IL FASCINO DELLE TENEBRE (Cap. 3)

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Rimasta da sola, aumentò l'intensità della luce che illuminò ogni angolo della stanza, dissipando l'atmosfera tetra. Si girò intorno ad osservarla meglio, adesso non le sembrava poi così tenebrosa; al contrario la trovò accogliente, ostentava una certa classe. L'arredamento era sistemato armonicamente, con stile. Adagiò il trolley sul letto e dopo averlo aperto, ne estrasse l'unico abito da sera che aveva portato con se. Nel preparare la valigia, aveva optato per un tailleur semplice ed elegante, di colore grigio scuro cangiante, composto da una giacca corta e un pantalone. Sotto avrebbe indossato una camicetta bianca con voilà al collo e alla maniche.

Specchiandosi, arricciò il naso; qualcosa non andava, troppo rigida, professionale. Non era lì per affascinare il conte, tuttavia da quando faceva la giornalista, l'esperienza le aveva insegnato che un minimo di femminilità in più, rendeva l'intervistato di sesso maschile più loquace.

D'impulso si sfilò la giacca e la camicia, nel momento in cui indosso nuovamente la giacca, questa lasciava posto a una scollatura profonda, ma senza esagerazione. Il piccolo cambiamento diede ciò che voleva alla sua sobria eleganza. Alzò alcune ciocche dei capelli con un fermaglio. Truccò appena il viso, accentuando solo il colore del rossetto, cambiando il solito colore rosa con un rosso arancio. Specchiandosi si piacque. Era femminile senza eccessi. Il bussare improvviso alla sua porta la fece trasalire. Con un gesto repentino la spalancò certa che fosse François, invece si ritrovò davanti l'anziano maggiordomo; rimase qualche istante interdetta.

Questo con modi cordiali la invitò a scendere e la informò che il conte la stava aspettando per la cena.

Quando lei chiese di François, l'uomo rispose che era già in sala. Angelya annui, chiuse la porta alle sue spalle e lo seguì. Gli scalini, a causa dei tacchi sottili e alti, non le facilitavano la discesa. Quando indirizzò lo sguardo verso il centro della sala i suoi occhi verdi incontrarono quelli neri, profondi e freddi del conte. L'uomo, resosi conto che la discesa dei gradini in pietra, non era un compito facile per la donna, le andò incontro con passo deciso. Presa la mano destra, la fissò dritta negli occhi e abbassò il capo per sfiorare questa con un baciamano. "È incantevole!" sussurrò. Lei sorrise ma non riuscì ad emettere nessun suono neanche un semplice grazie o buonasera, intenta comera a fissargli le labbra perfette, come tutto il resto del corpo. L'uomo l'aiutò a scendere gli ultimi gradini. Una cosa doveva ammetterla, l'amica di François, non aveva esagerato; quello che emanava il conte, non era semplice fascino, bensì un cocktail esplosivo per i sensi di una donna. Sensualità, mascolinità, fascino, si erano fusi magnificamente in quel corpo statuario. Aveva i capelli lunghi legati alla nuca e un pizzetto ben curato. Indossava un completo di gran fattura blu notte, camicia celeste e cravatta in tinta blu spruzzata di colore bordeaux; un'eleganza impeccabile non c'era che dire. Le poche foto che aveva visto di questo, non gli rendevano affatto giustizia. Si lasciò condurre, senza mai smettere di fissarlo fino al grande tavolo al centro della sala apparecchiato con porcellana pregiata e posate d'argento. I calici finemente lavorati, emanavano dei luccicori grazie alla luce delle numerose candele. Con un ulteriore baciamano, l'uomo la lasciò libera, distanziò la sedia dal tavolo e la invitò a sedersi. Talmente presa dal momento, non si era accorta della presenza di François, che la stava fissando con una espressione indecifrabile stampata sul viso.

Il silenzio carico di emozioni si ruppe con un ulteriore complimento del conte. "Il mio castello non è mai stato illuminato come lo è questa sera dalla sua affascinate figura. "sostenne mentre era intento a servirsi disinvolto dal piatto di portata che il maggiordomo gli aveva prostrato. Angelya finalmente riuscì a mandare fuori farfugliando quel grazie fermo nella gola.

François la fissò perplesso, inarcando un sopracciglio.

Dopo una manciata abbondanti di secondi, la donna sembrò essersi accorta della presenza del ragazzo." Oh sei qui?" esclamò come se fosse uscita da uno stato di trance.

IL FASCINO DELLE TENEBREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora