< Finalmente ti sei decisa eh> mi disse Niccolò appena aprii la porta che ci stava separando.
< Sai com'è, ero impegnata e tu ti presenti senza preavviso> gli risposi alzando un po' il tono della voce.
< Cosa vuoi che sia, sei brava e recuperi facilmente> continuò lui spostandomi ed entrando in casa con sfacciataggine.
< Con comodo Moriconi> dissi con sarcasmo seguendolo.
Era entrato di rado a casa mia, non aveva ancora conosciuto né Giulia e né Lorenzo, il che dopo quel che era successo pensandoci mi agitava un tantino.
Invece fra noi due non c'era nessun imbarazzo, non capivo se era una cosa positiva o negativa e tutto ciò mi preoccupava.
< Rebs mi presti lo smalto blu?> urlò entrando in salotto Giulia.
< Oh ciao Niccolò> continuò scrutando il ragazzo e mantenendosi l'asciugamano che aveva in testa.
< Ciao..> disse il mio amico sorpreso.
< Giulia, mi chiamo Giulia> gli rispose allungandogli la mano con sicurezza.
< Beh vi lascio da soli, devo andarmi a preparare, è stato un piacere> continuò la mia amica guardandomi inizialmente male e poi rivolgendosi a Niccolò.
< Il piacere è mio> rispose il ragazzo mentre Giulia aveva già svoltato l'angolo.
< Ho visto male o per caso alla tua amica non sto simpatico?> continuò Niccolò, gelai sul posto.
< Ma no, inizialmente è così con tutti, è una ragazza molto diffidente> gli risposi guardandolo.
< Cosa volevi fare stasera?> gli domandai cambiando discorso.
< Mh volevo portarti a Trastevere in un piccolo ristorante> mi rispose sorridendo mentre alzava le spalle.
< Oh si va bene ma sono appena le 6 del pomeriggio> dissi guardandolo.
< Ci sarebbero tanti modi per passare il tempo> disse un po' troppo malizioso.
< Cosa vorresti insinuare?> chiesi ingenua.
< Oh io nulla> mi rispose accendendosi una sigaretta.
< Mh okay> dissi incerta osservandolo. Stava proprio bene con la camicia.
< Che ne dici di farmi sentire qualcosa con il violino?> mi domandò spezzando il silenzo che si era creato.
< Altrimenti se stiamo qua potresti sciuparmi> continuò sorridendo e spegnendo la sigaretta quasi finita.
< Oh ma smettila> dissi abbassando lo sguardo imbarazzata.
< Dai seguimi> continuai sistemandomi gli occhiali sul naso ed avviandomi verso la mia camera.
< Stai bene con gli occhiali> parlò Niccolò dietro di me.
< Ora sei tu che mi stai sciupando Moriconi> dissi sorridendo sentendo il suo sguardo addosso.
< Su dai entra> continuai aprendo la porta e facendolo passare.
< Mica male questa stanzetta> disse una volta entrato.
In effetti la mia stanza era molto particolare e in un certo senso mi rispecchiava. C'erano appesi vinili vari, dalla musica classica alla contemporanea, dalla parte opposta, invece, erano visibili tantissime foto una di fianco all'altra, rappresentavano tutte le tappe importanti o no della mia vita. Appena sotto, c'era il posto per il mio amato violino, era un po' come la parte "sacra" della stanza.
< Da quando mi sono trasferita ho cercato di farmela più mia possibile> gli risposi guardandomi intorno ricevendo un sorriso dal ragazzo.
< Oh Oh eccolo qua> disse esaltato Niccolò prendendo in mano la custodia con dentro lo strumento e mettendola sul letto per aprirla.
< Sta attento eh> continuai con faccia preoccupata mentre ridevo.
< Non si sa mai> replicò lui ridendo.
< Dai ora tocca a te> continuò passandomi il violino.Niccolò's pov.
Le passai il violino, ero molto curioso, aspettavo questo momento da un bel po'. Mi misi seduto sul letto e guardai Rebecca mentre sistemava lo strumento sullo spalla, era stupenda anche nella sua semplicità, aveva i capelli raccolti in una lunga treccia, indossava gli occhiali rotondi da vista e aveva un filo di trucco che gli accentuava il colore azzurro acceso dei suoi occhi. Questa ragazza mi mandava a puttane il cervello. Tutto questo però oltre ad entusiasmarmi mi destabilizzava anche. So benissimo che la realtà è un'altra, so benissimo che ho tradito la mia ragazza e so benissimo che dovrò prepararmi alle conseguenze ma nonostante ciò tutto questo non voglio lasciarlo andare, non ora.
Un suono dolce e nostalgico mi portò alla realtà, Rebecca aveva iniziato a suonare, che dire era bravissima, riuscì a portarmi in un'altra dimensione senza che me ne accorgessi.
< Insomma artista cosa ne pensi?> parlò lei svegliandomi dallo stato di trance in cui ero piombato.
< Da dio, Rebecca sei bravissima> risposi io guardandola negli occhi.
< Perché hai smesso, perché? Hai un talento enorme, hai sprecato un sacco di tempo> continuai convinto di ciò che stavo dicendo.
Lei mi guardò attentamente per un attimo poi senza dire nulla iniziò a posare il violino nella custodia, la osservai; i suoi movimenti erano robotici e insicuri, le mani tremavano e gli occhi erano lucidi.
< Scricciolo che c'è?> mi alzai e andai da lei prendendola per le spalle per attirare l'attenzione.
< Nulla, tranquillo> mi rispose insicura tenendo lo sguardo verso il basso.
< È inutile che menti, mi vuoi dire che cosa succede?> le dissi preoccupandomi.
< È ora di andare, si sta facendo tardi> replicò lei sospirando e andando verso la porta.
< Rebecca dove stai andando? È ancora presto> le dissi prendendolo delicatamente un braccio.
Si girò, i suoi occhi erano velati dalle lacrime, il suo sguardo era triste e cupo. Ad un certo punto mi prese la mano ancora posizionata sul suo braccio e me la strinse con dolcezza, sentii tutto il suo stato d'animo, riuscii a leggerla tutta. Ero sorpreso.
< Mettiti comodo, ti ruberò un po' di tempo> mi rispose sorridendomi amaramente.Hey bellini! Siamo ad uno dei momenti più importanti! Vi prego di commentare o votare la storia per farmi sapere cosa ne pensate.
Graziee<3
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L'eleganza delle stelle - Ultimo
Fanfiction" Chiesi ingenuamente spezzando lo strano silenzio che si era creato. mi guarda sorridendo dolcemente causando la formazione di due sottili fossette ai lati della bocca. Mi ha colpito, mi ha incuriosito, è un ragazzo diverso, tutto da scoprire. " U...