1. Un nuovo inizio

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16 Settembre 2033, stavo per rivivere quell'incubo ancora una volta.

Vi prego aiutatemi.

Aprii gli occhi con molta fatica e a mo' di bradipo mi allungai sul mio raffinatissimo comodino provvisorio, meglio chiamato sedia, per controllare l'ora sul cellulare.

Le sei e mezza, mapporca.

In fondo in fondo me l'aspettavo sarebbe successa una cosa simile. Quando c'era l'ansia di mezzo mi svegliavo sempre prima che la sveglia o mia madre interrompessero il mio beato sonno.
Rimasi a guardare un po' il soffitto, a studiarmi ogni centimetro di quelle mura nuove per i miei occhi. Dovevo iniziare ad abituarmi alla pittura bianca.
Il sole quel giorno aveva un non so che di dispettoso, la nostra relazione non era mai stata molto facile, ci tenevamo a lunga distanza perché era meglio così. Per tutti e due.
Alcuni raggi facevano capolino dall'enorme finestra e mi punzecchiavano il viso dandomi un grande fastidio.
Preferivo di gran lunga la notte. La notte non brucia, ci si può nascondere e ti lascia pensare.
"La notte porta consiglio", non c'era affermazione più vera di questa.

Una doccia calda mi aiutò ad alleviare l'ansia di quello che poi avrei chiamato "il mio ultimo primo giorno di scuola". Perché basta, essere stata bocciata due volte, in due scuole diverse e all'ultimo anno, non era veramente il massimo, né per me, né tanto meno per mia madre che, poverina, sicuramente meritava di avere una figlia migliore di me. E su questo non c'era alcun dubbio.
Dopo la seconda bocciatura, ritornare a scuola non faceva parte delle mie priorità. Infatti, fosse stato per me, a scuola non ci sarei più andata. Conoscere altre persone, rivivere le stesse cose che mi avevano portato ad essere quella che ero diventata dopo millemila delusioni, ovvero una persona piccola che aveva paura di creare legami, sinceramente non mi andava.
Ma se avevo deciso di cambiare i miei piani era solo per mia madre che, veramente, non si meritava tutto quello.
Mi lasciai tutto alle spalle, il paese dove ero nata, le mie vecchie non amicizie, per ricominciare tutto da zero. Per ricominciare una nuova vita in un paese da scoprire, una nuova casa e una nuova scuola.

L'odore di caffè stava riempendo velocemente tutta la stanza, mia madre era già in piedi pronta a darsi da fare.

«Arya, tesoro, vieni a fare colazione?» la sentii dalla cucina al piano di sotto dove subito mi precipitai già pronta per uscire.

«Mamma, sai che non la faccio mai» la vidi già sbuffare «mangerò qualcosa più tardi.»

Si rasserenò soltanto quando abbozzai un sorriso più finto di quello della Gioconda e poi continuò con le sue paranoie.

«Allora, l'autobus passa tra quindici minuti, ti ricordi a che fermata devi scendere?»

Alzai gli occhi al cielo. E sono cinque.

«Ho vent'anni mamma, di certo non mi perderò.» dissi prendendo lo zaino su una spalla dirigendomi verso la porta. «A dopo.»

«A dopo tesoro.»

La fermata dell'autobus era davvero vicino a dove abitavo, dovevo soltano percorrere una cinquantina di metri ed ero già arrivata. Alcune persone erano già lì ad aspettare, pronti ad iniziare il nuovo anno scolastico.
Sì, come no... Chi dormiva in piedi, chi, già troppo stanco di vivere, si lamentava di essersi svegliato presto.

Quello era sicuramente lo spirito giusto, quello che mi ci voleva.

Tirai fuori dalla tasca esterna dello zaino le mie carissime amiche cuffiette per entrare nella modalità world: off e tutto mi sembrava un po' meno schifo di prima.






🌸 Tadaaaaa~
La nostra protagonista non è molto contenta di questo nuovo inizio, ma chissà, forse cambierà idea...
Se vi interessa almeno un pochino fatemelo sapere con un commentino o con qualsiasi altra cosa, mi farebbe davvero molto piacere!
A domani per il prossimo capitolo~ Baci, aya xx

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