Capitolo 5

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Grace

Ferma la macchina davanti al cancello dell'imponente villa di mia zia. Ormai il sole sta sorgendo,siamo stati fuori tutta la notte in giro per la città. Abbiamo parlato tutto il tempo. Siamo affini, siamo simili, ma anche molto diversi. Ciò che ci accomuna è la rabbia e l'ansia che lui sfoga in un modo che ancora non ho compreso. Adrian è un ragazzo complesso che non riesco a capire, è difficile leggere le sue emozioni, in realtà credo che come me non ne abbia.
"Grazie per il passaggio..."biascico aprendo lo sportello,sgancio la cintura ma mi blocca il polso impedendomi di andare via.
"Ah...aspetta un attimo Tennessee..."mormora, mi acciglio non riuscendo a capire cosa voglia,si allunga dalla sua seduta e mi sfila il cellulare di man. Digita non so cosa e si fa squillare il suo "ora puoi andare ragazzina"ammicca restituendomi il cellulare.
"Chi cavolo ti ha autorizzato?!"borbotto
"Io...allora vuoi scendere o no piccola Grace?"sorride divertito
"Sei impossibile...buonanotte Adrian...anzi buongiorno pallone gonfiato magari al sole si sgonfierà un po' il tuo ego"ridacchio scendendo dalla macchina.
"Buongiorno piccola Grace..."sorride divertito,chiudo lo sportello e va via sgommando. Che tipo strano, insopportabile e prepotente essere umano!idiota!Esco la copia di chiavi che mi ha dato mia zia,apro il cancello ed entro dentro e richiudo il cancello dietro di me .Cammino lungo il viale alberato,i raggi trapelano flebili attraverso le fitte chiome degli alberi che si estendono sulla mia testa. Prendo a calci qualche sassolino che salterella lungo la strada per poi schiantarsi contro un tronco,arrivo vicino all'entrata ma appena sto per aprire la porta mia zia la apre facendomi spaventare.
"Ben tornata raggio di sole,ti sei divertita?"ridacchia facendosi da parte per farmi entrare. Indossa un pantalone bianco e una camicetta nera,i capelli sono raccolti in un chignon ordinato,è perfettamente truccata e ha un'aria fresca nonostante siano le quattro del mattino.
"Abbastanza dove vai a quest'ora?"domando stranita
"Al mercato si trova la verdura migliore di prima mattina , non posso mica prendere gli scarti degli altri"asserisce con ovvietà "Lily è tornata con te oppure no?"aggiunge, cosa dovrei fare dirle la verità?immagino che sappia che Lily ha una vita attiva, mi scruta con i suoi occhi azzurri vispi e svegli,dannazione!Forza Grace, inizio a sudare a freddo.
"Io...insomma...lei..."balbetto appare dal giardino l'esile figura sfatta di mia cugina che entra sorridendo come se fosse appena tornata da un centro benessere,quel ragazzo è una specie di toccasana per lei.
"Stavamo parlando proprio di te signorina...dov'è Connor non entra?"domanda zia Holly con un sorriso a trentadue denti e io che mi stavo facendo ottocento problemi per una semplice risposta.
"No,torna a casa...penso che si farà una sana dormita oppure andrà direttamente ad allenarsi...sai che fissa che ha..."mormora Lily con noncuranza. Bene almeno so che mia zia è consapevole di tutto quindi la prossima volta potrò rispondere tranquillante anche se spero che non ci sarà più una prossima volta.
"Vado a farmi una doccia..."biascico tentando di svignarmela
"Quindi voi due non eravate insieme..."conclude mia zia
"No...cioè all'inizio si...ma poi...mi ha dato un passaggio...cioè mi doveva dare un passaggio ma poi una cosa tira l'altra...abbiamo fatto un giro più lungo del dovuto. Ora sono tornata qui...ma non abbiamo fatto nulla...cioè voi sapete..."mia zia mi interrompe prima che continui con il mio discorso insensato mi metto una mano nei capelli frustrata.
"Non ho capito nulla ma qualsiasi cosa tu mi abbia detto va bene, l'importante che tu non ti metta nei guai e torni a casa ogni tanto"ridacchia "ora scappo fate le brave voi due" ammicca mia zia mentre si appresta ad uscire. Appena richiude la porta mia cugina mi manda la sua occhiata da (ora comincia il quarto grado) mi incammino verso le scale per salire verso la mia stanza senza dire nulla.
"Sai che la mia stanchezza ora passerà il secondo piano e ti farò un quarto grado degno di un investigatore"asserisce mentre mi segue con sguardo divertito lungo le scale. Mi sento gli occhi pesanti e trascino le gambe lungo le scale "a quanto ho capito non sei tornata a casa ma sei andata in giro con il nostro ragazzo bello e misterioso del gruppo"ammicca mia cugina. Apro la porta della mia stanza e Lily la chiude. Scalcio le scarpe dai piedi e mi getto sul letto a peso morto ormai esausta,non sono mai stata sveglia per così tante ore in vita mia.
"Allora?"mi incita a darle una risposta si siede sul mio letto e mi dà una pacca sul sedere per attirare la mia attenzione.
"Abbiamo battibeccato e parlato tutto il tempo. Lui non voleva lasciarmi andare e io non volevo andare via,non ci sopportiamo ma c'è qualcosa nei suoi occhi...in quegli occhi di ghiaccio che mi attira. Cosa sai di lui?"domando improvvisante presa dalla curiosità, dalla sete di sapere. Il sapere che danna l'uomo e condanna le anime alla dipendenza della conoscenza. La sete del sapere...siamo spinti dalla curiosità di conoscere l'ignoto. Io voglio conoscere cosa si cela sotto le sue iridi di ghiaccio.
"Viene da Washington da una famiglia ricca,suo padre è un imprenditore e lavora per l'agenzia di famiglia credo che ti sia noto il Cavalon Enterprise,sua madre invece è un avvocato. Connor non dice il motivo che l'ha portato qui a lasciare la sua famiglia. Adrian non parla mai di sé,non parla mai della sua famiglia,un po' come Jace...l'unico che è un po' più aperto è Connor ma lui mi parla di sé e mantiene segreti, i segreti degli altri.. Adrian è complicato ma è un predatore seriale e sembra che tu Grace sia finita nel suo mirino, quindi sta attenta. Adrian è uno di quei ragazzi che cerca una sola cosa senza implicazioni, lo puoi notare dallo stesso rapporto che ha con Stacy. Quindi sta attenta e fatti rispettare sappiamo benissimo che tu non sei quel genere di ragazza..."asserisce Lily con tono freddo.
"Oh sono sicura che non cederò al suo fascino..."la rassicuro affondando il viso nel cuscino.
"Lo dici ora, ma Adrian ha il tipico fascino da bello e dannato e ci sa fare. Strano che non abbia provato a baciarti..."mormora accigliandosi,resto in silenzio e sbarro gli occhi "ci ha provato eh?"prosegue
"Si ci ha provato...ma non è successo, quindi puoi stare tranquilla"mi trascino fino all'estremità del letto e arrivo al cuscino su cui affondo il viso.
"Brava Grace..."scaccia le sue scarpette e si stende accanto a me
"Non dovresti andare nel tuo letto?"domando perplessa
"Non mi va...questo letto è abbastanza ampio per contenere entrambe,quindi buonanotte cioè buongiorno...va beh buon qualcosa"mormora facendomi ridacchiare. Perdo i sensi come se fossi stata colpita da una padella.

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