Lya ✔

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Sono passati due giorni da quando ho fatto del male a mia madre e ancora non me lo perdono. Sento il senso di colpa che mi opprime il petto come un grosso macigno. Non faccio altro che dirle quanto mi dispiace ma lei come sempre non me lo fa pesare.

Verrà a prendermi una certa Brenda per portarmi in una delle basi delle Cappe d'Argento. Si assicureranno che io sia al sicuro e che non mi capiti niente. Sinceramente non ho paura. Sono in quella fase di pura apatia, mi sento come una bambolina di pezza che viene portata qua e là dal vento. Non faccio altro che pensare a tutto ciò che mi lascio alle spalle, agli occhi degli altri può sembrare un tradimento. Mi divora il pensiero che un giorno potremmo avere come rivali quelli dell'Accademia e questo mi manda in paranoia. Jace mi perdonerà per quello che ho fatto? Infondo lui sapeva come mi sentivo a gestire simile potere, lo sapeva benissimo, si chiederà perché mi sono allontanata da lui. Il punto è che ho paura, ho paura di fare del male a qualcuno che non se lo merita. Ho ferito mia mamma, una delle persone che amo di più al mondo e sono così terrorizzata che la maggior parte delle volte agisco d'impulso ma questa volta so che la scelta che ho fatto è l'opzione più prudente. Per il bene di tutti.

-Stanno per arrivare- annuncia mia madre appoggiando una specie di sensore sul tavolo -Questo è tuo, servirà a comunicare con il resto del gruppo in caso di emergenza-

-Joel hai ripassato il piano?- domando voltandomi verso mio fratello che è intento a portare le mie borse nel salottino.

-Sei caduta dalle rocce del Frell e hai battuto la testa, non c'è stato niente da fare. Mentre a Skit, Steven e Jonathan dirò che hai perso il controllo con il dono e ti sei prosciugata fino a morire- fa una smorfia come se odiasse tutto ciò che ha appena detto -E' così tragico-

-Tragico ma essenziale per andare avanti- sussurro cercando di non fare caso al costante rimorso che mi aggredisce lo stomaco.

-Non c'è bisogno che ripassi il triangolo blu sul polso- afferma mio padre appoggiandomi una mano sulla spalla -Come ti ho già detto loro sanno tutto. Non ti devi preoccupare va bene?-

-Spero che non si riveli un'ennesima cattiva idea- borbotta Joel poco convinto. Lui insieme a me è stato il più duro da convincere. Non voleva lasciarmi andare e una piccola parte di me sperava funzionasse.

-Mi hanno salvato, quando nessuno mi guardava, loro mi hanno teso una mano- afferma mio padre.

Mia mamma prende la sua mano e sorride -L'ho conosciuto lì-

Aggrotto le sopracciglia alquanto perplessa -Perché ve ne siete andati?-

-Al tempo non eravamo così forti da contrastare il governo e per prenderci facevano continue incursioni così quando tua madre rimase incinta di Joel decidemmo di andare via e loro ci aiutarono. Fecero il possibile per farci arrivare qui sani e salvi- risponde papà con un tono estremamente riconoscente.

Il bussare alla porta interrompe la nostra conversazione. Faccio un respiro profondo cercando di contrastare l'ansia.

-Rachel?- la signora sulla soglia abbraccia mia madre con uno sguardo stupito -Non sei invecchiata di un anno-

E' alta e porta i capelli color rame corti fino al mento. Gli occhi leggermente a nocciola sono di un particolare blu scuro e sono contornati da folte ciglia chiare. E' proprio una bella donna e presumo abbia all'incirca l'età di mia mamma, sui quaranta.

-Anche io ti trovo bene Brenda- mia mamma ricambia l'abbraccio con molto piacere. Scommetto che un tempo erano amiche.

-Caspita Robert, hai messo su un po' di muscoli?- da due baci sulla guancia a papà mentre gli da delle pacche sulla schiena.

Lui ride appoggiando il braccio sulle sue spalle -Il lavoro porta anche buone cose-

Brenda si volta verso mio fratello e si porta le mani sul volto -Il piccolo fagiolino nella tua pancia è a dir poco cresciuto! Che bel ragazzo che è venuto fuori Rachel, complimenti!-

Joel alza gli occhi al cielo con un'espressione tra l'infastidito e l'imbarazzato.

Poi i suoi occhi si posano su di me e noto che gli allarga leggermente mentre si avvicina -Per l'amor del cielo, che aspetto...-

-Strano?- la anticipo io con sarcasmo.

-Incantevole. Che aspetto incantevole- mi prende una ciocca tra le mani e la guarda attentamente poi si china appena e mi fissa gli occhi -Spettacolare, davvero spettacolare-

Mi sento davvero a disagio ad essere fissata in questo modo.

Faccio un passo indietro accennando un sorriso imbarazzato -Piacere Alyssa- le porgo la mano per cercare di farle distogliere l'attenzione dalla mia faccia.

-Brenda Thetway- mi stringe la mano con una stretta ferrea mentre mi sorride -Siamo onorati di averti tra di noi, davvero. Tu non puoi capire la nostra gioia nel sapere che sarebbe arrivata la figlia di Rachel e Robert. Loro sono stati dei grandi eroi tra le Cappe d'Argento- rivolge ai miei genitori un sorriso pieno di orgoglio.

-Allora, tu non userai il tuo vero nome alla base in modo che non vengano disperse informazioni sul tuo conto. Siamo al sicuro ma con il tempo abbiamo imparato ad essere più prudenti, dagli errori si impara. Quale nome preferisci usare?- mi domanda Brenda sedendosi davanti a me.

Ly! Ly! Vogliamo venire con te!

La voce squillante della piccola Beren mi inonda i pensieri. Non vorrei che sia troppo simile al mio vero nome quindi faccio una piccola variazione.

-Lya. Mi chiameranno Lya.- decido con un tono risoluto.

Branda accenna un sorriso e si alza incoraggiandomi a fare lo stesso -Bene, è giunto il momento-

-Tranquilla tesoro non ti lasceremo sola, verremmo a trovati appena possiamo- mi promette mio padre accarezzandomi i capelli con fare affettuoso.

-Ti voglio bene uccellino e cerca di stare attenta- mia mamma mi stringe in un abbraccio. Nonostante sia di piccola statura ha una stretta così forte che sento scricchiolare le ossa.

Quando tocca il turno di Joel un senso di malinconia mi assale -Quando potrò rivederti?-

Lui sorride stringendomi a sè -Tranquilla ti raggiungerò il prima possibile-

Alzo la testa di scatto e lo guardo senza capire -Cosa intendi?-

-Pensi che lascerei la mia sorellina tutta sola? Anche io so evadere da scuola- ribatte allegro come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

-Ma la barriera? Abbandoni la scuola?-

Lui sorride scuotendo la testa -Per la barriera so come fare, ho anche io i miei agganci. E no, non abbandonerò la scuola. Chiederò dei permessi per tornare a casa qualche giorno dato la tua presunta morte me lo concederanno di sicuro-

Sono leggermente più rincuorata così dopo averlo stretto più forte mi allontano sentendo subito la sua mancanza.

-Pronta?- Brenda prende le mie cose dal salotto e apre la porta di casa. Fuori ci aspetta un suv nero con i vetri oscurati. Caspita non ne avevo mai visto uno.

-Buon viaggio!- esclama mia mamma una volta che siamo salite sulla macchina.

Lancio un bacio volante a Joel che fa finta di afferrarlo e portarselo al cuore.

Un'ennesima partenza.

Quando sento il rombo del motore cerco di regolare il respiro e farmi un'idea che entro questa sera sarò in un mondo completamente diverso. Di nuovo mi tocca affrontare tutto. Come un disco rotto che si ripete ogni volta.

I triangoli di Inagaust ~Marked Soul series~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora