Educazione

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Sono Clelia e ho diciassette anni, mi piace la notte. 

No, forse è meglio iniziarlo diversamente.

Sono Clelia e ho diciassette anni. 

Sono sempre stata affascinata dall'oscurità, innamorata delle tenebre. Se dovessi scegliere un genere letterario direi horror, o almeno thriller. Stile architettonico? Periodo gotico. Colore preferito? Nero (anche se sappiamo che il nero non è un colore, bensì ne è l'assenza, quindi non definibile come tale).

Ecco, allora vorrei partire da qui, dall'idea di non dovermi per forza definire. Dopo quello che ho passato, che presto inizierò a raccontarvi, posso garantirvi che neanche dopo la morte siamo tutti uguali.

C'è sempre tempo per la presentazione formale, e poi so benissimo che non vi interessa veramente sapere della mia famiglia, amici, ecc. perciò ve ne parlerò solo se risulterà necessario nel corso della narrazione.

Su una cosa però sono costretta a soffermarmi, l'educazione. Direi che educazione è un termine piuttosto vago, perciò cercherò di rimediare ed essere più chiara fin dall'inizio: educazione cattolica. I miei non sono particolarmente attaccati alla religione ma hanno deciso di introdurmi a questo mondo per darmi la possibilità di scegliere. Conoscere dà la possibilità di escludere. 

Io comunque non ci ho mai creduto a quel tipo, Dio. La filosofia mi ha insegnato che Dio è morto o addirittura mai esistito. Lo dicono i grandi scrittori e registi, da Nietzsche a Woody Allen, Polanski e via discorrendo. I dubbi permangono sempre, ma alla fine se lo si prende come Dio misericordioso, se anche dovesse esistere sarebbe solo una cosa positiva. 

Ma si può dire lo stesso del male? E non sto parlando del male che vediamo tutti i giorni, di male umano. Un omicidio, stupro, violenza sono cose terribili che spesso, essendo così abituati ad averli sotto gli occhi, non ci smuovono davvero.

Abbiamo bisogno di qualcosa che ci dia la scossa per farci iniziare ad avere paura di qualcuno, perché l'uomo nel duemiladiciannove non ha più paura di nulla. 

Io la paura vera l'ho vista, vissuta, ma non alla luce del giorno dove ogni stranezza è più razionale, dove il male al massimo è solo umano. Mi ha attaccato nel mio punto più debole, nella  mia comfort-zone che credevo unico posto sicuro in cui rifugiarmi, la notte.

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