ritorno

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Il ritorno fu molto silenzioso, tranne per il fatto che mi stavo opponendo per non andare a mangiare alľ Lux. Ma lui mi rispose con solo
:-un patto è un patto.-
:-allora che vuoi per cena, bimba? Che ne dici del MCDONALD?- annui quando mi chiamava "bimba" sarai andata anche in un vulcano con lui.
Dopo una breve sosta al mecdrive ci dirigemmo verso casa, avevo preso un panino anche a mazi, era lo stesso che avevo preso io ma non mi ricordo come si chiama.
Andammo di sopra dove un tavolino sulla terrazza ci stava aspettando. Come un gentiluomo sposto la sedia per farmi sedere, andandosi poi a posizionarsi difronte a me.
Finito Ia  cena,si alza andando ad osservare la vista del suo palazzo
:-che hai? Sembri così cupo..- chiesi preoccupata
:-vedo, ti dovrei dire la verità ma so che sicuramente poi te sparirai- rispose con tutta sincerità
:- perchè dovrei?- non capivo
:-Perchè sono spaventoso, la colpa della cattiveria umana, nessuno mi ha mai difeso tranne te oggi, in biblioteca .-
:- ma abbiamo parlato della divina commedia, di come Dante alighieri descriveva il paradiso in modo impeccabile, e di come gli umani... "odiano" il diavolo...che centra con te?- non riuscivo proprio a trovare un senso logico
:- se ti fidi di me girati-  feci come aveva detto, ma quando mi rigirai rimasi sorpresa, tentai di scappare, ma con un battito di ali mi raggiunse, lui è il Diavolo... mi ero innamorata del DIAVOLO.
*Flashback*
:-qui Ľ unico che da le punizioni sono io - aveva detto quando mi stavano picchiando
:-fidati ľ inferno non è cosi bello-
:-sempre colpa di mio padre, che ipocrita-
:-la prima che mi resiste da secoli-
*quel giorno*
Non riuscivo a parlare, non mi stavo sentendo bene, uno dei miei soliti attacchi di nervosismo. Iniziai a mordermi le mani fino a farmi uscire il sangue.
Intanto lucifer era tornato normale
:- hey... hey.. calma, sono io - cercòdi calmarmi ma io ormai non capivo più niente.
:-devo tornare a casa, ho.. ho.. ho bisogno delle mie pasticche.- prese le chiavi della macchina e corremmo giù
:- scusami, non avrei dovuto.- cerco di scusarsi per una cosa che non era nemmeno colpa sua.
:-non è colpa tua, s.. sono i miei soliti.. attacchi di nervosismo...-
Cercai di spiegarmi ma non riuscivo a parlare.
Corsi in casa presi ben 3 delle pasticche che erano sul tavolo. Subito il mio sentii i miei muscoli rilassarsi, ma dovevo andare ad a dormire altrimenti sarei svenuta li in cucina, uno degli effetti negativi di quelle pasticche è che potrebbero stendere anche un mamut.
:- Lucifer...- stavo crollando per le scale, ma ľ uomo che mi stava seguendo mi prese portandomi in camera mia, mettendomi sul letto e stendendosi difianco a me.
:- bimba, ora riposati- sembrava seriamente preoccupato.
Ero ancora abbracciata a lui
:- sto bene... sto bene.. Luci?-
:- dimmi?-chiese incuriosito
:-grazie- fu quello che riuscì a dire prima di crollare nel sonno.

innamorata del diavolo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora