Sogno O Son Desta?

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Melany si svegliò piuttosto presto quella mattina di fine Aprile. Anticipò persino l'ora in cui di solito strillava la sveglia disposta accanto al suo letto, sopra al comodino. Si sentiva ancora un po' assonnata, ma pronta ad iniziare una nuova giornata.
I suoi occhi mezzi chiusi non potevano sopportare la luce della lampadina. Decise quindi di muoversi al buio, approfittando di quegli attimi di quiete che precedevano il risveglio dei suoi genitori. Percorse cautamente il tragitto dalla sua cameretta al bagno, si diede una sciacquata veloce al viso cereo e si guardò allo specchio.
I lunghi capelli rossi le scendevano disordinati fin sotto l'ombelico. Erano parecchio folti e lievemente increspati. Una corposa frangetta simmetrica ricadeva diritta sui suoi meravigliosi occhi verde smeraldo, che brillavano come due stelle luminose nella notte più buia.

Possedeva una rara bellezza, nonostante lei non ne fosse per nulla consapevole. Nemmeno il resto del mondo lo era, a dirla tutta.
Spesso la prendevano in giro a causa del suo aspetto decisamente appariscente, rimarcando selvaggiamente il colore naturale dei capelli rosso fuoco. Ogni giorno, a scuola, i suoi compagni di classe facevano a gara fra loro pur di affibiarle il peggiore degli appellativi. A turno e senza troppi giri di parole la chiamavano "testa di ketchup", "pel di carota" o, peggio ancora, "figlia del diavolo".

Melany si sentiva terribilmente esclusa dai loro discorsi, dalle loro risate, dai loro giochi. Soprattutto si sentiva emarginata da Ashley Stanton e le sue amiche Jenna Johnson e Dorothy Blake, le quali non perdevano occasione per metterla in ridicolo davanti all'intera classe.
"Ciao pel di carota! Che hai combinato questa mattina, hai per caso dimenticato di pettinarti? Sembri una carota grassa e pelosa, con tutti quei nodi nei capelli" la sbeffeggiava Ashley, la bambina più ricca e viziata di tutta la scuola.
"Che brutti vestiti che indossi. Assomigliano tanto agli stracci che usa la nostra domestica per pulire i pavimenti. Sembri proprio uscita da un film dell'orrore!" la umiliava Dorothy, burlandosi di lei.
"Sei veramente ridicola con quella frangetta. Non ti si vedono nemmeno gli occhi. Non è che per caso sotto ci nascondi una fronte talmente spaziosa da farti sembrare un'alieno?" rincarava la dose Jenna.

Melany non riusciva a reagire a quelle maledette provocazioni. L'unica cosa che le riusciva di fare era chiudersi in sé stessa e nel dolore che provava nell'udire tali cattiverie, che la ferivano senza pietà.
Ma il momento peggiore avveniva quando Ashley e le sue amiche la deridevano e la schernivano a causa della sua deludente situazione famigliare. Quell'atteggiamento aggressivo la rendeva totalmente insicura, estremamente vulnerabile e al contempo priva di quella corazza che faticosamente tentava di costruirsi, passo dopo passo.
"Testa di ketchup sei rimasta senza genitori vero? Non li vediamo mai! Né ti accompagnano, né ti vengono a prendere all'uscita da scuola perché non ti vogliono bene!"
" Già, si vergognano di te perché con quei brutti capelli rossi sei proprio la degna figlia del diavolo!"
" Melany l'orfanella! Sei stata abbandonata, nessuno ti vuole!"
Si levava all'unisono un coro di pura crudeltà.
" N-non è così...I miei genitori sono molto impegnati...lavorano sempre...Io non sono affatto un'orfana!" tentava goffamente di replicare Melany, senza ottenere successo.
"Se non trovano tempo per la loro unica figlia, vuol dire che non vogliono trovarlo" la stuzzicava Jenna, maliziosa.
"E se non vogliono trovarlo é perché non vogliono passare del tempo con te, stupida testa di ketchup!" terminava Ashley, un ghigno malefico dipinto sul viso perfido.
"Smettetela...Basta! Ma cosa vi ho fatto di male? Perché mi odiate tanto? Io non voglio litigare con voi!"
"Ci dai fastidio...Ci dà fastidio la tua presenza, il fatto che sei così debole e impacciata" rispondeva tagliente Ashley "Ma la cosa peggiore è che ci infastidisci perché sei diversa da noi e questo non lo possiamo sopportare! Non saremo mai amiche di una come te! Capito testa di ketchup?!"

Melany sentiva pronunciare questo genere di discorsi praticamente ogni giorno. Arrivati a quel punto della conversazione non poteva fare altro che fuggire via il più velocemente possibile, in lacrime, raggiungendo i bagni della scuola e chiudendocisi dentro.
Ogni minuto trascorso in classe a contatto con Ashley, Jenna e Dorothy minava irreparabilmente la sua autostima. Le sue insicurezze crescevano in maniera esponenziale e annientavano il suo spirito reso inevitabilmente fragile e vulnerabile dal costante rifiuto. Le veniva chiaramente fatto capire che la sua esistenza era un inutile peso del quale doversi liberare con estrema urgenza, come fosse spazzatura.
In cuor suo si sentiva totalmente sbagliata.

Il Libro Di MelanyWhere stories live. Discover now