Davanti all'ingresso, circondato da altre persone, si trovava Alex vestito con la divisa dei cacciatori. Non sembrava nemmeno lui in quei vestiti che gli facevano morire il viso.

-non ci credo- sussurrò la ragazza.

-se gli avessi detto la verità mi avrebbe ucciso seduta stante- sussurrò Xavier mettendosi le mani nei capelli.

-ma... ha sempre detto di amare le fate! Perché allora è con loro-

-forse ci ha mentito perché aveva dei dubbi su di noi e voleva capire se fossimo delle fate-

-ma Alex è dolce...lui non farebbe mai del male a qualcuno! E soprattutto non a te! Siete fidanzati!- disse Aline con le lacrime agli occhi.

-devo lasciarlo-

-Xavier ma cosa dici!-

-Aline non posso stare con un cacciatore di fate!- disse il ragazzo con lo sguardo che diceva tutto il contrario.

-lo distruggerai-

-lo so. Andiamo- e i due gemelli si incamminarono verso il regno delle fate con un grosso peso nel petto.

Alexander non sapeva se la sua era stata fortuna. Nessuno aveva minimamente sospettato di lui per l'uccisione di Sonia. Anzi avevano dato la colpa alle fate che erano riuscite ad intrufolarsi nella sede e salvare la principessa. Nessuno aveva sospettato di lui. Solo John lo aveva guardato per capire come stesse. Ma Alex aveva evitato il suo sguardo. Si sentiva malissimo per aver ucciso una persona e non poteva dirlo a nessuno. Per un attimo era stato tentato di dire tutto a Xavier, ma poi aveva taciuto. Non voleva caricare il suo ragazzo di colpe che non erano sue.

Aveva deciso, però, di dirgli che era un cacciatore. Non poteva nasconderglielo ancora. Alla fine l'avrebbe scoperto lui stesso. Ma gli avrebbe spiegato il perché faceva parte di quella setta. Sperava solo che Xavier non lo molasse per una cosa del genere. Anche se aveva un bruttissimo presentimento.

La mattina seguente Alex era riuscito a dormire meglio anche se il ricordo dell'uccisione gli ritornava prepotentemente in testa. Però era felice. Avrebbe passato l'intero pomeriggio con Xavier, e non vedeva davvero l'ora.

La sua felicità scomparve quando vide che il suo posto affianco a Xavier era occupato da Aline. Guardò confuso i due ragazzi, ma visto che c'era il professore in classe decise di non fare storie e si sedette all'unico posto libero: in prima fila vicino alla finestra. Si trovava stano in quel posto, ma stranamente riuscì a seguire benissimo la lezione, anche perché era seduto da solo.

Alla ricreazione si alzò e andò vicino ai due gemelli.

-buongiorno! Perché avete cambiato posto?- chiese tranquillo sedendosi sul banco di Xavier. Il moro però gli rivolse un'occhiata strana.

-vieni con me- disse poi alzandosi e uscendo dalla classe. Alex rimase sorpreso, ma lo seguì tranquillamente. Si ritrovarono nel bagno dove erano rimasti il giorno prima. Alex sorrise, ma le parole che disse Xavier subito dopo o fecero sbiancare.

-ti lascio-

-come scusa?- chiese il rosso confuso.

-hai capito bene Alexander è finita- disse il moro mantenendo un tono di voce calmo. Aveva pianto tutto il pomeriggio precedente quindi non aveva problemi a rimanere distaccato in quel momento.

-perché? Ho fatto qualcosa di sbagliato?- chiese Alex che si stava sentendo morire. Perché? Era l'unica domanda che aveva in testa.

-no, ma non può funzionare, mi dispiace- disse Xavier distaccato.

-okay non può funzionare, ma non capisco il perché! Fino a ieri andava tutto bene. Cos'è successo? Oggi dovevamo stare tutto il pomeriggio insieme io dovevo...-

-Alexander basta. È finita. Non cambio idea- Alex chiuse gli occhi cacciando indietro le lacrime che cercavano di uscire prepotenti.

-non possiamo nemmeno rimanere amici?- chiese il ragazzo cercando di aggrapparsi alla sua unica ancora di speranza. Oltre ai gemelli non aveva nessun'altro.

-no, mi dispiace. Da adesso fa come se non ci fossimo mai conosciuti- disse Xavier incamminandosi verso la porta visto che era suonata la campanella.

-ti amo. E questo non cambierà.- disse Alex prima di chiudersi un uno dei cubicoli e scoppiare a piangere.

Xavier sgranò gli occhi, ma ricacciò indietro le lacrime. Alex era un cacciatore e lui era una fata. Non potevano stare insieme o avrebbe tradito il suo popolo.

Ritornò in classe scosso e Aline lo guardò curiosa.

-credevo che fossi riuscito a relegare i tuoi sentimenti in un angolino...-

-ha detto che mi ama- disse con voce tremante il ragazzo. Aline sgranò gli occhi.

-merda-

-già- e proprio mentre Xavier diceva quelle parole Alex entrava in classe senza degnare di uno sguardo i due gemelli e si sedette in prima fila. Prese il blocco e sfogò tutta la sua rabbia disegnando.

FATEWhere stories live. Discover now