Capitolo 9

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BUONA LETTURA. XX



LUKE







Evelyn fu abbastanza apprensiva e agitata quando arrivò il giorno della partenza. Mi chiese molte volte se avessi messo tutto l'occorrente nella valigia e si fece la stessa domanda lei stessa. Sua madre sembrò abbastanza tranquilla per l'imminente viaggio e scoprii essere dei nostri anche Elizabeth. Non mi stupì la sua presenza, faceva parte della loro famiglia da una vita, ovvio che Kevin l'avesse invitata. Negli utlimi giorni della settimana Evelyn insistette per fare un'ultimo lavoro allo studio fotografico. Il suo direttore accettò volentieri, in fondo ci guadagnava lui, e Evelyn ne fu entusiasta. Io mi limitai a provare nuove canzoni con la band e a parlare con gli altri governanti dell'idea di Lily.

Quando salimmo sull'aereo imposi silenziosamente ad Evelyn di far sedere sua madre ed Elizabeth ai posti davanti ai nostri così non ci avrebbero osservati tutto il tempo. Avere la migliore amica della tua ragazza e sua madre che controllavano ogni tua mossa non era una cosa che volevo provare. Anche perchè non sarei riuscito a tenere le mani a posto per quasi nove ore di volo. Colpa anche della ragazza che aveva deciso di indossare un vestito lungo metà coscia così da far avere una bella visuale a me e a tutti gli altri passeggeri. Quando atterrammo fuori dall'aereoporto trovammo Kevin ad aspettraci. Aveva un sorriso enorme e potevo dire che fosse sorpreso di vedermi.

"Sei venuto." affermò dandomi una pacca sulla spalla.

"Non potevo mancare al matrimonio di Rebecca." sorrisi.

"Rachel. Si chiama Rachel." Ridacchiai seguito da Evelyn. Sua madre non faceva altro che fissare il figlio mentre Elizabeth sbadigliava ancora dopo tutta la dormita che si era fatta in aereo. Quando arrivammo a casa di Kevin mi lasciai sfuggire un'imprecazione di meraviglia per quanto fosse grande. Se quella dei miei era una mega villa, la casa di Kevin era un villaggio in quattro mura. Alcune luci al suo interno erano accese ma non si notavano granché essendo ancora pomeriggio. Il posto era carino e tranquillo, poco distante dalla città. Qui un bambino sarebbe cresciuto a meraviglia, l'unico problema era se si fosse perso o meno in quella casa.

"Fate come se foste a casa vostra." sorrise il ragazzo.

"Come sempre?" disse sarcastica Evelyn.

"Si. Come sempre." Suo fratello alzò gli occhi al cielo per poi farci entrare dentro. Rose corse subito per le varie stanze gridando il nome della futura sposa. Kevin prese la valigia di Elizabeth e gli disse di seguirlo verso quella che sarà la sua stanza.

"Luke, tu starai in camera di Evelyn. E' solito dire 'Non ti dispiace, vero?' ma so già che sei tutt'altro che dispiaciuto."

"Mi conosci già così bene." misi una mano al petto. Inizialmente rise, poi mi guardò attentamente.

"Ci sono telecamere in alcune zone. E' una casa grande e io sono un maniaco del controllo."

"Kevin!" lo richiamò Evelyn. Era rossa dall'imbarazzo e lo guardava corrucciata cercando di farlo smettere.

"Tanto per dire." alzò le spalle per poi accompagnnare Elizabeth di sopra.

"Vieni. Ti faccio vedere la stanza." disse Evelyn. Le presi la valigia di mano aiutandola e la seguii salendo le scale. Il corridoio che portava alle camere svoltava ben due volte e ogni stanza era decisamente lontana da un'altra. La prima porta era la camera assegnata a Elizabeth, di fatti lei e Kevin erano dentro intenti a parlare. La seconda camera era quella de promessi sposi, la terza era quella di Rose e la quarta era la nostra. Non mi spiegavo come mai avevano tutte quelle stanze, ma se potevano permetterselo buon pen loro.

"Scusa, ma che razza di lavoro fanno quei due?" chiesi.

Evelyn ridacchiò. "Sono entrambi chirurghi molto bravi."

Over Light 2 [Luke Hemmings] Where stories live. Discover now