Capitolo 2

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Ormai sono le quattro, e come al solito non riesco a dormire. Vago per casa, cercando qualcosa con cui distrarmi, quando l'occhio mi casca sulla borsa che avevo portato a casa di Emma.

“La lettera di Dan!”, mi dico. Ecco cosa posso fare. Apro la borsa (che è immensa) e ci metto un po' a trovare la lettera, e quando la trovo mi scappa un urletto di vittoria, che metto a tacere subito appena mi ricordo che vivo in un condominio e sono le quattro del mattino.

Apro la busta e tiro fuori la lettera. Mi si presenta la calligrafia curva del mio migliore amico in inchiostro blu. Stranamente, è scritta ordinatamente e non a scarabocchio come suo solito. Mi lascio cadere sul divano con la delicatezza di un elefante e inizio a leggere:

“Cara Helena,

ormai sono 15 anni buoni che ci conosciamo, incredibile, vero? Stavo per scrivere '15 anni che siamo amici' ma sarebbe una bugia. Infatti se ricordi bene, all'inizio non ci sopportavamo... Non so se ti ricordi il nostro primo incontro, io . Ero seduto sull'asfalto nel cortile di casa mia e disegnavo per terra con i gessetti colorati. Mi ricordo che era un drago verde che avevo visto in non so quale cartone animato. E poi... beh, tu ti sei avvivinata e mi hai chiesto se potevi disegnare anche tu con i miei gessetti. Ti avevo detto di no, i gessetti erano miei! Ma poi tu mi hai minacciato di andare a 'dire tutto alla mamma' e così ti ho lasciato giocare.

E le nostre discussioni insensate, te le ricordi? Iniziavamo a urlare per un nonnulla, e ogni volta era 'non-voglio-mai-più-vederti' anche se poi il giorno dopo eravamo uniti come prima se non di più.

Ecco, e in 15 anni  non ti ho mai detto una cosa:

GRAZIE.

Grazie di essere così fottutamente irritabile e dolce al tempo stesso.

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⏰ Última actualización: Sep 08, 2014 ⏰

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