziò a girare nella mia testa e fui risucchiata in un vortice di voci e conversazioni che credevo di aver dimenticato. Strinsi forte gli occhi e mi coprì le orecchie sdraiandomi sul letto ripetendo a me stessa di restare forte, di scacciare via quei ricordi, troppo veri e vividi nella mia testa.

"è tutto passato Vale, riprenditi, non sta succedendo niente. Lui non c'è più, smettila di pensarlo ti farà solo ulteriore mal... "

Poi tutto tacque.

Un suono.
Un campanello per l'esattezza mi trapanò le orecchie finché non aprì gli occhi innervosita.
Serena mi stava chiamando.

"Pronto?"

"Buongiorno angelooo alzati che è mattina e gli esami non si fanno da soli"

"Buongiorno anche a te cretina"

dissi ridacchiando e riattaccai la telefonata alzandomi dal letto stiracchiandomi leggermente.
Fuori dalla finestra lo sentivo, c'era trambusto, il classico trambusto londinese che mi faceva sentire tranquilla e a casa.
Scostai le tende bianche e guardai fuori beandomi di quel poco sole che ogni tanto l'Inghilterra concedeva.

"

all my life I've been waiting for moments to come. When I catch fire and watch over you like the sun. I will fight ..."

Suonò il mio telefono e un sorriso si fece spazio nel mio viso ancora stanco.
La voce angelica di Luke continuava a suonare mentre mi avviavo verso il comodino per spegnere la sveglia.
Fatto ciò ero pronta per iniziare quella giornata, tutto era al suo posto.
E mi sentivo bene.
Mentre uscivo dalla porta di casa con la giacca addosso e lo zainetto in spalla, il calendario appeso al muro si mosse per la corrente d'aria da me creata, una data era cerchiata in rosso varie volte.

07.04.2016
"SLFL THE O2 ARENA"

——
Tesori ecco il primo capitolo, spero non sia troppo noioso
Fatemi sapere che ne pensate🖤

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 12, 2019 ⏰

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