Essere soli e impotenti... (capitolo 2)

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Il giorno dopo, all' uscita della scuola Luca mi fermò con altre persone, cerchiandomi di 15/20 persone circa, tra quella gente c'era un ragazzo di nome Nino, andavamo insieme alle elementari ed eravamo amici, poi ci siamo distaccati, perché intraprese una cattiva strada... Quel giorno me lo ricordo come se fosse ieri, mi minacciarono e da li inizio il mio inferno, stavamo per fare a botte, ma mio padre mi prese e mi portò via.. Da lí inizio il mio inferno.. Ogni giorno mi cercavano per fare a botte ma io dovevo scappare fancendo un altra strada è ogni giorno dovevo inventarmi qualcosa per non rischiare di essere in quella situazione brutta.. Io abitavo di fronte la scuola e quando scoprirono dove abitassi iniziavano anche ad aspettarmi davanti casa mia quindi dovevo entrare dal garage...Finchè un giorno riuscirono a bloccarmi ed ad accerchiarmi, ero impanicato e non sapevo cime gestire la situazione ed riuscire ad uscirne... Nino, Luca e altri due ragazzi mi minacciarono di picchiarmi, in quel momento Luca cacciò un coltello, e provo ad avvicinarlo al mio petto, ma per fortuna avevo lo zaino e il coltello rimase impigliato nello zaino. Dopo quella scena da film di azione, mio padre riusci ha capire che ero in quella folla, mio padre arrivò nel momento giusto e mi tirò fuori da quella situazione, e mi riportò a casa e poi parlo con la preside dell'istituto, ma la preside non decise di intervenire, di conseguenza il mio inferno non terminò, non potevo uscire di casa manco per andare a giocare a calcio in oratorio per paura di incontrarli... Mi credevo spacciato, senza speranza di uscirne da quella situazione, e la mia vita continuò ad essere una tortura...

-My life has changed..-Where stories live. Discover now