CHAPTER SIX

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THUNDER AND FIRE

THUNDER AND FIRE

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ASGARD



 «Dovremmo parlare» erano le parole che Calliope non avrebbe mai voluto sentire provenire dalle labbra di Thor, se poi quest'ultimo si presentava con uno sguardo più che sconsolato, allora non ne veniva fuori niente di buono.

Aveva imparato a riconoscere i vari sguardi di Thor, ne aveva uno per ogni occasione, uno per le situazioni tese, uno per quelle che gli arrecavano dolore, uno per quelle felici e uno che rivolgeva solo a lei in altri tempi meno sospetti e meno sofferenti di quello che stavano attraversando in quel momento. La successione veloce degli eventi non aveva permesso a nessuno dei due di poter analizzare in modo corretto e lucido quello che erano diventati, né sconosciuti, né amici, né nient'altro e per quanto fosse pietosa quella situazione dovevano in qualche modo sbrogliare i numerosi nodi che erano venuti al pettine da quando si erano incontrati nuovamente su Sakaar. Se Thor avesse saputo del piano di Bruunhilde avrebbe volentieri evitato, magari avrebbe potuto impedirlo, non fuggiva mai dai problemi, ma dal confronto con Calliope sarebbe scappato volentieri, era pienamente cosciente del fatto che non le avrebbe mai addossato colpe, in fin dei conti poteva capire perfettamente il motivo per cui, nonostante il loro imminente matrimonio non molto prima, era partita per combattere la minaccia che Hela rappresentava per Asgard – non erano cambiate di molto le cose, anche adesso si ritrovavano uniti per cercare di sconfiggerla – lui probabilmente avrebbe fatto lo stesso, proteggere Asgard ed i suoi abitanti era di gran lunga più importante di un semplice matrimonio, ma una parte di lui faceva gran fatica a passarci sopra, non che lui fosse completamente privo di responsabilità, per quanto riguardava la fine del loro rapporto, anche lui aveva avuto le sue gatte da pelare e la solitudine in cui abbandonava Calliope di tanto in tanto per andarsene in giro per i nove Regni aveva contribuito al deterioramento della relazione.

Calliope alzò lo sguardo su Thor, trovandoselo davanti con le braccia conserte e gli occhi ghiacciati che la fissavano in attesa di risposta affermativa.

«È arrivato il momento, eh?» sospirò lei, stiracchiando un impacciato sorriso, quando tutto dentro di lei fremeva, esplodeva.

«Non lo so, Calliope, vogliamo continuare a girarci intorno ancora per molto?» fece del sarcasmo Thor, unica sua arma davanti agli occhi lucidi di una donna che non aveva mai lasciato il suo cuore.

«No, no, hai ragione»

«E allora, chi inizia? Tu, io?»

«Senti Thor, mi dispiace, va bene? Mi dispiace perché ti ho lasciato solo anche quando sapevo quanto la nostra relazione fosse importante per te, sono stata arrogante nel pensare che ce l'avremmo fatta contro di lei e mi rincresce aver dato per scontato l'amore che provavi nei miei confronti, probabilmente se fossi stata meno accecata dalla mia ambizione a quest'ora entrambi avremmo avuto una vita molto più semplice e felice di questa» la voce gli si ruppe leggermente, ma cercò d'ingoiare quel suo dolore, metterlo in disparte per un attimo.

Per quanto fosse difficile non pensare al proprio fallimento sia in campo di battaglia sia in campo sentimentale, Calliope si stava rendendo conto solo in quel momento quanto Thor fosse distrutto, e forse anche questo era stato uno sbaglio, pensare solamente al fatto che lui non si fosse nemmeno messo a cercarla dopo la sconfitta delle Valkyrie o concentrandosi soltanto sulla pena di rivedere il suo volto, se si fosse invece focalizzata sugli ultimi avvenimenti nella vita di Thor sarebbe stato molto più semplice comprenderlo, aveva perso suo padre, il suo regno e, ora che ci pensava, non aveva nemmeno visto l'ombra di Mjolnir.

«Grazie per le tue parole, ma sono anche io quello che si deve scusare, il mio dovere quando Odino era ancora in vita mi ha sempre gravato sulle spalle, una responsabilità che mi sono accorto di non volere più, mi è costata pure te e perdonami, Calliope, perdonami davvero, perché sono io quello che ha dato per scontato tutto l'arco della nostra relazione, accorgendomi solo nel momento in cui sei andata via di quanto io ti amassi – una lacrima silenziosa fece capolino dall'occhio destro, uscendo timida per poi andargli a rigare il volto, se l'asciugò con il pollice – ti ho cercata, sai? Ti ho cercata per mesi, anni, è per questo che sono finito su Sakaar, stavo cercando te. Non ho mai perso la speranza, ma non potevo immaginare che su Nittvam tu avessi un regno tutto tuo»

Questa volta, la lacrima, l'asciugò Calliope, carezzandogli il viso con dolcezza, Thor chiuse gli occhi, godendosi quel tenero tocco che gli era talmente mancato da fargli mancare il respiro durante le notti in cui i fantasmi vagavano nei sogni disturbati dal suo passato.

Quando li riaprì, le iridi grigie di Calliope erano puntate nelle sue, niente in quel momento pareva essere cambiato tra loro, sembrava anzi che fossero tornati indietro nel tempo, solo loro due, seduti su una panca in pietra, circondati dal verde di Asgard, come quei due ragazzini che con fatica avevano imparato a conoscersi, amarsi e rispettarsi a vicenda.

C'era nuovamente quella complicità, quella sincronia nei movimenti delle mani e quei sorrisi che per troppo non avevano più colorato i loro occhi, non c'era bisogno di troppe parole, il legame tra di loro era talmente naturale e spontaneo che parlare avrebbe solamente rovinato tutto, ma Thor proprio non poteva riuscire a starsene zitto.

«Ho combattuto per proteggerti dai pericoli del mondo, ma sono stato uno stupido, Calliope. Il destino ci ha riportato insieme»

«Tu hai combatutto per rendere il mondo un posto migliore, anche per noi, solo che non ci è stata data la possibilità di godercelo»

«Non è tardi, Calliope, possiamo rimettere a posto i pezzi» Thor prese la mano di Calliope, minuta in confronto alla sua, talmente fragile da aver paura di spezzarla se l'avesse stretta ancora un po' di più, ma il bisogno maniacale di avere almeno un minimo contatto fisico con lei era talmente forte che incastrò le dita con quelle di lei, non si oppose, Calliope, non aveva senso combattere contro qualcosa che voleva con tutta la sua anima e il suo cuore, avere di nuovo Thor al suo fianco, continuare a vivere quella vita che avevano sempre sognato di poter portare avanti insieme, che fosse stato ad Asgard, a Nittvam o ovunque, sarebbe bastato un piccolo angolino per poter ricostruire il loro mondo.

«No, non è tardi. Possiamo farlo. Possiamo riprenderci quello che è nostro» con il mento indicò il castello reale dorato di fronte a loro, a qualche miglia di distanza.

Si presero qualche momento di silenzio per osservarlo ed immaginare un futuro splendido, anche dopo la tempesta.

Calliope e Thor erano riusciti a ritagliarsi anche in mezzo al caos, un idillio momentaneo, una bolla di sapone che racchiudeva solamente loro due, estraniando rumori di sottofondo e voci superflue.

«Avremo la nostra vendetta, te lo prometto»

Allora Thor fece il gesto che più gli venne naturale fare, accarezzarle gli zigomi ed affogare in quegli occhi, affondare sulle sue labbra morbide labbra rosee, delicate e soffici.

In quel momento, entrambi, l'uno tra le braccia di quell'altro, sapevano perfettamente che non importava in che luogo si trovassero o quale situazione problematica stava in agguato dietro l'angolo, casa sarebbe stato quel posto in cui erano insieme.

Solo pochi minuti dopo, quando udirono Tessarion ruggire e sollevarsi in volo, capirono che era l'ora di mettersi in modo.

Si sarebbero ripresi il loro trono, a qualunque costo, con fulmini e fuoco.





-2 alla fine !!
ma come ben sapete ( se mi seguite )
non ci sarà ancora un vero e proprio addio a calliope e thor
le loro avventure continueranno in calipso, come as you are e the mighty fall!

tanti baci,
clementine xx

𝐌𝐘 𝐁𝐋𝐎𝐎𝐃, thor odinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora