Duello nei sotterranei

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Hermione, quasi si sentì mancare quando vide Malfoy sulla porta con una faccia a dir poco sconvolta. Aveva sentito confermare la gravidanza, aveva visto Severus accoglierla fra le sue braccia e sorridere.
Se all’inizio il suo era stupore ora era ribrezzo. Sul volto aveva dipinta un espressione disgustata, come quelle che le riservava quando la insultava. Quando le dava della “sangue marcio”. Se non peggio.
<< Quindi è così? Hermione? >>
<< Draco… >>
<< Draco un cavolo… >> estrasse la bacchetta dal mantello e la puntò contro Severus. Che più esperto e veloce fece lo stesso.
<< Smettetela immediatamente! >> Hermione era visibilmente preoccupata.
<< Tu, sei una sgualdrina! >> era inverosimilmente schifato dalla ragazza di cui si era innamorato.
<< Non osare! >> tuonò Harry, puntando la bacchetta alla giugulare della serpe. Ginny si avvicinò premurosa a Hermione e gli si parò davanti difendendola. Lei e il bambino erano la cosa più preziosa in quella stanza. Sapeva perfettamente che il suo ragazzo se la poteva cavare. Dopo tutto aveva sconfitto l’Oscuro Signore.
Hermione scoppiò a piangere, e Severus, dentro di se, avrebbe voluto prenderla e smaterializzarsi all’istante, e portarla in un posto sicuro. Ma era lontano da lei. Lui era di fronte ad una bacchetta per difenderla.
<< Abbassate le bacchette, altrimenti la colpisco. >> abbassò la bacchetta dal volto della ragazza al ventre. >>
Ginny le si parò davanti ancora più premurosa.
<< Potter, la tua ragazza ha deciso improvvisamente di morire? >>
<< Fottiti Malfoy! >>
<< Stupeficium! >>
Harry cadde a terra, sbattendo la testa contro una fila di calderoni.
<< Fuori uno. >> rise maligno il biondo.
<< Draco, ti prego. >> Hermione che era rimasta scoperta dalla ragazza che era andata da Harry, lo implorò.
<< Taci, sporca mezzosangue. >>
Piton, era silenzioso. Non osava dire una parola, l’avrebbe colpita se sola avesse fatto un passo falso.
<< Draco per favore, qualsiasi cosa, ma non…. Lascia stare Severus. >>
<< Hermione, non dire niente. >> Severus, sapeva cosa stava per fare.
Ginny fece per alzarsi, ma fu schiantata. Senza aspettare un altro secondo, Draco chiuse la porta e insonorizzò la stanza. Erano solo loro tre.
<< Draco ragiona, ti prego. >>
<< No Hermione, tu mi hai tradito. Mi hai ridicolizzato. Umiliato! E io come uno stupido mi sono fatto abbindolare da te. No, non mi freghi più. >>
<< Sei stato tu a lasciarmi Draco. >>
<< E tu non mi hai dato nessuna possibilità, pur sapendo i motivi per cui l’avevo fatto. >>
<< Dovevi pensarci prima. >>
<< Pietrificus Totalus. >>
Piton cadde a terra, rigido. Era inerme. Aveva cercato di avvicinarsi alla ragazza.
<< Ora a noi due. >>
<< Cosa vuoi Draco. >>
<< Voglio che tu abortisca, e che sia mia. >>
<< Porprio come tuo padre eh Draco? >>
<< Non nominarlo! >>
<< Oh si che lo faccio! Tuo padre ha costretto tua madre a mesi di torture e obbligazioni. E ora stai facendo la stessa cosa con me. Farai la stessa identica fine! >>
<< Ti ho detto che non mi devi parlare di lui. >>
La bacchetta era ancora puntata al ventre della donna.
<< Cerca di ragionare. >>
Sul volto del professore scivolarono delle lacrime. Era impotente, non poteva fare nulla per difendere la sua donna. Era per terra, senza poter fare nulla. Soffriva, non l’avrebbe persa. Non lei, non a causa del ragazzo. Era la cosa più importante della sua vita. Pregava qualcuno, quel qualcuno che l’aveva condotta da lui, che qualcuno si smaterializzasse nella stanza, per qualsiasi motivo. Perché aveva trovato la porta chiusa, perché non sentiva alcun rumore provenire dall’interno.
Mentre Draco faceva un passo verso di lei, la Grifondoro, si smaterializzò alle spalle del ragazzo che non si rese conto di quello che stava succedendo.
<< Levicorpus. >>
Draco volò dall’altra parte della stanza.
Poi l’abile strega libero il suo amato dall’incantesimo che si alzò e puntò la bacchetta verso la serpe. No, anche se l’istinto gli imponeva di farlo, si trattenne dall’ucciderlo.
<< Hermione, dobbiamo andarcene. >>
<<  E lasciare qui Ginny ed Harry? No! Tienilo a bada, io chiamo la McGranitt. >>
<< Va bene, ma poi ce ne andremo! >>
Il ragazzo si tirò su, pronto a fronteggiare il protettore della ragazza. No, non sarebbe scappato, e avrebbe ottenuto quello che voleva, a costo di uccidere Piton.
<< Pietrificus Totalus! >>
<< Protego. >> il ragazzo si protesse dalla stessa fattura che lui aveva inflitto al nemico.
<< Stupeficium! >> dalla bacchetta di Draco, uscì un lampo violetto. Ma l’abile ex mangiamorte schivò il colpo.
<< Reducto! >>
<< Protego Horribilis. >>
Il duello, si faceva sempre più faticoso da sostenere, da entrambi gli attaccanti. Hermione era riparata vicino ai corpi ancora inermi dei due ragazzi.
<< Piton arrenditi! >>
<< Preferirei morire. >>
Stava per infliggergli una fattura, quando davanti al volto del giovane, passò una lontra azzurra che volteggiava uscendo dalla porta. In quel momento Draco capì che aveva fallito. Prese la sua decisione. Corse verso Hermione la prese per un braccio con violenza. E si smaterializzarono.
<< Hermione No!!!!!! >> urlò l’uomo che disperato, cascò a terra cadendo sulle ginocchia e prendendo il viso tra le mani disperato. Era perso, tutto quanto. Il suo amore, suo figlio, la sua donna. Tutto.
Quella serpe se l’era portata via, chissà dove, in chissà quali condizioni. Pianse, e per la prima volta si trovò a singhiozzare come un bambino. Tutta la sua vita era persa, in meno di un secondo.
Comparve Minerva, e lui appena la vide, senza ragionare, senza contenersi, si aggrappò al mantello smeraldino della donna che vedendo l’uomo si sentì impotente. Non aveva mai visto un uomo così distrutto.
<< Severus, la troveremo. >> Silente, comparve nel quadro che fino a pochi secondi prima era vuoto.
<< No, è tutto perduto. Nessuno mi potrà aiutare. >>
<< Ti prego di sperare. La troveremo Severus. L’Ordine ci aiuterà e tu ritroverai Hermione. la ragazza più intelligente del secolo, non può farsi fregare da Malfoy. >>
La McGranitt era convinta. Conosceva la sua alunna. Le ricordava lei da giovane e sapeva che era brillante e furba.
<< Expecto Patronum. >> una cerva, scaturì dalla bacchetta del professore, che dopo poco, arrivò  davanti a Kingsley Shacklebolt. Doveva riunire l’Ordine, doveva aiutarlo. Doveva salvare Hermione.
Si attivò subito, e reclutò diversi Auror.  
***
Draco, si smaterializzò in una casa piccola e sperduta, dove per mesi suo padre si era rifugiato. Dove si erano rifugiati immediatamente dopo la morte di Voldemort. Erano mesi che non andavano lì, tutti i mobili erano coperti da dei lenzuoli bianchi impolverati. Quadri, poltrone, divani. Tutto.
Lei piangeva silenziosamente. Non era proprio il posto dove voleva essere, ma almeno Severus era al sicuro. Pianse silenziosamente.
Draco si rilassò, ed ebbe il coraggio di prenderle la mano, lasciando la presa ferrea che aveva sul gomito.
<< Lasciami! >> la ragazza si scostò, e si diresse vicino alla finestra dove si perse nel vuoto con le lacrime copiose che scendevano e le bagnavano le labbra e scendevano lungo il collo.
<< Cosa pensi di risolvere avendomi portata qui? Ti troveranno e ti porteranno a marcire ad Azkaban. >>
<< No, non ci troveranno Hermione. >>
<< Quali sono le condizioni? >>
<< Rimarremo insieme. Nessuna condizione. >>
Hermione rimase perplessa, poi una luce delicata la colpì.
<< Oblivion. >>

Hermione e ...Where stories live. Discover now