20. I salici ciechi e la donna addormentata

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-Vieni, voglio farti vedere il tuo ritratto- intreccia la mano alla mia, e ci dirigiamo nel suo studio.
-Non è ancora finito peró- aggiunge. Mi ha colto alla sprovvista, tanto che mi ero completamente dimenticato del quadro e della mostra d'arte.

Sono tremendamente curioso di vederlo.

Aperta la porta dello studio, il quadro incombe sul cavalletto nel centro della sala.
Ci metto qualche attimo nel capire che il ragazzo nudo, coperto parzialmente da un lenzuolo, sono io.
Sembra inconcepibile che io sia così bello, ma presumo sia il modo in cui mi vede Taehyung, incredibilmente e dannatamente affascinante.
È una sensazione ambigua vedersi riflesso in un quadro, ritratto nei minimi dettagli, la sensazione di essere spogliati di ogni bugia, con la sapienza e l'audacia del pennello a velare tutta la scena di mistero.
Il Jungkook del quadro ha una mela rossa in mano, alla quale è stata data un morso, rivelando la polpa bianca; sulla spalla invece, riposa un corvo nero con lo sguardo vigile e attento sul volto del ragazzo.
-Sono la reincarnazione di Eva- mormoro, ammaliato dalla scena. Lui mi sorride, conscio della mia risposta affermativa.
-La colpa di Eva è stata quella di voler conoscere, sperimentare, indagare con le proprie forze le leggi che regolano l'universo, la terra, il proprio corpo, di rifiutare l'insegnamento calato dall'alto-
-Chi lo dice?- domando.
-Margherita Hack-
-Volevo rappresentare la ribellione Jungkook. Il desiderio di volersi ribellare e combattere contro un mondo che è troppo stretto per noi, un mondo che non fa spazio ai sognatori e ai visionari. E quale modo migliore per farlo se non attraverso il simbolo di colei dove tutto è cominciato?-

Questo stesso pomeriggio, dopo aver fatto l'amore un'altra volta - questa volta sul divano del suo studio- con le labbra premute sulla pelle e le mani a stringere i capelli, Taehyung mi riaccompagna a casa.

Mi sento così bene, così dannatamente bene.

-Ci sentiamo più tardi mmh?- domanda, accostando la macchina per farmi scendere. Io annuisco felice, prima di sbilanciarmi e baciarlo sulla bocca.
-Grazie di tutto, Taehyung-
-Qualunque cosa per farti felice- mormora di rimando sorridendomi, e giurerei che solo vedere gli angoli della sua bocca all'insù, mi trasmette ció che è più simile alla linfa vitale.

La voglia di vivere.
Vivere di nuovo.

Gli sorrido un'ultima volta prima di scendere dall'auto e raggiungere l'ingresso di casa. Quando entro, la prima cosa che noto sono i miei genitori seduti sul divano, intenti a guardare un film.
-Ciao amore- cinguetta mamma dalla sua postazione.
-Le pagine della nostra vita? Sul serio?- chiedo scioccato.
-È colpa di tua madre, lo sai quanto ama questo film- dice sconsolato mio padre, scatenando una reazione irruente da parte di quest'ultima.
-Sta zitto Donghae, chi dei due è scoppiato in un fiume di lacrime?- asserisce mamma, schiaffeggiandogli un braccio scherzosamente.
Non so di preciso cosa gli abbia raccontato mamma, spero vivamente che si sia inventata una scusa per giustificare la mia nottata fuori, e non che ho effettivamente passato la serata con il mio ragazzo. Confessare a mio padre la mia omosessualità, è un pensiero ancora lontano nella lista delle cose da fare; ci vorrà del tempo, ma riusciró ad aprirmi anche con lui.
Scuoto la testa reprimendo un sorriso, dirigendomi in camera con l'intento di cominciare a studiare. Passare tutto questo tempo con Taehyung mi ha fatto perdere la cognizione del tempo e dei giorni, e mi sono reso conto di quanto io abbia trascurato la scuola nell'ultimo periodo. Appena apro la porta, quasi urlo di paura, nel vedere la sagoma scura di mio fratello impegnato a giocare al telefono sul mio letto.
-Dio! Mi hai spaventato a morte!- dico, con ancora la presa sulla maniglia.
-Com'è andata?- chiede Yoongi, mettendosi seduto sul bordo del letto.
-Benissimo-
-Devi raccontarmi tutto- e così comincio, raccontadogli della pista di pattinaggio, della cena al ristorante italiano, delle parole toccanti che mi ha riservato una volta giunti all'aeroporto. Il mio racconto si interrompe bruscamente quando mi rendo conto che Yoongi non deve sapere proprio tutto.
-E poi?- mi incita curioso. Io rimango a boccheggiare come un pesce, incapace di inventarmi una scusa plausibile.
-Ho capito, ti ha sfondato- dice ridendo.
-Yoongi! Un po' di tatto!- strillo, con le guance rosse per l'imbarazzo.
-Scusa. Ha diligentemente infilato il cazzo nel tuo culo? Va meglio?- chiede sarcastico.
-Sei irrecuperabile- mi lascio andare sul letto al suo fianco, con un sospiro stanco a sgusciarmi dalla bocca.
-E tu intanto non l'hai negato-
-Si, è successo- dico alla fine, guardandolo serio dritto negli occhi.
-E come ti senti ora?- domanda ponderato mio fratello.
-Come se fossi tornato a respirare-

~

Il mattino seguente a scuola, cerco invano la figura di Hyuna fra la folla di studenti. Mi sarebbe piaciuto salutarla e sentire come stava, ma di lei, nemmeno l'ombra purtroppo. Continuo a camminare, a farmi strada fra i ragazzi per raggiungere la mia aula. Proprio quando svolto l'angolo, per buttarmi in un altro corridoio, ecco che il mio campo visivo viene riempito da Changkyun e dalla sua figura possente.
Mi blocco a metà strada, impietrito sul posto, congelato nella mia stessa azione di camminare.
I peggiori scenari si affacciano alla mia mente, tanto che comincio a sudare freddo, pregando silenziosamente che almeno per una volta, non debba succedermi nulla di male.
Non ora
Non ora
Non ora che mi manca così poco per essere felice.
Ho troppa paura per compiere un passo in più, e al tempo stesso mi sento così patetico e piccolo che mi verrebbe da scuotermi da solo; questa storia deve finire, ma sono troppo terrorizzato per fare in modo che succeda.
Changkyun continuare ad avanzare, e arrivato in mia prossimità si limita a superarmi, ignorando completamente la mia presenza; non che lui non si sia accorto di me, ho visto bene il modo in cui mi ha guardato, come se si fosse arreso.

Cosa sta succedendo?

~

-Allora? Le due settimane stanno giungendo al termine- dico a Changkyun. Siamo nel nostro solito posto, lontano da occhi indiscreti.
-Lo so- risponde pacatamente. È arrendevolezza quella che scorgo nella sua voce bassa.
-Cosa pensi di fare?- gli chiedo.
-Lo sai che fra pochi giorni sarà l'anniversario della sua morte, vero?- non risponde alla mia domanda solo per progermene un'altra.
-Certo che lo so- come potrei dimenticarmene?
-Lo ucciderà Hyuna, l'anniversario, la lettera...-
-Non fare finta che ti importi di lui. Non dopo ció che gli hai fatto. Assumiti le tue responsabilità e fai quello che devi- so di essere stata dura nei suoi confronti, ma non posso tollerare questa situazione un attimo di più, è giusto che Jungkook sappia e se il biondino qui davanti a me non farà nulla, allora ci penseró io.
Va fatta la cosa giusta.
-Lo faró- le sue parole mi sorprendono, anche se cerco di non darlo a vedere.
-Quando?-
-Domani-

~

Dopo aver cenato con la mia famiglia, mi fiondo in camera, desideroso di stare solo e pensare.
Sono successe così tante cose in questi ultimi giorni: Taehyung, il nostro amore fiorito e sbocciato, questa sensazione nuova e prorompente che assomiglia in tutto e per tutto alla felicità, lo strano comportamento di Changkyun.
Non dimentico peró che fra qualche giorno è il ventotto novembre. Il giorno in cui Jimin mi ha lasciato.
Porto istintivamente la mano sul petto, come per impedire al mio stesso cuore di andare in frantumi e sbriciolarsi sotto il peso della sua mancanza.
Provo solo una grande sensazione di vuoto, come se attorno a me e dentro di me non ci fosse altro che il nulla.
Solo una sagoma vacante.
Il suo ricordo, come una nube nera e carica di pioggia, fa cadere le mille gocce della disperazione sul mio cuore arso.
Quanto vorrei averlo qui e raccontargli tutto.
Quanto vorrei stendermi sul letto, con le nostre gambe intrecciate e gli sguardi dritti al soffitto, impegnati a parlare e scambiarci segreti.
Inizio a raccontare, volgendo il viso verso la finestra con lo sguardo a stretto contatto con il cielo scuro della notte, con questa folle speranza che Jimin possa sentire le mie parole ovunque si trovi.
-Sai Jimin? Ho trovato l'amore-

(Spazio autrice)
Preparate i fazzoletti per il prossimo capitolo perchè serviranno.

Volevo chiedere, a chi voleva sprecare un attimo del suo tempo, di dirmi cosa ne pensate della storia fino a questo momento.
La storia sta giungendo lentamente al termine, difatti non mancheranno molti capitoli!

Vorrei commenti costruttivi, perchè mi rendo conto di scrivere decentemente, ma ci sono ancora tanti aspetti del mio stile di scrittura che non mi convincono e voglio assolutamente migliorare. Perció non fatevi problemi e ditemi cosa ne pensate!

Vi ringrazio tantissimo❤️




𝘈 𝘜𝘯 𝘙𝘦𝘴𝘱𝘪𝘳𝘰 𝘋𝘢 𝘛𝘦 || 𝑽𝒌𝒐𝒐𝒌 Where stories live. Discover now